Calcio e Finanza
·2 novembre 2024
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·2 novembre 2024
È notizia di pochi giorni fa l’accordo fra il Bologna e la multinazionale Webuild per la ristrutturazione dello stadio Dall’Ara. Una conferma per la società guidata dal presidente Gian Luca Gregori e dall’ad Pietro Salini, che nell’ultimo anno ha portato grandi risultati economico-finanziari.
Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, il 2024 di Webuild è stato un susseguirsi di grandi opere. Si parte da Milano e dalla sua M4, recentemente aperta al pubblico nella sua interezza. Ma il futuro e presente di Webuild è pronto ad arricchirsi di nuove opere strategiche, in forza di un portafoglio ordini che nel secondo semestre risultava pari a 65 miliardi di euro, di cui 56 miliardi relativo a construction, a cui si aggiunge una pipeline commerciale di oltre 94 miliardi di euro.
Il tema stadi resta caldissimo. Mentre si attende che Inter e Milan portino al sindaco Giuseppe Sala l’offerta per acquistare San Siro e le aree adiacenti (con l’Agenzia delle Entrate che avrebbe stimato il valore in oltre 200 milioni di euro), dando così il via a un nuovo corso, Webuild, come detto, ha firmato giovedì 31 un accordo con il Bologna per il rifacimento del Dall’Ara con un’operazione da 200 milioni che, in vista degli Europei 2032, lo renderà conforme agli standard UEFA categoria 4 con una capienza di oltre 30mila posti.
Ma Webuild è grande protagonista di un’altra linea della metropolitana, quella di Salonicco. Con uno stanziamento di 1,2 miliardi sarà la più grande opera pubblica di Grecia. E non è finita qui, visto che molto probabilmente quando sarà inaugurato la metro nella città greca, ecco che si avvieranno a concludersi i lavori della rete metropolitana di Riyadh.
E anche qui la protagonista è Webuild, che fa parte del consorzio AiRyadh New Mobility, lavorando all’Orange Line, la linea 3, che con i suoi 41,6 chilometri è la più lunga dell’intera rete e include la Downtown Station, ubicata vicino al Palazzo del Governatore di Ryadh, e considerata una delle più iconiche della città con una superficie di 20 mila metri quadrati. Sempre a Ryadh, il gruppo sta partecipando alla gara per la Linea 7 della metro in consorzio con Alstom, Fcc e due aziende locali, per una commessa che secondo gli analisti di Banca Akros dovrebbe valere 3-5 miliardi di dollari.
Tornando in Italia, Webuild è parte in causa anche per i lavori per la costruzione della Metro C di Roma e si va avanti con la prima tratta della linea ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria (in consorzio con Ghella, Pizzarotti e TunnelPro).
Una serie di grandi opere che il mercato a Piazza Affari continua a premiare con acquisti sul titolo. Da inizio anno, le azioni della multinazionale hanno guadagnato il 43,48% arrivando a 2,64 euro per una capitalizzazione di mercato di 2,7 miliardi di euro; una crescita che arriva a essere del 53,49% se si considera la performance degli ultimi 12 mesi e viaggia a +44,26% sugli ultimi 5 anni. Una performance che include alcune importanti tappe, come ad esempio l’acquisizione degli asset dell’australiana Clough per 23,4 milioni, incrementando la possibilità di cogliere le crescenti opportunità offerte dal mercato australiano.
Il gruppo – in attesa che il 14 novembre si riunisca il CdA per approvare i conti dei nove mesi – dopo aver chiuso il primo semestre con ricavi per 5,46 miliardi, un ebitda di 407 milioni e profitti per 81,97 milioni, ha stimato per l’intero anno di superare gli 11 miliardi di giro d’affari, a fronte di un ebitda di oltre 900 milioni e una cassa netta superiore a 400 milioni.
Gli esperti di Equita, in occasione della semestrale, hanno posto l’attenzione sui lavori in corso, sottolineando quanto alla pipeline commerciale che «il momentum per il settore rimane molto solido grazie ad importanti investimenti infrastrutturali previsti nelle principali aree dove il gruppo opera, ci sono 18 miliardi di euro di gare in fase di assegnazione».
Concentrandosi sull’Italia, hanno spiegato da Equita, Webuild è «pienamente impegnata a rispettare le tempistiche di consegna delle opere» specificando che «il mercato italiano offre ancora molte opportunità oltre il PNRR sia nell’alta velocità (come la Salerno-Reggio Calabria) sia in altri settori come metro, stadi, idroelettrico e impianti di desalinizzazione».
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