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Davide Zanelli·13 luglio 2020
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Davide Zanelli·13 luglio 2020
Prima 9, poi 2, poi 1, poi 21, poi… 89. In totale fanno 121 e sono i minuti giocati in Serie A da Giacomo Raspadori, il talento del Sassuolo che ha contribuito a battere a una Lazio in crisi di risultati e ormai tagliata fuori dalla corsa scudetto.
Un giocatore capace di segnare due volte (il primo gol è stato annullato) alla prima presenza da titolare in Serie A non passa mai inosservato. E non è un caso che in questi giorni si stia parlando molto del giovane classe 2000, che veste la maglia del Sassuolo dal 2009, quando aveva solo 9 anni.
Il primato stabilito stabilito da Raspadori rappresenta un momento storico per il Sassuolo, che negli ultimi dieci anni, sotto la guida della Mapei, è diventato una solida realtà del calcio italiano.
Il club neroverde, come spesso viene sottolineato, è un contesto perfetto per la maturazione di un giovane, ma il percorso del ventenne di Bentivoglio è stato ben più lineare rispetto a quello dei vari Sensi, Locatelli e Boga, il cui talento è sbocciato in prima squadra.
Raspadori è partito dai Pulcini del Sassuolo e ha fatto tutta la trafila fino alla Serie A, ennesima conferma dell’ottimo lavoro svolto a livello giovanile da parte del club neroverde e da Roberto De Zerbi, che ha da poco rinnovato il suo contratto.