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·31 ottobre 2023

Evergrande a rischio liquidazione: il 4 dicembre udienza per evitare il crac

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Continua la crisi del colosso cinese Evergrande. Lo sviluppatore immobiliare ieri ha visto la sua giornata peggiore di sempre in Borsa, perdendo il 20% a cui oggi è seguita una ulteriore perdita sul titolo intorno al 4%.

Ieri infatti, come riporta il Sole 24 Ore, Linda Chan, magistrato dell’Alta Corte di Hong Kong, ha dato l’ennesima occasione alla società di raggiungere gli accordi per ristrutturare i debiti, l’udienza per liquidare la società dal 30 ottobre al prossimo 4 dicembre, in quella che sembra davvero l’ultima spiaggia prima di passare alla decisione sulla liquidazione.


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Ora il colosso cinese per evitare la liquidazione dovrà presentare una proposta di ristrutturazione rivista e “concreta” prima di quella data. Nel frattempo però le azioni in Borsa continuano a raggiungere nuovi record negativi, ai minimi storici nonostante appunto il rinvio dell’udienza di liquidazione, anche perché la proposta di un piano di ristrutturazione finora non ha ancora mai visto la luce.

La crisi di Evergrande, inoltre, è tenuta particolarmente sotto attenzione anche perché c’è da capire quale sarà il destino di altri gruppi cinesi indebitati come Country Garden, virtualmente fallito come Evergrande, oberato da 15 milioni di dollari di interessi che ha ammesso non riuscirà a pagare, con un rischio di contaminazione per l’intero sistema bancario altissimo.

La questione Evergrande riguarda da vicino anche il gruppo Suning, di cui Zhang Jindong (proprietario dell’Inter) è tra i principali azionisti. Nel 2017 Zhang Jindong aveva anticipato ad Evergrande capitali per 20 miliardi di yuan (circa 2,6 miliardi di euro), sottoscrivendo azioni di classe A di Evergrande Real Estate (nota anche come Hengda Real Estate) destinate alla quotazione in borsa, con la promessa di forti dividendi.

Grazie al supporto di Suning e di altri gruppi privati cinesi, Evergrande aveva così raccolto complessivamente 130 miliardi di yuan (circa 16,65 miliardi di euro), grazie anche alla promessa che nel caso in cui la quotazione in borsa delle azioni di classe A di Evergrande Real Estate non si fosse concretizzata, gli investimenti sarebbero stati ripagati entro marzo 2021.

Tuttavia, nell’autunno del 2020, dopo l’ennesimo rinvio del progetto di quotazione, alcuni investitori hanno dato il loro assenso a non esercitare opzioni di riscatto delle quote versate, evitando la crisi di liquidità di Evergrande. Tra questi anche lo stesso Zhang Jindong che ha accettato di rivedere l’accordo in essere con il patron di Evergrande, Xu Jiayin. Zhang ha dunque rinunciato a chiedere il rimborso dei 20 miliardi di yuan, mantenendo così la partecipazione immobilizzata in Evergrande Real Estate (notizia da cui sono scaturite le pressioni sul debito di Suning e che hanno portato alla crisi del gruppo).

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