Calcio e Finanza
·29 luglio 2025
Everton, ceduta la squadra femminile: i Friedkin recuperano risorse per il mercato

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·29 luglio 2025
L’Everton ha venduto la propria squadra femminile alla sua capogruppo in un’operazione che dovrebbe generare un profitto contabile di diverse decine di milioni di sterline. Risorse che saranno investite sul calciomercato dal club inglese di proprietà della famiglia Friedkin, famiglia statunitense che controlla anche la Roma.
Come riporta il quotidiano britannico The Times, i Toffees dovranno comunque rimanere molto attenti per rispettare le norme economiche-finanziarie in vigore sulla base del Fair Play Finanziario della Premier League, così da evitare qualsiasi possibile sanzione da parte del massimo campionato britannico, visto che il club è già stato punito con otto punti di penalizzazione fra la stagione 2021/22 e quella successiva.
Come si legge dal registro imprese inglese, il Companies House, l’Everton Football Club Women Ltd è stata trasferita a una società chiamata Roundhouse Capital Holdings, che risulta essere controllata dallo stesso Dan Friedkin. Roundhouse è la società utilizzata dal Friedkin Group per acquistare l’Everton nell’ambito dell’operazione avvenuta a dicembre 2024.
Una mossa finanziaria che ricorda quella attuata dal Chelsea negli scorsi mesi, ma che attirò molte polemiche per via della quotazione monstre assegnata alla squadra femminile che fu pari a oltre 230 milioni di euro. Cifra che ha permesso ai Blues di chiudere il bilancio 2023/24 con un utile sostanzioso andando a rispettare così i parametri imposti dal FPF della Premier League.
Tornando all’Everton, l’operazione riguardante la squadra femminile ha anche come scopo quello di rendere la formazione Women un’entità autonoma in grado di attrarre investimenti esteri, in particolare dagli Stati Uniti, terra di origine della famiglia Friedkin. Oltre ai Toffees, e al già citato Chelsea, questa pratica di vendere la squadra femminile a una società controllata dall’azionista di maggioranza del club, o comunque collegata direttamente agli investitori, è stata adottata anche dall’Aston Villa, altro club alle prese con il rispetto dei parametri economico-finanziari del FPF inglese.
La Premier League ha sostenuto nel recente passato che questa pratica è consentita e non viene valutata come scappatoia per rispettare i paletti economici, nonostante abbia provato per ben tre volte a far votare ai club una modifica del regolamento per cambiare direzione. Votazioni però andate a vuoto visto che i club della prima divisione hanno optato per il mantenimento dello status quo.
La pensa in maniera opposta la UEFA, che nei mesi scorsi ha già ribadito a Chelsea e Aston Villa che l’incasso proveniente dalla cessione della formazione femminile non sarà conteggiato nei rispettivi bilanci che le due società sono tenute a presentare anche al massimo organo del calcio europeo per il rispetto del Fair Play Finanziario. Caso opposto per l’Everton, che non parteciperà alle competizioni UEFA nella stagione 2025/26, ma sarà comunque interessante capire come agirà l’organo guidato da Aleksander Ceferin qualora i Toffees dovessero accedere alle coppe nei prossimi anni, visto che il controllo UEFA tiene conto di più esercizi.