Calcio e Finanza
·15 gennaio 2025
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Eni ha registrato un ampio successo con le due nuove emissioni ibride lanciate ieri, attirando una domanda complessiva di 5 miliardi di euro per obbligazioni dal valore nominale totale di 1,5 miliardi, destinate a investitori istituzionali e collocate sul mercato degli Eurobond. Le richieste sono arrivate in prevalenza da Regno Unito, Germania, Francia e Italia. Entrambi i bond saranno negoziati presso la Borsa del Lussemburgo.
Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, la prima obbligazione è una emissione perpetua subordinata ibrida del valore di 900 milioni di euro, con un prezzo di re-offer pari al 99,354% e una cedola annua fissata al 4,500% fino al primo reset previsto il 21 aprile 2031 (dopo 6,25 anni dall’emissione).
Qualora non venga effettuato il rimborso anticipato, la cedola sarà ricalcolata a partire da quella data e poi ogni cinque anni, in base al tasso euro mid swap a 5 anni vigente, aumentato di un margine iniziale di 208,3 punti base. Tale margine sarà incrementato di 25 punti base dal 21 aprile 2036 e di ulteriori 75 punti base dal 21 aprile 2051.
Per quanto riguarda la seconda emissione, invece, questa ha un valore nominale di 600 milioni di euro, un prezzo di re-offer pari al 99,114% e una cedola annua del 4,875% fino al primo reset, previsto per il 21 aprile 2034 (dopo 9,25 anni). Anche in questo caso, in assenza di rimborso anticipato, la cedola sarà ricalcolata dal 21 aprile 2034 e ogni cinque anni successivi, seguendo il tasso euro mid swap a 5 anni vigente, incrementato di un margine iniziale di 239,9 punti base. A partire dal 21 aprile 2039, questo margine aumenterà di 25 punti base e dal 21 aprile 2054 di ulteriori 75 punti base.
In parallelo, Eni ha avviato un’offerta volontaria di riacquisto per un precedente bond ibrido perpetuo da 1,5 miliardi di euro, con prima data di call a ottobre 2025 e cedola annua del 2,625%. Questa operazione è stata annunciata contestualmente al lancio delle nuove emissioni e prevede un limite massimo di accettazione pari a 1,5 miliardi di euro. Eni avrà la facoltà di acquistare le obbligazioni validamente offerte entro la chiusura della tender offer, prevista per il 21 gennaio 2025, comunicandone gli esiti al mercato e liquidando l’importo complessivo in contanti.
L’operazione è in linea con la strategia finanziaria di Eni, che mira a mantenere i bond ibridi come elemento stabile nella struttura del capitale. Il gruppo si è avvalso di un sindacato di banche di primo piano, tra cui Banca Akros, Barclays, Bbva, Deutsche Bank, Goldman Sachs International, Hsbc, Mediobanca, Mufg, Société Générale Corporate & Investment Banking e UniCredit, che hanno agito come joint lead manager per le nuove emissioni. Per la tender offer, invece, Eni ha collaborato con Barclays, Goldman Sachs International, Hsbc e UniCredit in qualità di dealer manager.