ESCLUSIVA PSB – Melegoni: “Rifiutate tante offerte per la Carrarese. Calabro? Che allenamenti intensi! Il futuro…” | OneFootball

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·22 marzo 2025

ESCLUSIVA PSB – Melegoni: “Rifiutate tante offerte per la Carrarese. Calabro? Che allenamenti intensi! Il futuro…”

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Dopo un inizio di carriera folgorante nelle giovanili dell’Atalanta, il percorso di Filippo Melegoni si è poi sviluppato su strade differente. La Serie A col Genoa, l’esperienza in Belgio con lo Standard Liegi e poi la B con Reggiana prima e Carrarese ora.

Il centrocampista è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni: di seguito l’intervista completa.


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Sei arrivato alla Carrarese in un momento caldissimo: che idea ti sei fatto della squadra?

“Sono arrivato in un momento per niente facile e arrivavamo da 5 sconfitte. La classifica è incredibile: vinci una partita e sei ai playoff ma se perdi sei ai playout. Il Mister ci tiene con l’equilibrio giusto: quando si vince non si sta sugli allori e quando si perde non ci butta giù. Gruppo? Poche volte ho trovato dei ragazzi così disponibili: mi hanno fatto integrare subito e ambientarmi è stato facile.

Siamo tante squadre lì ed è dura ma abbiamo la forza di essere la sorpresa e che fino all’ultimo spinge, lavoriamo tanto e questo può fare la differenza”.

Dopo tanti prestiti, la firma a titolo definitivo con la Carrarese. È un punto a ciò che è stato e rappresenta un nuovo punto di partenza?

“Ho visto la Carrarese come un’opportunità dopo gli screzi e il periodo difficile al Genoa. Ho parlato con Mister e Direttore e dopo questo mi è sembrata la squadra più giusta per andare a giocare. Avevo altre offerte più convenienti economicamente ma non mi interessava, volevo solo giocare. So che se gioco posso avere l’ambizione di tornare a calcare palcoscenici importanti. Più che vederla come una roba del futuro ho visto l’opportunità di giocare: do tutto fino a giugno e poi vediamo cosa procede”.

Hai giocato un anno in Belgio: l’esperienza è stata formativa? Come la valuti?

“Ho sempre voluto fare l’esperienza all’estero e ho accettato subito. In Belgio il campionato è intenso e forte e infatti molti giovani poi vanno a giocare in squadre forti. Mi sono trovato bene, ho giocato tanto e mi ha formato molto tecnicamente mentre tatticamente di meno rispetto all’Italia. Anche sul piano caratteriale mi ha aiutato visto che in Belgio ci sono altre abitudini: quando sono tornato avevo molta più consapevolezza dei miei mezzi”.

A inizio carriera, tra Atalanta e Nazionali varie, venivi spesso e volentieri indicato tra i migliori giovani emergenti. All’epoca avevi la sensazione di avere qualcosa in più? Col senno di poi questa narrazione ha condizionato il tuo percorso?

“Ovviamente sapevo di essere bravino ma al momento non pensavo alle pressioni. Mi piaceva e mi divertiva, avevo la consapevolezza di essere tra i più bravi assieme ad altri della Nazionale che eravamo gli stessi. Poi succedono mille cose: ho perso 7 mesi e mezzo a causa di un infortunio, al Genoa mille cambi e casini. Il percorso non dipende solo da sé stessi ma ora sono qui per ripartire e spero e mi auguro di poter tornare a fare grandi cose”.

Mister Calabro, dopo tanta gavetta, sta facendo bene in B: in cosa si nota questo suo background?

“Tatticamente è molto preparato: parlando coi ragazzi arrivati dopo come Torregrossa e Fiorillo che hanno tanta esperienza ne parliamo molto. Il Mister ci dice le cose giuste: la cosa che fa la differenza è l’intensità in allenamento che è fuori dal normale, andiamo molto forte. Quando vinci dice la parola in più per non farti stare tranquillo e riesce a tenerti sempre sul pezzo. Quando perdi fa la riunione ma non ti massacra: è una capacità che in pochi hanno”.

Da un Mister con tanta gavetta a un giovane come Nesta che ti ha allenato a Reggio Emilia: che impressione ti ha fatto?

“La loro esperienza da ex calciatori aiuta, così come mi è capitato con Gilardino al Genoa. Hanno la capacità di calarsi nei panni del calciatore perché lo hanno già vissuto e spiegarti determinate dinamiche e pressioni. Sia Nesta che Gilardino hanno un rapporto speciale coi calciatori”.

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