Un ricorso alla giustizia ordinaria che si trasforma in una multa salata e in una sconfitta politica. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, e il suo club sono stati sanzionati dalla FIGC per la violazione del “vincolo di giustizia”, una delle regole fondamentali dell’ordinamento sportivo.
La vicenda, che si è conclusa con un patteggiamento, vede il presidente costretto a pagare una multa di 22.223 euro e la società a versarne 54.445. Al centro del contendere, il tentativo, fallito, di De Laurentiis di bloccare l’elezione di Ezio Simonelli alla presidenza della Lega Serie A.
I fatti, come ricostruiti, risalgono al 20 dicembre 2024. In quella data, il presidente del Napoli depositò un ricorso d’urgenza presso il tribunale ordinario di Milano, un’azione legale mirata a «inibire al dott. Ezio Simonelli l’esercizio delle funzioni di Presidente di Lega Serie A e di ostacolare l’accertamento del requisito della sua indipendenza».
Una mossa forte, che di fatto bypassava gli organi della giustizia sportiva per rivolgersi direttamente a quella civile, contravvenendo a una norma cardine del sistema. Il tribunale, il 2 gennaio successivo, rigettò l’istanza, ma la Procura Federale, nel frattempo, aveva già aperto un fascicolo.
Al patron azzurro è stata contestata la violazione di due articoli del codice di giustizia sportiva: il 4, che impone ai tesserati «lealtà, probità e correttezza», e soprattutto il 34, che regola il “vincolo di giustizia”, ovvero l’obbligo di esaurire tutti i gradi della giustizia sportiva prima di potersi rivolgere a un tribunale ordinario.
Il patteggiamento ha evitato conseguenze più pesanti, come una possibile inibizione, ma la multa rappresenta un segnale politico forte da parte della Federazione, una sconfitta per De Laurentiis nella sua perenne battaglia contro il “sistema” e un monito per chiunque in futuro voglia seguire la stessa strada.