PianetaChampions
·1 agosto 2023
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Da settimane – se non mesi – accostato a praticamente tutte le big del nostro calcio, Gianluca Scamacca potrebbe presto vestire, alla fine dei conti, la casacca dell’Inter. I nerazzurri, infatti, hanno avanzato una proposta di acquisto a titolo definitivo dell’ex Sassuolo al West Ham, bruciando apparentemente la concorrenza della Roma che, per riportare il talentuoso centravanti nella Capitale, ha finora presentato solamente formule basate su un potenziale prestito.
Il 24enne romano, giunto agli Hammers nell’estate del 2022, pare quindi destinato a salutare la Premier League dopo appena dodici mesi: una stagione difficile, quella vissuta dall’attaccante romano, ma oggettivamente condizionata da diversi infortuni che hanno fisiologicamente impedito a uno dei prospetti più validi del nostro movimento (se non “IL”) di dimostrare anche oltremanica le proprie indiscusse qualità da attaccante totale.
Numeri alla mano, però, la sua parentesi in quel di Londra non può purtroppo considerarsi fortunata. Il gigante classe 99′ non è di certo il primo attaccante del Belpaese ad aver “floppato” nel massimo campionato inglese: proviamo a individuare alcuni dei suoi predecessori.
Partendo da relativamente lontano, in questa ristretta cerchia non può che rientrare Roberto Mancini: nel gennaio del 2001, 7 mesi dopo aver inizialmente annunciato il proprio ritiro dal calcio giocato, l’attuale CT dell’Italia decise infatti di rimettersi gli scarpini ai piedi e firmare per il Leicester City. Dopo appena uno dei sei mesi previsti nel suddetto accordo e 4 presenze, però, l’ex fantasista marchigiano decise di lasciare le Foxes e – questa volta per sempre – il rettangolo verde.
Leggermente meglio, ma non di certo benissimo, anche Vincenzo Montella, approdato nel 2007 al Fulham in prestito dalla Sampdoria. Dopo un debutto da sogno con i Cottagers, grazie a una doppietta siglata in FA Cup contro il Leicester, e 2 reti in 10 presenze di Premier League (più un’altra, sempre nella prestigiosa coppa nazionale britannica, contro lo Stoke City), l’Aeroplanino decide non proseguire la propria avventura con la compagine londinese e di rientrare in blucerchiato.
Altro iconico trasferimento non può che essere quello che portò nel 2007 Rolando Bianchi dalla Reggina al Manchester City per ben 13 milioni di euro. Dopo un inizio incoraggiante grazie alla rete al debutto in campionato contro il West Ham e quello decisivo in Coppa di Lega al Bristol City, però, l’ex bomber amaranto si spense progressivamente, venendo addirittura collocato dalla stampa britannica tra i 50 peggiori attaccanti mai visti in Premier League, per poi essere ceduto alla Lazio a gennaio 2008.
Appena 6 mesi, invece, per Alberto Paloschi allo Swansea: giunto alla compagine gallese nel gennaio 2016 su richiesta di mister Francesco Guidolin per ben 10 milioni di euro dal ChievoVerona, il centravanti scuola Milan non riuscì a confermarsi il freddo bomber di provincia osservato in gialloblu e, anche lui dopo appena sei mesi, rientrò in Italia, firmando per l’Atalanta.
Esperienza anonima anche quella di Marco Borriello al West Ham: sbarcato a Londra a gennaio del 2014 dalla Roma, l’ex attaccante campano lascerà la capitale inglese, per fare rientro in giallorosso, dopo appena sei mesi e con sole 2 presenze in tasca.
Chiudono il nostro focus due esempi molto più recenti: Patrick Cutrone al Wolverhampton e Moise Kean all’Everton.
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