BundesItalia
·30 marzo 2021
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Niklas Dorsch – Con la fascia di capitano sul braccio del suo compagno Arne Maier, si sente meno responsabilità addosso e gioca con più leggerezza anche palla al piede. La sua forza in non possesso non è mai stata in discussione e gli 8 contrasti vinti contro l’Ungheria, soprattutto recuperando all’indietro, lo confermano. Contro la Romania è salito in cattedra anche palla al piede, dimostrando di essere un giocatore di livello alto, più del nono posto con il Gent nella classifica del campionato belga. Un ritorno in Bundesliga in estate sembra ormai alle porte: se serviva una conferma, c’è stata. Unico neo: i due cartellini gialli, che gli costa la squalifica nei quarti.
Amos Pieper e Nico Schlotterbeck – i difensori centrali dell’Arminia Bielefeld e dell’Union Berlino (in prestito dal Friburgo) sono stati gli uomini chiave chiave in termini di movimento di palla: hanno toccato più palloni di tutti nei tre match mostrando ottima padronanza in palleggio, oltre che visione e buona capacità di tenere la linea alta, cosa che non sempre fanno nei club di appartenenza. Con il rientro di Mai verso la fase finale, Kuntz potrà contare su un’ottima gamma di scelta.
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Ismael Jakobs – Ce lo aspettavamo più avanzato, alla fine però Stefan Kuntz ha deciso – anche saggiamente – di alzare Ridle Baku sulla linea degli attaccanti. Una sola partenza da titolare, contro l’Olanda. Il testa a testa con il suo pariruolo Raum vede senza dubbio prevalere quest’ultimo, al netto della sua imprecisione sui cross. Jakobs ha sofferto particolarmente Teze nella partita contro l’Olanda. L’esterno del Colonia ha certamente pagato la sua poca abitudine a coprire la fascia come quarto di sinistra: nel club gioca più spesso come ‘quinto’ o addirittura come esterno più offensivo.
Mergim Berisha – Zero goal in tre partite non era ciò che ci si aspettava da uno da 16 goal stagionali con il Salisburgo. Certo i due legni con l’Ungheria gridano vendetta. Il problema però è che il numero 11 tedesco non ha mai avuto il guizzo decisivo, al contrario del compagno d’attacco. Soltanto qualche spunto sporadico, niente di più.
Finn Dahmen – Il portiere per questa Germania Under 21 era una sorta di punto debole annunciato: per l’Europeo Kuntz ha preferito il secondo portiere del Mainz al secondo portiere del Leverkusen (Grill) e dell’Eintracht Francoforte (Schubert). Già di per sé una condizione non proprio ideale. Aldilà della papera contro l’Olanda, unico goal subito nella competizione, il classe 1998 non ha trasmesso particolare senso di sicurezza. La coppia difensiva gli ha fatto correre pochi rischi ed è stata probabilmente una fortuna per la Germania.
Lukas Nmecha – Con 8 goal segnati è stato il miglior realizzatore della fase di qualificazione, nonché giocatore più utilizzato. Il numero 10 della Germania Under 21 ha chiuso la prima parte del suo Europeo di categoria con 2 goal all’attivo, giocando a tutto campo e dando sempre una soluzione di gioco. In più, segnando i goal decisivi: quello del vantaggio dopo un’ora con l’Ungheria, il pareggio pesantissimo con l’Olanda. Il rigore sbagliato con la Romania all’ultima partita rappresenta però un minus piuttosto evidente.
Ridle Baku – La doppietta e l’assist contro l’Ungheria nel quarto d’ora di semi-onnipotenza mascherano un Europeo Under 21 giocato molto sotto tono. 4 cross riusciti su 19 complessivi tentati, 4 dribbling su 9 e tanti errori non da lui.
Jonathan Burkardt – Molto meglio a partita in corso contro Olanda (assist) e Romania piuttosto che da titolare contro l’Ungheria all’esordio, anche per una questione di caratteristiche: la sua velocità nei finali di gara diventa letale. Il classe 2000 farà parte certamente anche del prossimo ciclo e avrà tutto il tempo per lasciare il segno.