Cagliarinews24
·2 settembre 2024
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L’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, si è espresso sulla questione pirateria in Italia. Queste le parole riportate dal Corriere della Sera:
LE INNOVAZIONI- «Abbiamo creato a Lissone (alle porte di Milano ndr) una factory in cui si lavora con l’intelligenza artificiale e si costruisce una narrazione su tutte le piattaforme: digitale, social, online per poi rafforzare anche la qualità della visione delle partite. Abbiamo innalzato lo standard qualitativo delle telecamere che oggi è il più alto insieme a quello della Premier inglese, grazie alla radio Tv della serie A con Rds, abbiamo arricchito la narrazione del campionato come un grande romanzo popolare. Abbiamo un’attenzione maniacale alla grafica e riusciamo e lanciare fino a sei segnali diversi contemporaneamente sui nostri led luminosi a bordo campo. In questo modo i 90 minuti diventano 540 per la nostra cartellonistica luminosa».
PIRATERIA E DIFFERENZA CON LA PREMIER LEAGUE- «Raggiungeremo la Premier League quando avremo ridotto la pirateria. Il fenomeno è ancora gigantesco: la serie A perde 300 milioni di euro l’anno (che vanno alla criminalità organizzata) grazie alle connessioni illegali. Significa un miliardo in un triennio. Senza questo fenomeno gli inglesi sarebbero tutt’altro che irraggiungibili. Il prezzo del calcio in Italia è corretto, siamo in linea coi costi degli altri grandi campionati europei. Il punto è anche culturale: in Italia si era abituati ad avere il prodotto calcio quasi gratuito. I player che ne gestivano i diritti prima lo usavano come prodotto civetta per poi vendere altro . Oggi, al costo di un caffè al giorno, si ottiene un prodotto di alta qualità che infatti attrae come investitore l’Eni, la più grande azienda italiana nel mondo e Frecciarossa che utilizza la nostra comunicazione per il suo sviluppo internazionale. Siamo convinti di avere le carte in regola per crescere ancora e magari diventare la lega leader in Europa nel prossimo futuro».
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