Calcio e Finanza
·26 giugno 2025
Delfin, i soci chiedono la vendita degli asset finanziari: possibile incasso da 12 mld

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·26 giugno 2025
Diversi soci di Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio che controlla tutte le attività imprenditoriali, hanno chiesto di cedere le varie partecipazioni, non considerate strategiche, recuperando così risorse e liquidità da investire nel gioiello della corona, EssilorLuxottica.
Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, Delfin ha il controllo, oltre che del 32% del colosso dell’occhialeria, del 20% di Mediobanca, 10% di Generali e anche il 9% di Monte dei Paschi e il 2,7% di Unicredit. Partecipazioni, quindi, non di poco conto per la holding che vede però la proprietà (gli eredi di Leonardo Del Vecchio) riflettere sul futuro. Il confronto tra gli otto eredi – Claudio, Paola, Marisa, Leonardo Maria, Luca e Clemente Del Vecchio, la moglie Nicoletta Zampillo e il figlio di lei, Rocco Basilico – è in corso, ma le posizioni non sembrerebbero ancora concordi.
Ma come detto, la maggioranza dei soci guarderebbe con favore all’idea di valorizzare le partecipazioni, anche grazie all’incremento dei titoli registrato nell’ultimo anno grazie al risiko bancario ancora in corso. La proposta prevederebbe la dismissione degli asset non strategici entro due anni. Questa soluzione sarebbe vista come il passaggio necessario per sbloccare definitivamente un accordo sull’eredità (che ha avuto passi in avanti, ma non è stato ancora concluso definitivamente) e sul governo della holding, in cambio della distribuzione dei dividendi legati alle dismissioni.
Il piano presentato da alcuni azionisti punterebbe inizialmente a valorizzare le quote detenute in Generali e Unicredit, per poi affrontare in un secondo momento la gestione della partecipazione nella realtà che dovrebbe derivare dall’unione tra Mps e Mediobanca.
Sotto la guida di Francesco Milleri, la capitalizzazione di EssilorLuxottica è passata da 64 a 110 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato. Questo incremento di 46 miliardi si riflette direttamente sul valore del 32% detenuto da Delfin, che oggi è pari a circa 35,4 miliardi. Un valore che cresce ulteriormente se si considerano le altre partecipazioni. Mediobanca, con una capitalizzazione di 16,2 miliardi, garantisce un valore di 3,2 miliardi per la quota del 20% in portafoglio. Generali contribuisce con 4,6 miliardi, mentre la storica partecipazione in UniCredit, pari al 2,7%, oggi vale 2,3 miliardi, contro meno di un miliardo di tre anni fa. A questi si aggiunge la recente acquisizione del 9,8% in Mps, stimata in 860 milioni.
Complessivamente, il pacchetto di titoli apporta circa 12,5 miliardi di euro e, includendo anche altri asset della holding, il valore complessivo di Delfin oggi supererebbe i 50 miliardi. Alcuni degli eredi, secondo le stesse fonti, sarebbero particolarmente favorevoli a una valorizzazione delle quote in Generali e Unicredit. Per quanto riguarda Mediobanca, la proposta prevederebbe prima l’adesione all’offerta pubblica di scambio lanciata da Mps e poi una futura dismissione. L’obiettivo finale sarebbe quello di concentrare Delfin unicamente su EssilorLuxottica, mentre la gestione degli investimenti finanziari verrebbe separata e affidata ai singoli soci.
(Image credit: Depositphotos)