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·27 maggio 2025

Dove è stata vinta e persa la finale di Women’s Champions League: Arsenal – Barcellona 1-0

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L’Arsenal è salito sul tetto d’Europa per la prima volta dopo 18 anni dall’ultimo successo, grazie alla rete di Stina Blackstenius. Nella finale di Lisbona, infatti, le Gunners hanno vinto 1-0 contro le ormai ex campionesse in carica del Barcelona.

Dove è stata decisa la finale secondo allenatori e calciatrici?

Renée Slegers, allenatrice Arsenal: “Quello che abbiamo fatto benissimo oggi è stato usare tutti gli strumenti possibili per accelerare il gioco, per interromperlo, pur rimanendo fedeli al nostro stile di gioco. Questo è stato fondamentale per la vittoria di oggi. Il Barcelona è davvero forte, ma abbiamo cercato di sfruttare i loro punti deboli dove possibile”.


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“Avevamo detto in anticipo che il centrocampo del Barcelona era il motore. Quindi volevamo fermarle. Non è stato facile per via della loro qualità, intelligenza e abilità. Sapevamo che l’inerzia della gara sarebbe cambiata. Sapevamo che avremmo potuto soffrire. Il nostro processo decisionale oggi è stato assolutamente incredibile. Abbiamo avuto un’eccellente gestione del gioco”.

Kim Little, capitana Arsenal: “Eravamo concentrate sul compito da svolgere in campo; abbiamo lavorato su cosa sarebbe successo se le giocatrici del Barcelona avessero cambiato posizione o se ci fossero stati dei cambi. Abbiamo avuto continuità durante l’intera partita e, nelle pause di gioco, ci siamo scambiate informazioni importanti. Abbiamo dimostrato convinzione e coraggio”.

“Durante la settimana, abbiamo usato il gioco ‘ombra’ contro noi stesse per capire come fermare il Barcelona. Quando non ha funzionato, lo abbiamo modificato in modo da impedire loro di infilarsi spesso alle nostre spalle e costringerle a giocare più spesso davanti a noi. Ci siamo poi assicurate di essere in ottime posizioni per difenderci in area negli assalti del Barcelona: è stata la perfetta esecuzione di un piano di gioco che, per una calciatrice, è una delle cose migliori che si possano fare”.

Le Gunners festeggiano il gol della vittoria di Stina BlacksteniusGetty Images

Pere Romeu, allenatore Barcelona: “Volevamo più possesso, più controllo. Abbiamo faticato più del previsto a creare la superiorità che volevamo ottenere. Non siamo riusciti a trasformare in chiare occasioni da gol gli spazi che abbiamo creato in ampiezza. Credo che i cross sarebbero potuti essere migliori. È una cosa che non abbiamo fatto benissimo”.

“Oggi ci è mancata precisione nei passaggi; non abbiamo sempre preso le decisioni giuste. Sapevamo che l’Arsenal non avrebbe difeso in profondità, che avrebbe lottato aggressivamente per il possesso palla, e non abbiamo attaccato con sufficiente lucidità quando il secondo tempo ce ne ha dato occasione”.

Aitana Bonmatí, centrocampista Barcelona: “Non siamo state al massimo della forma nel primo tempo. Ci è costato imporre il nostro gioco. Dopo l’intervallo, ho pensato che la partita fosse più facile per noi, ma voglio congratularmi con l’Arsenal perché ha seguito il suo piano di gioco, ha aspettato l’occasione e poi l’ha sfruttata”.

“Il gol dell’Arsenal è nato da un calcio piazzato che non abbiamo difeso bene, ma loro hanno saputo trasformare la loro occasione in gol. Non abbiamo giocato al nostro massimo livello, ma abbiamo dato tutto quello che avevamo. In situazioni del genere, il calcio a volte ti punisce. Dobbiamo andare avanti e usare quello che è successo qui a nostro vantaggio in futuro”.

Dove si è decisa la finale secondo i nostri reporter?

Faye Hackwell, reporter Arsenal: Una difesa organizzata, sostituzioni azzeccate e aver capitalizzato la loro migliore occasione, è stata la chiave del trionfo dell’Arsenal. Le Gunners non hanno permesso al Barcelona di giocare alla sua maniera. Hanno pressato, bloccato e conteso il possesso palla per lunghi periodi alle spagnole.

Le sostituzioni hanno ancora una volta cambiato il corso della partita: le forze fresche hanno avuto un impatto immediato, con Beth Mead e Stina Blackstenius che nell’azione del gol, dopo sette minuti dal loro ingresso, hanno duettato egregiamente prima del gol. La mentalità che l’Arsenal ha maturato durante questa altalenante stagione è emersa in tutta la sua evidenza in finale. Come ha detto Renée Slegers nel prepartita: “La squadra aveva bisogno di essere al meglio”. E oggi, in effetti, lo è stato.

Graham Hunter, reporter Barcelona: dove hanno perso la finale le ex campionesse in carica? Non si può analizzare un risultato come questo senza sostenere ciò che ha detto Aitana Bonmatí, ovvero che l’Arsenal “ha imposto il suo piano di gioco molto meglio”. Il Barça ha semplicemente fatto troppo poco di ciò che lo ha reso ingiocabile in passato.

La trama di passaggi che fa impazzire le avversarie, il controllo del possesso fino a quando l’avversario non si stanca, i passaggi al “terzo giocatore”, l’intelligenza tattica, l’incisività, la precisione e il pressing asfissiante. Tutti questi elementi, per un motivo o per l’altro, sono stati inferiori per qualità, intensità o efficacia rispetto al solito. Hanno perso combattendo, ma useranno questa delusione come carburante per il futuro. In questa finale non hanno giocato al loro massimo livello, sia tatticamente, che fisicamente e tecnicamente.

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