Calcio e Finanza
·27 maggio 2025
Debito scaduto di 2mila euro: la FIFA blocca tre sessioni di mercato al Lione

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·27 maggio 2025
Nuovi guai per l’Olympique Lione. Il club di John Textor, che milita nella Ligue 1 francese, è stato inserito lunedì nella lista dei club interdetti sul mercato dei trasferimenti in entrata (sia nazionali che internazionali) da parte della FIFA. Secondo quanto riportato da L’Equipe, questa sanzione disciplinare è legata a un debito di poco più di 2.000 euro, corrispondente a un residuo di indennità di trasferimento non pagato, un importo confermato da una fonte vicina al club.
La sanzione inflitta dalla FIFA – che si estende su tre diverse finestre di mercato, quindi fino al mercato estivo del 2026 incluso – sarebbe dovuta al mancato adempimento da parte del club dei propri versamenti, al termine dei 45 giorni regolamentari concessi al debitore per erogare la somma dovuta. Questo ha comportato un’ingiunzione di pagamento trasmessa all’OL il 9 aprile.
Nei suoi regolamenti, la FIFA precisa che «una volta che è stata pronunciata un’interdizione alla registrazione, il club interessato non può, per tutta la durata della sanzione, registrare nuovi giocatori, siano essi dilettanti o professionisti, sia a livello nazionale che internazionale. Il club potrà registrare nuovi giocatori solo una volta scontata interamente l’interdizione oppure se questa viene revocata dall’amministrazione della FIFA, generalmente a condizione che il club completi determinati passaggi specifici».
L’OL afferma di aver regolarizzato la propria situazione e di aver messo in atto «nuove procedure» interne. Il Lione, al quale è stata notificata questa interdizione nello stesso momento in cui è stata pubblicata sul sito della FIFA, ha spiegato di aver regolarizzato la situazione e quindi di aver pagato la somma dovuta.
«Abbiamo esaminato alcune procedure interne nelle ultime settimane e questo problema ne faceva parte», ha aggiunto il club francese. «Abbiamo messo in atto nuove procedure per il futuro». In sintesi, il club attribuirebbe quindi l’accaduto a una negligenza interna.