Calcio e Finanza
·9 novembre 2024
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Sull’affaire San Siro, l’ipotesi di vendere il Meazza e le sue aree circostanti a Milan e Inter per far decollare nuovamente il progetto di un nuovo stadio condiviso, il sindaco Giuseppe Sala riferirà lunedì prossimo in Consiglio e si preannuncia una seduta bollente.
A scaldare lo scontro – scrive Il Giornale – ci penseranno soprattutto esponenti della maggioranza di centrosinistra che ieri hanno formalmente depositato una delibera di iniziativa consiliare che impegna la giunta di «formulare un bando pubblico per la ristrutturazione dello stadio Meazza», vincolando la proprietà in capo al Comune.
La proposta parte da Enrico Fedrighini (gruppo misto) ed è firmata dal verde Carlo Monguzzi, tre Pd (Angelica Vasile, Alessandro Giungi, Rosario Pantaleo) e Carlo Fumagalli della Lista Sala. «Il Meazza è uno dei migliori e più prestigiosi stadi in Europa e gode di ottima salute: l’UEFA lo ha dichiarato idoneo per il prossimo decennio, era in lizza per ospitare la finale di Champions 2027 fino a poche settimane fa», si legge nel testo.
L’ipotesi è stata già scartata dai club, il sindaco vuole accelerare il bando per la vendita (il costo è pari a 197 milioni di euro) ed è su questo atto che intende concentrare il dibattito. Ma quello di San Siro non è l’unico stadio che sta facendo discutere a Milano. L’altro impianto in discussione è quello che la società di calcio Alcione, che milita in serie C, vorrebbe costruire sulle aree del centro sportivo Carraro.
Il 30 novembre è già convocata un’assemblea pubblica al Cam Gratosoglio: le società sportive che hanno sempre operato al Carraro, associazioni di zona e cittadini ne parleranno con assessori del Comune e del Municipio. Il fronte del no avverte che «ci è stata data conferma che il club vorrebbe costruire uno stadio idoneo alla serie B, una struttura di notevoli dimensioni. Che fine farebbero gli sport in attesa di rientrare nel Carraro nel 2026, al termine dei lavori di ristrutturazione?».
«Le società sono 15, dal rugby al tennis alla pallavolo, con circa 3.500 praticanti e sicuramente non ci saranno più i vari campionati e tornei scolastici con migliaia di studenti. Con lo stadio diversi sport spariranno. Solo con atletica a rugby che usavano la pista e il campo interno erano oltre 350 iscritti. I cittadini e il Municipio 5 hanno detto no allo stadio del Milan a Chiaravalle per i problemi che avrebbe creato, ora diranno sì al Gratosoglio?», conclude la protesta.
Ad oggi l’Alcione deve giocare a Sesto San Giovanni, allo stadio Breda, casa della Pro Sesto. L’assessore allo Sport Martina Riva aveva invitato nei mesi scorsi l’Alcione a presentare un partenariato pubblico privato per il Carraro, preservando però gli spazi dedicati all’atletica, al basket e ad altri sport.