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·5 ottobre 2020

Derby del mondo: Newell’s Old Boys-Rosario Central

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Rosario, una delle più grandi città di tutta l’Argentina e capoluogo della provincia di Santa Fe. Grande centro culturale e lavorativo è uno dei principali centri commerciali di tutto il Sudamerica e che quindi rappresenta per la propria nazione un importante luogo dove poter cercare nuovi impieghi. Da qui nacque anche la bandiera argentina e il suo Monumento Nazionale alla Bandiera risulta una delle più importanti attrazioni. Il calcio però ha un ruolo d primo piano anche qui e più di un milione di abitanti vengono divisi da una delle più belle rivalità del continente, quella tra Newell’s Old Boys e Rosario Central. I primi a nascere furono i gialloblu che addirittura iniziarono a portare il calcio in città nel lontano 1889, uno dei sodalizi più antichi d’Argentina e del Sudamerica. Il club venne fondato alla viglia di Natale da un gruppo di operai ferroviari inglesi che lavoravano per le aziende Ferrocarril Central Argentino e Buenos Aires Railway. I rossoneri invece ebbero una derivazione molto più altolocata, ma dovettero aspettare ben quattordici anni prima di essere fondati. Un gruppo di ex studenti della High School di Rosario decisero di dedicare una squadra al proprio direttore Isaac Newell. Ecco quindi perché il nome “I vecchi ragazzi di Newell” e i colori vennero scelti dalla bandiera inglese da quella tedesca, in quanto la moglie di colui che li aveva ispirati veniva dalla Germania. Il rosso quindi derivò dalla Union Jack, mentre il nero derivò dai colori della nazione teutonica.

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Il primo Clásico Rosarino di sempre venne disputato nel lontano 1905 e a vincere furono i neonati dal nome anglosassone con un 1-0 firmato Faustino González. Le curiosità di questa rivalità iniziarono però già negli anni ’20 ed è da qui che nascono i classici soprannomi delle due squadre. Il Newell’s organizzò una sfida di beneficenza per poter raccogliere dei fondi per i lebbrosi della città, ma il Rosario alla fine si rifiutò di parteciparvi. Questo scaturì l’ira di tutta la delegazione rossonera che additò i rivali come “Canallas” e da allora quello rimase il soprannome del Central. I gialloblu però non gradirono questo grosso attacco nei loro confronti e così da quel giorno definirono i rivali come “Leprosos“, ovvero lebbrosi. Seppur i nomi derivino da denigrazioni e insulti reciproci, alla fine questi due termini verranno utilizzati dagli stessi tifosi delle due squadre e sono ormai diventati dei riconoscimenti. Nonostante la grande passione per il calcio le due realtà fecero fatica a costruirsi un nome glorioso e fino al 1939 furono costrette a giocare nel campionato locale senza riuscire a prendere parte alla Primera División argentina. I primi successi però arrivarono all’inizio degli anni ’70 che fecero scoprire a tutti la bellezza del calcio rosarino. Nel 1971, a seguito di una straordinaria finale con il San Lorenzo, arrivò per il Rosario Central il titolo di campione di Argentina, non era mai successo nella storia. I grandi campioni che formavano la rosa gialloblu riuscirono nell’impresa di vincere un secondo campionato nel 1973, ma in città qualcuno non voleva rimanere in disparte a guardare. Il 1974 fu l’anno d’oro di Rosario con il campionato diviso nei suoi soliti due raggruppamenti che vennero vinti uno dai gialloblu e l’altro dai rossoneri. Nel girone finale a quattro, Boca Juniors e Huracán vennero relegati negli ultimi due posti, mentre il titolo venne conteso dalle due rivali di sempre. Alla fine a spuntarla fu il Newell’s, anche se lo scontro diretto finì con un pareggio per 2-2. Le Canaglie riuscirono a rimanere al vertice del campionato fino agli anni ’80, dove riuscirono a vincere altri due titoli, ma i Lebbrosi fecero di meglio. Nel 1987 la bacheca diceva quattro titoli a uno per la più antica squadra della città, ma da allora i rossoneri sono riusciti a vincere altre cinque volte il titolo, l’ultimo nel 2013 quando strapparono il Torneo Final al River Plate. Un momento storico e magico e negli ultimi trent’anni il Newell’s ha dimostrato come si sia preso il primato cittadino anche nel Continente. Nel 1988 e nel 1992 infatti arrivarono due finali di Copa Libertadores e se nella prima gli uruguaiani del Nacional ribaltarono a Montevideo l’1-0 dell’andata con un netto 3-0, la seconda fu molto più drammatica. I rosarini vinsero ancora l’andata per un 1-0 contro il San Paolo, ma al Morumbi un rigore di Raí ristabilì la parità e ai rigori furono decisivi gli errori di Berizzo, Mendoza e Gamboa. L’unico successo internazionale risale dunque alla Coppa Conmebol, l’antenata della Copa Sudamericana, del 1995 dove il Rosario Central disputó due partite pazze contro l’Atlético Mineiro. Dopo aver perso 4-0 in Brasile riuscì a pareggiare il confronto in casa e il 4-3 dei calci di rigore permise di vincere il primo e unico titolo continentale dei gialloblu.


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Il valore delle squadre è sempre stato più o meno simile ed è per questo che anche le statistiche vedono un grosso equilibrio. Il risultato più frequente è infatti il pareggio, capitato novantanove volte, ma tra le due è il Central ad aver vinto più volte. Sono novanta i successi delle Canaglie contro i settantacinque dei Lebbrosi, ma questi ultimi hanno potuto ammirare il miglior marcatore di sempre nella storia del Clásico. Si tratta di Manuel González che nei primi vent’anni del Novecento riuscì a scrivere il proprio nome per ben trenta volte nella storia del derby rosarino. Il periodo è lo stesso anche per il miglior bomber gialloblu, quell’Harry Hayes nato a Rosario da inglesi immigrati in Argentina che segnò ventun gol nei suoi vari scontri con i rossoneri. Le tifoserie sono tra le più calde dell’Argentina, tanto che per molti questa sia la vera rivalità della nazione superiore anche a Boca-River. Il gruppo principale del Central si chiama “Los Guerreros“, mentre per quanto riguarda il Newell’s ci sono tanti gruppi anche se il principale è “La hinchada más popular“. Due volti della stessa città, una rivalità storica che non tramonterà mai, perché a Rosario o sei un Lebroso o sei una Canalla.

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