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·24 marzo 2025
Dybala potrà tornare tra cinque o sei mesi: parola all’esperto

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·24 marzo 2025
Il Tempo (A. Uffreduzzi) – L’infortunio subito da Dybala riguarda il tendine semitendinoso, uno dei tendini che fanno parte del gruppo muscolare degli ischiocrurali, situati nella parte posteriore della coscia. La lesione ha causato un danno significativo che ha richiesto un trattamento inizialmente mirato alla conservazione del tendine stesso ma poi si è deciso di fare, data la gravità della lesione, un intervento chirurgico. Il semitendino so è uno dei muscoli principali della coscia e ha un ruolo fondamentale nell’estensione dell’anca e nella flessione del ginocchio.
Le cause di questo infortunio possono essere molteplici: spesso traumatiche violente dovute a movimenti rapidi e improvvisi o cambiamenti di direzione del ginocchio. Oppure possono essere cause scatenate da vecchie lesioni muscolari (Dybala ne ha avute molte in carriera) che ha danneggiato il tendine. Altre cause possono essere un riscaldamento non adeguato, problemi meccanici di postura: oppure squilibri muscolari o eccessivi carichi di lavoro effettuati nei giorni precedenti. Nella terapia conservativa la fisioterapia gioca un ruolo fondamentale perché oltre al riposo nei primi giorni, si dovrà tramite le terapie antalgiche togliere l’infiammazione con lecar, laser e ultrasuoni e cercare un recupero della mobilita e della flessibilità del muscolo, potenziando l’arto inferiore.
Il recupero dopo l’intervento chirurgico, invece, richiede un periodo molto più lungo di riabilitazione in quanto nelle prime 3-6 settimane, oltre al riposo e all’uso di tutore, si inizierà con esercizi leggeri. Dopo 10 settimane si inizia a lavorare sulla mobilità e sulla forza con esercizi più intensi senza forzare il tendine e si utilizzeranno strumenti e la manualità del fisioterapista. Dai 3 ai 6 mesi l’atleta comincia a svolgere esercizi più specifici per il recupero della forza muscolare e della resistenza, progressivamente si iniziera a correre e a giocare sempre sotto la supervisione dell’equipe medica, del preparatore atletico e del fisioterapista per evitare ricadute. Il rientro non è stabilito in termini precisi perche mediante test si valuterà il recupero funzionale; in genere si ritorna in campo dopo 5 o 6 mesi ma può a secondo dello stato fisico dell’atleta, dell’età e della risposta individuale al trattamento variare.