Euro 2032: il “modello Genova” per gli stadi italiani. Pronto un commissario per evitare la figuraccia con la Uefa. Quali saranno i 5 impianti designati? Abodi: «Il Sud deve esserci» | OneFootball

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·12 giugno 2025

Euro 2032: il “modello Genova” per gli stadi italiani. Pronto un commissario per evitare la figuraccia con la Uefa. Quali saranno i 5 impianti designati? Abodi: «Il Sud deve esserci»

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Le parole di Andrea Abodi, Ministro per lo Sport, sulla situazione degli stadi italiani in vista della candidatura per Euro 2032

Basta burocrazia, basta rinvii. Il Governo accelera per affrontare l’annosa e ormai non più rimandabile emergenza degli stadi italiani. Con l’Europeo del 2032, da ospitare insieme alla Turchia, che si avvicina a grandi passi, l’Italia non può più permettersi di aspettare. Per questo, nella bozza del nuovo Decreto Sport in via di approvazione, spicca la nomina di un commissario straordinario per le infrastrutture. Una figura dotata di poteri speciali, sul “modello Genova”, pensata per sbloccare i cantieri e superare i veti che per decenni hanno lasciato il nostro patrimonio di impianti in uno stato di fatiscenza, mettendo a rischio la credibilità del Paese di fronte alla UEFA.

Come spiegato dal ministro per lo Sport Andrea Abodi, si tratterà di una «piattaforma commissariale» che avrà il compito di dialogare con le amministrazioni locali per dare una “accelerata decisiva a tutti i processi”. Il tempo stringe: a breve la FIGC dovrà indicare alla UEFA le 5 città ospitanti. La situazione è un puzzle complesso: Torino, con l’Allianz Stadium, è l’unica certezza. Roma e Milano sono nodi cruciali, con la speranza di nuovi impianti che si scontra con le eterne discussioni sul futuro di Olimpico e San Siro. Per gli altri due posti la corsa è aperta, con la necessità, sottolineata da Abodi, che «non potrà mancare il Sud».Questa corsa contro il tempo è osservata con la massima attenzione anche a Nyon. La UEFA, infatti, non intende fare sconti e ha già nominato Michele Uva come suo delegato ufficiale presso il comitato organizzatore, con il compito specifico di aiutare e vigilare proprio sul “nodo impianti”. L’obiettivo è chiaro: presentarsi al 2032 con stadi moderni, sicuri e funzionali. L’istituzione di un commissario è vista come l’ultima, grande opportunità per adeguare l’Italia agli standard europei ed evitare una figuraccia che avrebbe conseguenze pesantissime per l’intero movimento calcistico nazionale.

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