Doig: «Berardi mi ha fatto girare la testa, sul Sassuolo…» | OneFootball

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Calcionews24

·12 aprile 2024

Doig: «Berardi mi ha fatto girare la testa, sul Sassuolo…»

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Le parole di Josh Doig, esterno del Sassuolo, sulla sua esperienza in Serie A ed in in neroverde. I dettagli

Josh Doig, giocatore del Sassuolo, ha parlato a TNT Sports della sua esperienza in neroverde.

CALCIO IN ITALIA – «Sono tutti pazzi i fan qui in Italia. Vivono e respirano il calcio, penso che sia un po’ lo stile italiano e tutti sono ossessionati dal calcio quindi non importa in quale stadio vai, loro saranno lì. E gli stadi? Ovviamente penso che San Siro sia stato quello speciale e i miei genitori sono venuti a vedermi. Ricordo una sfida tra Inter ed Hellas alla fine del 2023 e ogni volta che andiamo a San Siro, c’è una sensazione speciale. Ma per essere onesti ogni stadio ha carattere, ognuno ha la propria tradizione e cose del genere, ma direi sicuramente San Siro per me perché sono cresciuto giocando a FIFA e guardandolo in TV e quando ci sei davvero dentro sembra un po’ surreale».


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AVVERSARI PIU’ FORTI – «Ricordo che la prima volta che ho pensato ‘oh, questa è Serie A’ era in trasferta contro la Lazio e io giocavo terzino esterno e Lazzari giocava terzino destro e l’allenatore mi ha avvertito che era veloce, ma ricordo di aver segnato la settimana prima, quindi nella mia testa pensavo ‘ok, posso farcela” e ricordo che al suo primo tocco ha corso per tutto il campo creando un’occasione da gol per gli avversari e io invece non avevo idea di dove fossi, stavo quasi girando in tondo. Quindi ho pensato che c’è un livello diverso qui con questi avversari e ho bisogno di crescere e migliorare. Un giocatore che mi ha messo in difficoltà è stato Matteo Politano del Napoli, i suoi movimenti e le sue corse per me sono stati incredibili. È lucido e intelligente e sa dove deve essere per rendere la vita dei suoi avversari difficile. Berardi? Era la scorsa stagione. Li abbiamo affrontati in casa quando ero ancora al Verona, giocavamo contro il Sassuolo e ricordo di essere stato sostituito all’intervallo, perché mi girava la testa. Era ovunque e non sembrava che fosse veloce, ma penso che sia il suo movimento e il suo primo tocco che lo rendono un giocatore speciale».

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