Emre Belozoglu: «Inter, con la testa di oggi avrei scritto un’altra storia. Calhanoglu? Un allenatore in campo, tra i migliori degli ultimi 20 anni» | OneFootball

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·30 maggio 2025

Emre Belozoglu: «Inter, con la testa di oggi avrei scritto un’altra storia. Calhanoglu? Un allenatore in campo, tra i migliori degli ultimi 20 anni»

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Le parole di Emre Belozoglu, ex centrocampista turco dell’Inter, sui suoi ricordi con la maglia nerazzurra. Tutti i dettagli in merito

Oggi su La Gazzetta dello Sport c’è un intervista a Emre Belozoglu, il talentuoso centrocampista turco, che ha illuminato San Siro con la maglia dell’Inter dal 2001 al 2005. Soprannominato da alcuni il “Maradona del Bosforo” per la sua tecnica sopraffina e il suo magico piede sinistro, Emre ha portato grinta e qualità al centrocampo nerazzurro. Nonostante un percorso costellato da lampi di genio e alcuni infortuni, ha lasciato un segno nel cuore dei tifosi, in particolare per la sua combattività e per prodezze indimenticabili, come lo spettacolare gol da fuori area contro la Lazio nel dicembre 2002. Con l’Inter ha arricchito il suo palmarès vincendo una Coppa Italia nella sua ultima stagione.

I TANTI INFORTUNI – «La vita sa essere sfortunata. Mi sentivo forte, pensavo di poter risolvere qualsiasi problema in campo, ero anche un po’ sfacciato. Poi sono arrivati i problemi fisici e lontano dal campo non riuscivo a gestire le emozioni, spingevo per rientrare senza affrontare le difficoltà faccia a faccia, non ero abbastanza maturo. Se avessi avuto la testa di oggi ai tempi dell’Inter, avrei scritto un altro finale della mia storia».ISTANBUL E LE 2 COPPE VINTE COL GALATASARAY NEL 2000«Fu qualcosa di incredibile. Al ritorno dalla finale di Coppa Uefa la città era invasa da tifosi, moltissimi in lacrime, un assedio al pullman scoperto. Scene riviste soltanto per la Supercoppa e per il Mondiale».HA CONOSCIUTO CALHANOGLU IN NAZIONALE«Sì, arrivò quando ero capitano. Era molto giovane, ma talentuosissimo: si capì subito che aveva qualcosa di speciale, si prendeva dei rischi da giocatore di grande personalità. Oggi è un allenatore in campo: legge il gioco in modo eccellente, è il braccio destro del tecnico. L’Inter è più speciale con lui in regia: detta i cambi di ritmo e aggiunge qualità nel gioco. È uno dei migliori nerazzurri degli ultimi 20 anni».

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