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Davide Zanelli·9 maggio 2020
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Davide Zanelli·9 maggio 2020
Chiunque mastichi un po’ di calcio giovanile sa bene che il Mondiale Under 20 rappresenta una delle rassegne più importanti per osservatori e direttori sportivi del pianeta.
Eppure, non sempre i giocatori più promettenti riescono a mantenere le aspettative: il fallimento è sempre dietro l’angolo. Questa è la lista di coloro che ce l’hanno fatto e, da migliori giocatori dei rispettivi Mondiali, sono diventati (o si apprestano a diventare) grandi professionisti.
Una leggenda della fu Unione Sovietica, ma soprattutto della Dinamo Kiev allenata dal Colonnello Lobanovski. Con la squadra ucraina ha vinto praticamente tutto, compresa una Coppa delle Coppe, prima di ritirarsi nel campionato israeliano
Fa sorridere che questo, insieme a quello vinto nel Mondiale 1986, sia l’unico “Pallone d’Oro” mai consegnatogli.
Scomodiamo un mostro sacro del calcio della ex Jugoslavia. Fu tra i migliori nella Stella Rossa dei sogni, quella che vinse la Champions League 1990/91.
Giocava nelle giovanili del Marsiglia quando, con il suo Mali, si piazzò terzo nel Mondiale U20. Fu l’inizio di un grande carriera, forse tuttora troppo sottovalutata, tra Siviglia, Barcellona e Roma.
El Conejo. Tuttora ci si chiede se e quanto Saviola potesse fare di più rispetto a quanto mostrato in carriera. Nel dubbio, ha messo in bacheca 14 trofei.
Pochi dubbi su di lui.
Anche in questo caso la giuria non sbagliò: i numeri del Kun parlano per lui.
Lui, invece, non ha tradito nessuna aspettativa.
A livello giovanile era una forza della natura, ma da professionista deve ancora trovare la sua dimensione. Chelsea, Liverpool e ora Bournemouth, sempre a caccia di gol.
Arriverà un giorno in cui la coppia formata da lui e Son nella Corea del Sud metterà paura a tante nazionali. In attesa di quel momento, potete godere delle sue rare apparizioni con la maglia del Valencia.