PianetaSerieB
·12 aprile 2024
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Passione, costanza, fedeltà.
Tutte caratteristiche che ben si addicono a Gennaro Volpe, ex tecnico della Virtus Entella, e profondo conoscitore della Serie B. Dall’Ascoli al Cittadella, dal Mantova alla sua Virtus Entella; storie di promozioni acquisite e spesso sfiorate. Adesso l’attesa, ma con la stessa voglia di prima. Lo abbiamo intercettato, in esclusiva ai nostri microfoni, per parlare del rush finale del campionato cadetto e delle prime novità arrivate dalla Serie C.
Campionato incerto ed obiettivi da definire. Nel frattempo, in testa alla classifica, la lotta è sempre più serrata; il Como continua a tallonare in modo deciso il primo posto del Parma e anche dietro continuano a correre. Chi la spunterà in ottica promozione diretta? I lariani possono insidiare il primo posto degli uomini di mister Pecchia?
“Innanzitutto parto col dire che la Serie B si sta confermando, ancora una volta, un campionato avvincente e bello. Il livello si è alzato davvero tanto. La classifica attualmente ci dice che il Parma, per continuità e qualità della rosa, sia la principale candidata alla promozione nonostante il leggero calo fisiologico dell’ultimo periodo. Dietro, invece, resta una bellissima bagarre per il secondo posto, il Como sta facendo benissimo e la Cremonese ha una rosa fortissima. Non dimentichiamoci poi del Venezia che magari ha pagato un po’ la sconfitta con la Reggiana ma è comunque lì in cima da parecchio tempo. Penso che queste tre squadre si giocheranno la seconda posizione fino alla fine. Per quanto riguarda il primo posto credo, invece, che il Parma sia la squadra più forte e che non possa essere raggiunta da nessuno“.
Proseguendo sul discorso alta classifica la tappa successiva non può che essere Palermo. I rosanero hanno salutato Corini ed accolto Mignani, che nel frattempo ha esordito con un pareggio casalingo. I siciliani, per qualità della rosa e fattore pubblico, possono vincere i playoff?
“Io ritengo che il DS Rinaudo abbia lavorato benissimo costruendo una squadra fortissima. Purtroppo il calcio non è una scienza esatta ed il campo resta il principale giudice. Ci sono state delle difficoltà, soprattutto quando si verifica un cambio in panchina. Sicuramente ha le potenzialità per arrivare fino in fondo anche se, e lo sappiamo bene, i playoff sono spesso indecifrabili e difficili”.
Tra le prime otto, fino a qualche mese fa, c’era anche il Cittadella. Quella granata è una realtà che tu conosci bene avendoci militato per più di cinque anni, compresa la promozione dalla C alla B. Una progettualità longeva e l’ennesima salvezza in cassaforte, nonostante le difficoltà transitorie di questa stagione. Qual è il segreto?
“Il segreto di questa splenda realtà porta sicuramente il nome di Stefano Marchetti, riesce ad essere molto equilibrato. È un ambiente che ha la capacita di riprendersi dopo una giornata no o un periodo difficile, una realtà unica nel calcio. Gorini, mio ex compagno e carissimo amico, è stato sostenuto nonostante le otto sconfitte consecutive e queste sono cose importanti per un allenatore perché ti consentono di poter lavorare con tanta fiducia”.
Tra le sorprese di questo campionato c’è, inoltre, il Catanzaro. Mister Vivarini, sin dalla scorso campionato di Serie C, ha costruito una macchina perfetta in grado di divertire e divertirsi anche in Serie B. Come giudichi la stagione giallorossa?
“Mi hanno colpito tantissimo, li seguo dallo scorso anno. Mister Vivarini ha fatto un lavoro eccezionale ed esprime un calcio incredibile, lo ha fatto in C e si è confermato in B. Guardo i giallorossi con tanto piacere perché sono davvero belli”.
Virando invece sui protagonisti di questa Serie B, ci sono tre calciatori che tu conosci bene. Parlo di Merkaj, Moreo e Brunori. Tre attaccanti che, giocoforza, hanno fin qui vissuto momenti differenti. Merkaj, partito benissimo con il Südtirol, è stato fermato da un infortunio fastidioso e duraturo; Moreo invece ha vissuto un rapporto di odio-amore con la piazza pisana e le sue prestazioni sono state spesso oggetto di analisi critiche. Brunori, infine, ha confermato le sue qualità da bomber di categoria centrando nuovamente la doppia cifra. Che idea ti sei fatto a riguardo?
“Parto da Silvio (Merkaj, ndr) che ho avuto il piacere di allenare alla Virtus Entella. Era arrivato dalla Serie D e partiva dietro nelle gerarchie, tuttavia la sua abnegazione e la sua fame lo hanno portato a scavalcare tutti guadagnandosi il posto da titolare. È un ragazzo eccezionale, viene dal basso e riconosce il valore del lavoro, purtroppo è stato penalizzato da un infortunio fastidioso ma sono sicuro che sarà ancora protagonista in B. Per quanto riguarda Brunori, invece, da sempre ha lasciato intravedere ottime qualità, adesso ha raggiunto una maturità importante. Già durante i playoff di due anni fa mi aveva impressionato per leadership e crescita. Moreo, infine, è stato un mio compagno e conosco perfettamente il suo valore. È un centravanti atipico, corre tantissimo ma resta un giocatore importantissimo per il Pisa. Magari non segna tanto ma il suo impegno e la sua duttilità sono valori importanti per qualsiasi squadra”.
La prossima Serie B vedrà ai nastri di partenza anche Cesena, Mantova e Juve Stabia. Chiederti un pensiero sui virgiliani è quasi doveroso visto che hai vissuto grandi stagioni in biancorosso, compresa la finale playoff per la Serie A persa con il Torino. La società ha realizzato un autentico capolavoro e già diverse squadre hanno puntato mister Possanzini. Cosa servirà per fare bene anche in Serie B?
“Intanto bisogna fare i complimenti perché nessuno si sarebbe aspettato un campionato del genere. Sono ripartiti da zero ed hanno vinto proponendo un calcio straordinario. Non ti nascondo che rivedere le immagini dei festeggiamenti mi ha evocato bei ricordi perché ho vissuto la promozione del Mantova ai tempi del presidente Lori. La B, sicuramente, è un campionato difficile e serve tenere gran parte del gruppo, magari con qualche rinforzo d’esperienza. Il Mantova è in buone mani”.
Tra squadre che arrivano ci sono anche anche altre che saluteranno la cadetteria. Tuttavia la lotta salvezza appare al momento davvero impronosticabile, ci sono sei squadre raccolte in soli quattro punti e a sei partite dalla fine tutto può ancora cambiare.
“In fondo alla classifica è una bagarre totale, in questi momenti bisogna essere lucidi e non perdere la testa, cercando di stemperare la tensione. Fare pronostici è difficile, le partite sono tutte da giocare ed i punti pesano davvero tanto”.
Il pensiero finale non può che essere rivolto al Gennaro Volpe allenatore. Cosa ti aspetti dal futuro?
“Mi aspetto di ripartire e rimettermi in gioco perché la voglia è tanta, vengo da due anni importanti. Lo scorso anno abbiamo perso un campionato per soli due punti, adesso bisogna però guardare avanti con fiducia in attesa di una nuova avventura. Amo questo mestiere e non vedo l’ora di ripartire”.