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·27 febbraio 2020

Dalle stalle alle stelle: la rinascita di Flekken

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La data è il 24 febbraio 2018, il campo è quello della ‘Schauinsland-Reisen-Arena’, il match è Duisburg-Ingolstadt, il campionato è l’avvincente Zweite Bundesliga tedesca ed il protagonista del nostro racconto è Mark Flekken. Chi di voi ricorda quanto successo quel giorno? Vi rinfreschiamo la memoria…

Al 18’, con il Duisburg già avanti in virtù di un gol segnato da Ahmet Engin, accade l’inverosimile. Lancio lungo del terzino destro dell’Ingolstadt a voler cercare il proprio centravanti, Stefan Kutschke; il centrale della retroguardia dei padroni di casa, Gerrit Nauber, brucia sullo scatto l’attaccante ospite e, di testa, alleggerisce verso il proprio portiere, l’olandese Flekken.


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Il quale, però, incredibilmente, tutto sta facendo fuorché seguire l’azione sul terreno di gioco. Flekken, infatti, è girato, di spalle, dentro la propria porta, a bere acqua dalla propria borraccia e quando si accorge di quanto stava accadendo in campo, è ormai troppo tardi. Kutschke, infatti, ha già depositato in rete, in ‘tap-in’, il più facile dei gol per l’Ingolstadt.

Una papera clamorosa, inconcepibile, ai limiti dell’assurdo, che ha fatto rapidamente il giro del mondo, ponendo Flekken sotto i riflettori e, conseguentemente, nel mirino della critica e dei soliti detrattori. “Possibile che un estremo difensore professionista incassi una rete del genere?”, il commento più soft nei riguardi del guardiano della porta del Duisburg.

E poco importa se, nella medesima gara, i biancoblu riescono poi a vincere 2-1 (grazie al calcio di rigore siglato dal centrocampista ucraino Boris Taščy al 66’ e se, addirittura, prima del pasticciaccio commesso dall’assetato Flekken, il portiere olandese aveva detto di no allo stesso Kutschke (11’), parandogli un calcio di rigore.

Flekken, una carriera in crescendo

Per un portiere, si sa, parare è la normale amministrazione. Un errore, invece, può cambiare la carriera in negativo. Così, fortunatamente, non è stato per Flekken, classe 1993, il quale, dopo aver iniziato a giocare nelle giovanili del Roda JC Kerkrade, in patria, è passato nelle giovanili dell’Alemannia Aachen, con cui ha esordito nel calcio professionistico, prima di militare anche nel Greuther Fürth e, per l’appunto, con il Duisburg.

Quell’episodio non ha cambiato la carriera di Flekken anche perché lui, tra i pali, è effettivamente bravo. I tifosi del Duisburg lo considerano, tutt’oggi, un eroe poiché è stato protagonista della promozione del MSV dalla 3. Liga alla 2. Bundesliga: in quella stagione, addirittura, Flekken segnò un gol di tacco, in pieno recupero, nella sfida clou sul campo dell’Osnabrück.

Flekken, va detto, ha qualità e ciò gli è valso, il 14 maggio 2018, il trasferimento in Bundesliga, al Friburgo, per svolgere il ruolo di secondo portiere alle spalle del titolare indiscusso della compagine della Foresta Nera, vale a dire Alexander Schwolow, uno dei migliori estremi difensori del campionato tedesco. Il destino, come noto, ha sempre la sua puntualità e, nell’ultimo periodo, ha premiato la costanza, la tenacia e l’abnegazione di Flekken.

Ripagandolo, in qualche modo, di quell’episodio increscioso e divertente allo stesso tempo. A metà ottobre 2019, infatti, Schwolow ha subito un infortunio muscolare piuttosto grave che lo ha messo fuori causa fino alla metà dello scorso mese di gennaio. Flekken, chiamato in causa dal tecnico del Friburgo, Christian Streich, non ha deluso le aspettative della società rossonera e di tutti suoi tifosi.

Flekken ha disputato 10 gare, 9 di Bundesliga e quella del secondo turno della Coppa di Germania contro l’Union Berlino, concedendo, è vero, 17 gol, ma, di fatto, contribuendo ad ottimi risultati da parte del Friburgo, battuto, in quel periodo, soltanto da Borussia Mönchengladbach (2-4), Hertha Berlino (0-1) e Bayern Monaco (1-3). Vittorie, invece, su Lipsia (2-1), Eintracht Francoforte (1-0) e Wolfsburg (1-0), pareggi contro Werder Brema (2-2), Bayer Leverkusen (1-1) e Schalke 04 (2-2).

Tutto prima di accomodarsi nuovamente in panchina per fare posto al ritorno del titolare del ruolo. Nelle sue 9 gare di campionato, Flekken si è messo davvero in mostra e tutto ciò è testimoniato anche dalle statistiche ufficiali della Bundesliga: in 9 gare, il numero 26 ha compiuto ben 50 parate, con la media di 5,6 parate per partita, 78% del totale sui tiri subiti, collocandosi in 15^ posizione nella speciale graduatoria del campionato, dietro a tutti portieri titolari in Germania, a sole 2 parate, per esempio, da quell’Alexander Nübel che, dall’anno prossimo, vestirà la maglia del Bayern Monaco.

È tornato in panchina, il buon Flekken, ma, a distanza di due anni esatti da quell’incredibile evento di Duisburg, ha dimostrato a tutti come la vita, spesso, regali, soprattutto nello sport, ghiotte e talvolta inattese opportunità di riscatto.

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