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·27 ottobre 2024

Dossier illegali: da Scaroni alla Moratti, i nomi finiti nella rete degli spiati

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«Mi arriva, mi arriva dalla Ronzulli, mi fa un po’ paura». Tra i committenti della Equalize, la società al centro dell’inchiesta della Dda e della Dna su presunte attività di dossieraggio illegali, ci sarebbe stata anche la senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli, attualmente non indagata. A fare il suo nome – racconta La Stampa – è il presidente dell’agenzia di investigazioni Enrico Pazzali quando, nel luglio del 2022, è al telefono con il suo amministratore delegato ed ex poliziotto Carmine Gallo.

Appare «inquietante» – per i pm – invece una conversazione intercettata in cui si lascia intendere di essere riusciti «utilizzare abusivamente o a clonare» un indirizzo mail riconducibile al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma al momento non ci sono riscontri nelle indagini. A rivolgersi a Gallo e ai suoi esperti informatici, oltre che politici, ci sarebbero avvocati, giudici, imprenditori e manager di grandi aziende come Barilla, Eni, Erg e Heineken. Ognuno, per l’accusa, con la propria richiesta.


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Chi per controllare o cosa succede sotto il tetto della propria azienda. Chi, e sono gli indagati, «per screditare l’immagine di un avversario nel campo degli affari o della sua famiglia». C’è Fulvio Pravadelli, direttore generale della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, che dà mandato a Equalize di cercare informazioni contro Alex Britti da usare nella causa di separazione tra la figlia e il cantautore.

Un accesso viene fatto pure su Giuseppe Bivona, grande accusatore dei vertici di Mps. Il più attivo di tutti sembra essere comunque Pazzali. Tra gli obiettivi individuati c’è il presidente del Milan Paolo Scaroni. Il suo profilo come quello di Pazzali ad agosto 2022 è tra quelli papabili per il ruolo di amministratore delegato di “Milano – Cortina 2026”. La competizione vede in vantaggio l’attuale presidente rossonero e del CddA di Enel.

Da qui la richiesta di Pazzali a Gallo di fare una verifica sullo Sdi alla ricerca di informazioni compromettenti che possano escludere Scaroni dalla “corsa”. Il successivo ottobre, il presidente di Equalize si muove anche per «mettere in cattiva luce l’immagine di Letizia Moratti», candidata alla presidenza di Regione Lombardia.

Tra le centinaia di informazioni procacciate illegalmente, Pazzali alcune le utilizza con amici e conoscenti per portare avanti i suoi interessi. Lo fa, ad esempio, con Daniela Santanché, ignara delle attività illecite, quando cerca di screditare Guido Rivolta, uomo di fiducia di Giovanni Gorno Tempini, vicino ad entrare nello staff della premier Giorgia Meloni.

Tra le parole chiave viene inserito anche l’ex presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Non da Pazzali, ma direttamente da Gallo e dal suo braccio destro Nunzio Samuele Calamucci, si approccia una giudice di Corte d’appello di Milano per far fare degli accertamenti bancari sul marito. A livello aziendale sarebbero state, tra le altre, le multinazionali Barilla ed Erg ad andare alla Equalize per controllare alcuni rispettivi dipendenti.

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