ESCLUSIVA IN – A. Paganin: «Inter, il mese decisivo sia stimolo e non problema! Lukaku arma in più» | OneFootball

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Inter-News.it

·1 aprile 2023

ESCLUSIVA IN – A. Paganin: «Inter, il mese decisivo sia stimolo e non problema! Lukaku arma in più»

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A poche ore da Inter-Fiorentina, la partita che fa riprendere la Serie A dopo la sosta, l’ex difensore Antonio Paganin ha parlato in esclusiva a Inter-News.it. Secondo lui il periodo fondamentale in arrivo, con nove partite in trenta giorni, dev’essere uno stimolo e non una fonte di preoccupazione, con Lukaku come opzione in più.

Paganin, si riparte dopo due settimane di sosta con una partita fondamentale: dopo nove sconfitte in ventisette giornate non si può più sbagliare.


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Non solo: c’è da preparare molto bene un quarto di finale che potrebbe regalare un eventuale derby per l’accesso in finale. Non andiamo molto in là, ma adesso tutto aiuta in termini di fiducia calcistica. Tenere un ambiente sereno può aiutare per i tre obiettivi: non dimentichiamo che c’è anche la Coppa Italia. C’è da finire la stagione bene, l’Inter è una squadra abituata come mentalità a rimanere ai vertici. Penso ci siano tutte le componenti giuste per pensare di far bene da qui alla fine.

Qual è la crescita, o il passo avanti, da fare per evitare altre battute d’arresto?

È la continuità. La differenza la fa il lavoro post-gara importante: a gara fatta bene, o alla Champions League, ha corrisposto una battuta d’arresto in campionato come Bologna, Empoli e Spezia. Non è facile, per qualsiasi squadra, resettare dopo un evento importante, viaggiare e ripartire per passare dal Milan all’Empoli o dal Porto al Bologna. Se vuoi essere una grande squadra devi avere questa capacità: sapevamo, a inizio stagione, che a marzo e aprile l’Inter poteva essere competitiva in tutte le competizioni. Adesso devi fare l’Inter ed essere pronto a sfruttare le occasioni.

Nel suo periodo all’Inter, stagione 93-94, ci fu la grande cavalcata UEFA e una salvezza stentata in A. Avevate dovuto scegliere?

C’era stato un cambio in corsa, da Bagnoli a Marini durante l’inverno quindi già avanti con la stagione. L’annata non era perfetta, c’erano anche parecchi infortuni e ci fu un momento dove, inconsciamente, rendendoci conto di non poter più competere per un traguardo importante scegliemmo di privilegare la competizione che avremmo potuto sollevare, dando lustro alla stagione negativa. Chiaramente era la Coppa UEFA. Le nostre energie mentali, fisiche e nervose si concentrarono lì, peraltro rischiando qualcosa vedi col Borussia Dortmund, perdendo in casa dopo aver vinto 1-3 l’andata. Però l’obiettivo era il trionfo finale e fu portato a casa.

Ai tanti acciaccati si è aggiunto l’infortunio di Calhanoglu. Che Brozovic rivedremo secondo Paganin?

Parliamo di un professionista serio. Non posso pensare che in questo momento Brozovic pensi ad altro che non sia la causa dell’Inter, che ha costruito la sua carriera. Gli ha permesso di crearsi un’identità come play basso, diventando un calciatore riconosciuto da tutti: deve tanto all’Inter. I professionisti non tendono ad alzare il piede a fine stagione, indipendentemente da quello che succederà. Avere un Brozovic copia-incolla di quello delle scorse stagioni vuol dire dormire sonni tranquilli, poi a centrocampo ci sono Mkhitaryan e Barella. Con Calhanoglu si era trovato un equilibrio, ma non dimentichiamoci che Brozovic era il primo artefice di quel ruolo giocando bene. Ci ricordiamo l’anno scorso: quando era rimasto fuori qualche partita si erano persi punti decisivi.

Se dobbiamo invece trovare uno dei pochissimi lati buoni della sosta quattro gol in due partite per Lukaku.

Sì. Ho rivisto il giocatore bello, frizzante, dinamico e possente che avevamo ammirato alcune stagioni fa. È inutile inventarsi cose strane: uno con quel tipo di struttura, se ha un infortunio a inizio campionato, penso non ci sia peggior cosa. Aver dovuto inseguire la condizione per presentarsi ai Mondiali, evento che arriva ogni quattro anni e a cui lui teneva, ha portato a una ricaduta: tante piccole situazioni che ne hanno minato il potenziale e il rendimento. Mi ha fatto piacere per lui, so che è da tutti etichettato come una bravissima persona. È l’arma in più per l’Inter per competere nelle tre competizioni, dalle coppe alla corsa per i primi quattro posti in campionato.

Paganin, qual è la sua speranza per questo mese di aprile decisivo?

Che l’Inter faccia l’Inter, che ritrovi la fluidità di manovra che ha contraddistinto i campionati scorsi e parte di questo. Si entra nella fase decisiva, dove qualsiasi giocatore vorrebbe trovarsi. Non è un problema giocarsi tutto in un mese: io avrei pagato perché ciò avvenisse. Se sei all’Inter, squadra top, queste situazioni devono essere il pane quotidiano: giocarti una semifinale di Coppa Italia e un quarto di finale di Champions League con possibile derby in semifinale dev’essere un motivo di adrenalina, non di preoccupazione. Giocarti cinque partite di campionato dove sai che ti giochi l’accesso alla prossima Champions League dev’essere uno stimolo feroce: non può essere un problema, per un giocatore dell’Inter. Se sei un giocatore dell’Inter devi dimostrare di meritare di esserlo.

Si ringrazia Antonio Paganin per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Riccardo Spignesi) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.

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