Calcio e Finanza
·16 aprile 2024
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Dopo giorni e mesi caratterizzati da colloqui molto intensi, sembra che la definizione dell’eredità di Leonardo Del Vecchio, fondatore dell’impero Luxottica e deceduto a giugno 2022, sia arrivata al suo rush finale.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, mancano ancora alcuni tasselli per definire l’accordo fra gli otto eredi riguardante la cassaforte di famiglia Delfin, che detiene, oltre alle quote di Essilux e Covivio, le partecipazioni in Mediobanca, Generali e Unicredit ed esprime un valore di mercato passato da 30 a 40 miliardi di euro in due anni.
Dopo lunghi dialoghi e confronti, gli otto eredi che posseggono il 12,5% a testa di Delfin sembrano allineati sulla nuova versione di tre punti chiave dello statuto. Si tratta di tre capitoli che potrebbero essere sottoposti all’assemblea degli azionisti chiamata ad approvare i conti del 2023, anche se una data di convocazione non è agli atti. Le indiscrezioni rivelano come la data giusta potrebbe essere lunedì 11 maggio. Anche se non è tuttavia da escludere che la data slitti alla fine di maggio.
Non si dovrebbe, comunque, arrivare a nessuna rivoluzione rispetto a quanto impostato da Leonardo Del Vecchio, ma solo a una migliore disciplina. In primo luogo sui dividendi, la cui distribuzione oggi vede un tetto al 10% degli utili di Delfin. La nuova percentuale non è ancora fissata definitivamente, ma potrebbe collocarsi tra il 30 e il 40.
Se l’accordo arrivasse in tempo, da maggio potrebbero entrare in vigore le nuove regole consentendo agli eredi di chiudere il capitolo dell’eredità. Potrebbero così essere superati temi come le tasse, la distribuzione degli immobili e l’attribuzione al presidente di Delfin, nonché numero uno e Ceo di Essilux, Francesco Milleri, delle azioni della multinazionale, secondo le volontà del fondatore.
L’altro capitolo riguarda l’incarico dei consiglieri di Delfin, che Del Vecchio ha voluto a vita con regole simili a quelle di un trust. Cosa non molto gradita agli eredi che ragionano su vari modelli. Uno dei quali quello di Essilux che ha rinnovi ogni tre e cinque anni. Al vaglio ci sono anche le ipotesi relative alla modalità di nomina dei consiglieri, per garantire inoltre la rappresentanza dei rami in minoranza rispetto ad altri. Ci sono infatti Paola, Marisa e Claudio, nati dal primo matrimonio con Luciana Nervo; Leonardo Maria Del Vecchio, chief strategy officer di Essilux, nato dal matrimonio con Nicoletta Zampillo, madre anche di Rocco Basilico; Luca e Clemente, frutto dell’unione con Sabina Grossi.
Il terzo e ultimo aspetto sul tavolo, infine, riguarda regole più chiare per l’eventuale recesso per chi volesse uscire. Un’opzione che Del Vecchio aveva già previsto. Se lo schema di lavoro si trasformerà in accordo è ipotizzabile che possano anche venire meno le cause giudiziarie partite nei mesi scorsi. Starà ai soci scegliere se dare il proprio consenso a questa nuova era o rinviare ancora. Dei passi in avanti ci sono stati, anche se la parola fine sulla questione eredità di Leonardo Del Vecchio deve essere ancora scritta, visto che .