Calcio e Finanza
·31 ottobre 2024
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L’Empoli è un affare di famiglia. Lo sostengono Fabrizio e Rebecca Corsi, rispettivamente Presidente e vice presidente del club toscano, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Radio Serie A con RDS. I due hanno parlato di tutto ciò che li lega alla società, della quale Fabrizio Corsi divenne presidente addirittura oltre 30 anni fa, nel 1991.
«Mio papà partecipava al consiglio d’amministrazione della squadra negli anni ‘60. Un giorno dopo una riunione, giurò che non avrebbe più fatto parte della storia dell’Empoli per diversi problemi che c’erano; un giuramento che poi, però, non ebbe seguito. Il primo giorno da Presidente lo ricordo benissimo: fui nominato da un gruppo di amici che videro in me la soluzione per provare a risolvere una crisi. Doveva essere un incarico di qualche mese», ha raccontato Fabrizio Corsi.
«Avevo 31 anni, ero giovane ma sostenuto da persone qualificate e competenti, anche da gente che non faceva parte del CDA. Nomino tra tutti il Patron di Sammontana, Renzo Bagnoli, era stato Presidente prima di me. Lui mi indicò probabilmente anche per una questione di affetto e di stima, per la passione che avevo mostrato. L’Empoli arrivò come una soluzione momentanea: io non ero proprietario della maggioranza delle azioni; venne fatto un aumento di capitali per acquisirne la maggioranza», ha proseguito.
Lo Scudetto dell’Empoli, spiega Corsi, «è sempre stata la permanenza in Serie A o la promozione dalla Serie B quindi rimango fedele a questo desiderio di mantenere la categoria. So benissimo che anche quest’anno se arriverà, arriverà attraverso il superamento di momenti difficili. Serve che l’ambiente, e di conseguenza chi ne fa parte, si dia al meglio delle proprie possibilità».
Ma Rebecca sogna più in grande: «L’Empoli è già stato in Europa, tutto è possibile, ma noi siamo ancorati a quelle che sono le nostre realtà oggi. La nostra ambizione e il nostro scudetto è la permanenza in Serie A, poi se un giorno avremo le forze per alzare l’asticella, lo scopriremo vivendo».
Dopo avere parlato di allenatori chiave della storia del club, da Spalletti a Sarri, i due si concentrano sul futuro, a cominciare dal progetto per il nuovo stadio. «Lato amministrazione comunale, per lo stadio si sta ultimando il percorso partecipativo, poi ci sarà la conferenza dei servizi. Noi ci stiamo accingendo a creare la ATI, ovvero l’associazione temporanea di impresa con i vari partner che faranno parte del progetto. Parallelamente il nostro centro sportivo andrà a sostituirsi per gli allenamenti alla casa della prima squadra, perciò lo abbiamo ampliato per garantire tutte le strutture all’avanguardia», ha detto Rebecca Corsi.
Le fa eco il padre Fabrizio: «Progetti che richiedono tempo, questo un po’ mi spaventa (sorride, ndr), sarà che sono un po’ negativo, ma per fortuna ci sono i giovani che ovviamente vedono sempre le cose in maniera un po’ più positiva e va bene così. Lo stadio con i partner è diventata un’operazione fattibile, qualche anno fa avevo invece dei dubbi. Sarà una riqualificazione fatta a pezzi, continuando comunque a giocare nel nostro impianto».
E a proposito di futuro, Fabrizio Corsi apre all’ingresso di nuovi soci nel club: «Stadio e ampliamento centro sportivo sono gli obiettivi nel breve termine. Più avanti magari arriverà qualcuno a sostenerci perché col passare del tempo diventa sempre più faticoso e difficile. In generale un supporto per dare equilibrio e solidità alla società, noi ne facciamo una questione di famiglia. Un problema dell’Empoli è un problema per la famiglia Corsi. Vogliamo portare il club verso un lido più sereno. E poi c’è un settore giovanile di grande qualità, quelli del 2012 possono essere protagonisti nella Serie A tra dieci anni».