Dentro il calciomercato Pt.3: da cameriere ad agente, la storia di Giuseppe Riso | OneFootball

Nell’era di internet e dei social il calciomercato si è evoluto. Fino ad un certo punto però. Sì, perché a Milano tutto si è fermato all’era pre-internet.

Le trattative e gli incontri si fanno ancora faccia a faccia, non solo per telefono. Esistono dei “luoghi”, ristoranti e hotel in particolare, nei quali il mercato è più vivo che mai. E allora facciamo un tour (virtuale) di questi posti, che animano il calciomercato per quattro mesi all’anno. Dopo gli hotel e le sedi ufficiali, ecco i ristoranti, ricordando l’incredibile storia di Giuseppe Riso.

Cene, eh già. Quante trattative sono nate a tavola? Tante, moltissime. Come quella che la scorsa estate Ausilio-Sabatini hanno fatto al Principe di Savoia con gli agenti di Schick, per provare un disperato tentativo di sorpasso alla Roma. La storia, poi, la conosciamo. Ma non solo alberghi… quanti ristoranti aumentano il loro fatturato durante le sessioni di mercato? Tanti? Non molti, anche perché per assecondare i dirigenti devono stare aperti fino a molto tardi (a volte fino alle 3).

I più noti sono l’Osteria Cavallini, diventata uno dei simboli del mercato dopo “Giannino”, lo storico ristorante frequentato costantemente da Adriano Galliani in cui un giovane Giuseppe Riso faceva da cameriere. Poi il “ragazzo” ha fatto carriera, e adesso è uno dei più importanti procuratori del calcio italiano. Su tutti, il Papu Gomez, Petagna, Gollini, senza dimenticare Gagliardini, Caldara, Baselli e Vrasljko. Una bella favola del mercato moderno. Riso è molto presente su Milano, tra ristoranti e hotel c’è praticamente sempre. La sua GRSports si sta davvero prendendo una bella fetta del mercato nazionale.

Ma oltre a “Cavallini”, ci sono anche “L’Angolo di Casa” e la “Langosteria”. Poi tanti altri, molti ancora tenuti top secret dai dirigenti delle società, che di certo non amano farsi beccare…