Spazio Milan
·15 febbraio 2023
Disagi a San Siro per i disabili, la denuncia: “Mi hanno respinto per le stampelle”

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·15 febbraio 2023
La sicurezza negli stadi è una tematica che sempre più negli ultimi anni è stata al centro dei dibattiti. Questo interessa anche la possibilità di accesso per le persone con disabilità che spesso, purtroppo, trovano ancora difficoltà nel poter entrare allo stadio.
Questo, è il caso di Antonio Medici, commercialista beneventano, grande tifoso che ha bisogno dell’ausilio delle stampelle.
Il tifoso, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno per spiegare meglio i disagi che si presentano ogni qual volta voglia assistere ad una partita dalle tribune.
Stadio San Siro (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Di seguito quanto evidenziato:
Antonio quando è accaduto per la prima volta che la respingessero dallo stadio?“A Napoli in occasione di Napoli-Arsenal nell’aprile del 2019. Ero con mia figlia, mi respinsero e la presi molto male. Poichè c’erano degli avvocati lì in fila, convinsero gli addetti alla sicurezza a farmi entrare purchè mi togliessi le stampelle. Così mi sedetti ma senza potermi muovere per tutto il tempo della partita”.
Prima di allora?“Non immaginavo che non si potesse entrare allo stadio con le stampelle, perchè ci sono andato per molti anni in Italia e all’estero, sempre nei distinti o in tribuna, mai nel settore disabili. Sono abituato a fare tutto e ad andare dappertutto: anzichè discriminare le persone che hanno bisgono di questi ausili, dovrebbero aiutarle. A Barcellona ero con mia figlia a vedere una partita e ci vennero a prendere per accompagnarci in un posto più comodo”.
La volta peggiore? A San Siro nel maggio 2022, in occasione di Inter-Sampdoria. Entrarono solo le mie figlie, ci rimasi malissimo. Anche lì alla fine mi indirizzarono al settore disabili purchè mi sedessi senza stampelle. Da allora non vado più allo stadio: avevo speso tanti soldi per essere a Milano e condividere questa esperienza con loro, fu una delusione enorme”.
Ma chi impedisce l’accesso allo stadio?“Inter, Lazio, Lecce, Milan, Napoli e Salernitana nei regolamenti d’uso degli stadi assimilano le stampelle a masse da baseball, fibbie, bastoni e altri oggetti astrattamente capaci di offendere, disponendone il diritto di divieto di introduzione negli impianti. Inter e Milan prevedono che gli steward possano negare l’accesso se si ipotizzano “usi impropri” di stampelle e ausili. Un’ipocrisia, nelle curve entra di tutto”.
Lei cosa vorrebbe?“Che gli stadi siano di più luoghi di spettacolo e accoglienza e non di respingimento. Perciò ho fatto un reportage di tutti i regolamenti delle società calcistiche e chiesto loro la possibilità di entrare”.
Qualcuno le ha risposto?“Pochissime, Il calcio Napoli no, ma so che il regolamento prevede di valutare l’ingesso solo per chi si infortuna dopo aver già acquistato il biglietto. Milan e Inter lasciano valutare agli steward che però non valutano e non fanno entrare allo stadio”.
Perchè fa questa battaglia?“In 38 anni di stampelle non ho mai subito una discriminazione e non credo che un uomo che non cammina bene e si presenta con due figlie possa essere considerato alla stregua di un delinquente. Allo stadio sono stato trattato male dagli steward che però hanno la mia comprensione: sono sottopagati e lavorano in continua tensione”.
Cosa significa per lei essere un tifoso?“Mi piace l’atmosfera trascinante dello stadio. Per me è occasione di condivisione con le mie figlie, una specie di piccola vacanza solo con loro. La prima ha 20 anni e tifa Inter come me però andiamo a vedere anche il Napoli, squadra del cuore della più piccola, che è ancora alle elementari e che a San Siro è venuta con me per la prima volta”.