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Diego D'Avanzo·6 settembre 2024
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Diego D'Avanzo·6 settembre 2024
Dopo CR7 anche Jude Bellingham ha annunciato la creazione del suo canale Youtube attraverso un post sui social.
A partire dal 12 settembre verranno postati 4 episodi settimanali sui retroscena della sua vita che ha iniziato a filmare durante il suo primo anno al Real Madrid.
Il canale conta più o meno 200.000 iscritti e ieri è stato pubblicato il trailer della serie annunciata dal giocatore: un chiaro intento di capitalizzare sulla sua figura e sulla sua carriera mentre quest’ultima è ancora in corso. Un’idea che sta prendendo sempre più piede nei calciatori attuali che, per motivi diversi, decidono di aprire un loro canale youtube.
L’annuncio di Cristiano Ronaldo è ovviamente quello più impattante: 58 milioni di iscritti in poco tempo e una tipologia di contenuti patinata, quasi una vetrina e un’estensione più approfondita del suo account Instagram, in cui Ronaldo può raccontare sé stesso maggiormente ma in modo comunque estremamente controllato.
Così facendo CR7 ha allargato la tipologia di contenuti proposti ma senza snaturare il suo personaggio e la sua narrazione: la creazione di questo canale non nasce dal bisogno di comunicare qualcosa nello specifico ma vuole soltanto ampliare il ventaglio di contenuti proposti e raggiungere nuove persone: il doppiaggio in inglese dei suoi video ne è la conferma, come se si trattasse di uno show personale e stand-alone.
Anche Rafael Leao ha un canale Youtube da circa 200.000 iscritti e l’utilizzo che ne fa nasce da una necessità diversa, meno impostata e più simile a quella di un influencer tout-court: i video non sono rigidi, sono spontanei ed editati in modo minimale. D’altronde lo stesso Leao lo aveva detto a Rivista Undici: “Voglio essere un esempio di uno che ha fatto vedere tutta la sua personalità dentro e fuori dal campo”.
Tra VLOG, quiz abbastanza random e un focus sulla sua passione per l’abbigliamento street-wear, Rafael Leao appartiene a quella categoria di calciatori che vogliono esprimersi in modo disimpegnato. Al contrario di CR7 o Bellingham la sua non è una narrazione della carriera ma di una parte di sé: un divertimento che, di conseguenza, porta meno interesse.
Difatti il video con più visualizzazioni è quello relativo ai retroscena del rinnovo col Milan: sintomo che una parte del suo pubblico è interessata maggiormente al Leao-calciatore rispetto al Leao-ragazzo/artista/influencer.
Chi a sorpresa ha un account Youtube dai numeri piuttosto grandi è l’ex portiere Ben Foster che inizialmente aveva creato l’account incentrandolo sulla sua passione per le biciclette: “Ben Foster – The Cycling GK” che oggi conta quasi 1.5 milioni di iscritti.
Con il tempo si è evoluto diventato uno Youtuber a tutti gli effetti in cui ha creato la sua fanbase che lo segue in quanto persona e non solo in quanto calciatore, dato che la sua fama è stata elevata ma comunque relativa nonostante abbia giocato nel Manchester United e abbia 8 presenze con la Nazionale inglese.
Il suo caso è l’esempio perfetto di una persona che è andata oltre il calcio giocato e si riesce a far seguire con temi come: “Ho parato un rigore con la GoPro” oppure “Andiamo insieme allo stadio” e “Vado in bicicletta allo stadio”, mischiati ai classici video di opinione sul calcio. Non sarebbe una sorpresa vederlo come opinionista in futuro: la sua evoluzione è stata più che naturale.
Chi aveva provato a fare un mix tra raccontare sé stesso, dare dei retroscena sulla sua vita calcistica e portare dei contenuti qualitativamente elevati è Karim Benzema: il suo canale è inattivo da un anno ma i video in cui mostra la sua passione per le auto, i VLOG e i video “A day with” provano a equilibrare il Benzema calciatore e uomo.
Dopo il suo trasferimento in Arabia Saudita i contenuti si sono quasi stoppati, probabilmente per una maggiore difficoltà nel realizzarli o per una mancanza di motivazione durante la sua esperienza in Saudi Pro League.
Sarebbero impossibili da elencare tutti perché la lista di calciatori-streamer sia in carriera sia post carriera è decisamente lunga: videogiochi, just-chatting o contenuti di questo tipo sono molto diffusi nei giocatori.
In questo caso si tratta di un impegno non costante per quei profili che non hanno la necessità di raccontarsi, ma il bisogno saltuario di divertirsi. Perciò molti calciatori hanno iniziato a streammare dal 2020 in avanti, per poi cessare la produzione di contenuti: degli esempi sono Courtois, Casemiro, Ozil e Neymar. Chi invece tende a rimanere più attivo è l’ex calciatore Sergio Aguero.
I tipi di comunicazione sono quindi diversissimi ed è evidente che più alto l’impegno nel volersi raccontare, meno necessari diventano i media tradizionali che de facto vengono sostituiti da delle produzioni di alto livello come nel caso di CR7 o Bellingham.