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·29 settembre 2023

Eredità Del Vecchio: tre figli all'attacco di Francesco Milleri

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Nella corsa verso il board di Mediobanca Francesco Milleri, il presidente della holding degli eredi di Leonardo Del Vecchio che ha il 20% della banca di piazzetta Cuccia, deve superare due ostacoli: da un lato, ovvero la competizione con la lista del CdA uscente che punta alla maggioranza dei voti all’assemblea del 28 ottobre, e dall’altro i dubbi di alcuni dei figli di Del Vecchio sulle modalità con le quali il manager prediletto dal fondatore di EssilorLuxottica sta conducendo la competizione contro l’AD di Mediobanca, Alberto Nagel.

Mentre mancano pochi giorni alla scadenza del 3 ottobre, data entro la quale la holding Delfin dovrà ufficializzare la propria lista di candidati per il consiglio della banca, i figli di Del Vecchio Luca, Clemente e Paola hanno inviato una lettera al consiglio di Delfin, di cui hanno il 12,5% del capitale a testa, lamentando uno scarso coinvolgimento nella gestione dell’operazione Mediobanca e chiedendo informazioni sull’eventuale condivisione da parte del board di Delfin delle scelte di Milleri.


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Nel CdA della holding lussemburghese Del Vecchio non ha voluto famigliari ma solo manager e persone di sua fiducia: oltre a Milleri, ne fanno parte Romolo Bardin, Mario Notari, Aloyse May e Giovanni Giallombardo. Delfin avrebbe risposto che nella partita Mediobanca Milleri ha agito su parere unanime del board e che i soci non potevano essere informati sulle trattative a causa di un accordo di riservatezza stipulato con Mediobanca su una lista condivisa.

E ha messo in avviso i tre soci: attenti a mandare lettere, perché se divenissero di pubblico dominio si configurerebbe l’ipotesi di turbativa di mercato. Parole forti che arrivano in un momento molto delicato per Delfin. Lo scambio di lettere mostra che il clima tra gli eredi Del Vecchio e il manager volge al peggio. Luca, Clemente e Paola sono i tre eredi che hanno accettato l’eredità con beneficio di inventario, rallentando così da più di un anno la chiusura della successione.

Tra i nodi contesi c’è il pagamento dei 56 milioni di tasse di successione a favore di Milleri, che ha ottenuto da Del Vecchio 2 milioni di titoli Essilux come legato, che ai prezzi attuali valgono oltre 300 milioni di euro

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