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·20 giugno 2024
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Eder ha partecipato a Euro 2016 con la maglia dell’Italia. L’ex calciatore di Inter e Sampdoria raggiunse i quarti di finale con la Nazionale allenata da Antonio Conte: prima dell’eliminazione per mano della Germania, gli azzurri riuscirono a battere la Spagna agli ottavi grazie ai gol di Chiellini e Pellé. Quella Nazionale è ricordata come una squadra di grande cuore, che diede tutto in campo arrendendosi alla Germania (ai tempi campione del mondo in carica) solo ai tiri di rigore. Eder ha ricordato quell’Europeo e la sfida vinta contro la Spagna ai microfoni di gianlucadimarzio.com:
“Italia-Spagna è sempre una grande sfida, bella da giocare. Ho visto l’Italia con l’Albania. Secondo me, dopo la paura iniziale, i ragazzi hanno giocato un’ottima partita. La forza della Spagna, invece, sta nel saper impressionare sempre in qualunque momento. Stanno molto alti e fanno un pressing forte, l’Italia dovrà essere brava in costruzione per uscirne. La vittoria a Euro 2016? L’avevamo preparata molto bene. Conte ci aveva detto che gli spagnoli giocavano molto in uno contro uno, venendoci a prendere alti. Aveva chiesto a me e Pellé di giocare sui loro centrali, Piqué e Sergio Ramos, per portarli fuori e permettere ai nostri centrocampisti di attaccare gli spazi dietro la linea difensiva. Secondo me dovrà essere questa la chiave tattica per i ragazzi di Spalletti. Se riesci a vincere i duelli, puoi fare male e avere campo libero”.
“Spalletti? L’ho avuto all’Inter e riporta le sue idee anche in Nazionale, sia nel modo di preparare le partite sia in quello di parlare del proprio gruppo per unirlo ancora di più. Alla fine, è questo l’elemento più importante. Nel 2016 con Conte avevamo un collettivo importante, al di là dei singoli e delle qualità . Quello ci ha permesso di arrivare a un passo dalle semifinali. Nei giorni liberi dopo le partite andavamo sempre tutti insieme nei ristoranti vicino al mare. Stavamo con le famiglie, parlavamo della partita, erano momenti belli che hanno creato rapporti ancora più stretti”.
“Penso che, se l’Italia supera questo girone può arrivare fino in fondo. Ha dei giocatori con caratteristiche funzionali. Paragone con la rosa del 2016? Se Scamacca rappresenta un po’ Pellé, io mi rivedo in Chiesa perché giocavo libero per il campo. Chi sarà decisivo? Jorginho e Barella a centrocampo possono fare la differenza per il modo di giocare di Spalletti. Però lì davanti il giocatore decisivo è Chiesa. Può creare dal nulla la giocata, può vincere da solo la partita tirando fuori qualcosa di diverso”.