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·29 giugno 2019
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La Romania è stata la grande sorpresa dell’Europeo Under 21 ottenendo una semifinale del tutto inattesa e impronosticabile alla vigilia. Era dal 1998 infatti che la squadra non riusciva a prendere parte al più importante torneo giovanile a livello continentale e non era nemmeno mai riuscita a vincere. Mirel Radoi è stato però bravissimo a creare una squadra capace di giocare bene, divertire ed essere spietata sotto porta. Dieci gol in quattro partite, anzi in tre perché il biscottone con la Francia non può essere contato fino in fondo, e una difesa alle volte ballerina ma con delle certezze che contro la Germania sono venute un po’ meno. Radu è stato tra i grandi protagonisti, ma contro i tedeschi non è riuscito a confermarsi dimostrando ancora una volta qualche pecca nel posizionamento, ma il suo Europeo resta comunque positivo. Paşcanu si è fatto espellere rendendo durissima la situazione per i rumeni, ma con Nedelcearu è riuscito a creare un’ottima coppia di centrali.
Chi però ha veramente spiccato il volo è stato il reparto offensivo e in particolare una conoscenza del calcio italiano: George Puscas. I quattro gol realizzati lo piazzano momentaneamente al secondo posto della classifica marcatori e la sua doppietta di Bologna ha fatto sperare nella conclusione della favola rumena con la finale. Il ragazzo scuola Inter è arrivato finalmente alla sua completa maturazione e considerando i gravi problemi economici del Palermo rischia di diventare uno svincolato di lusso di questa estate. Il centravanti rosanero è stato però ben fornito da un trio dal sicuro avvenire. Andrei Ivan sulla sinistra, esterno che ha già una grande esperienza internazionale grazie alle esperienza con Krasnodar e Rapid Vienna. Dennis Man sulla destra, mancino con la tendenza a rientrare e calciare col suo piede preferito arrivato da un anno all’FCSB. E al centro il figlio d’arte per eccellenza del calcio rumeno: Ianis Hagi. Il discendente del “Maradona dei Carpazi” ha incantato giocando bene, segnando due gol contro Croazia e Inghilterra e facendo venire molti rimpianti alla Fiorentina che forse se ne è sbarazzata troppo presto. Una giusta menzione va anche data alla riserva di lusso Florinel Coman, decisivo contro i britannici con la doppietta nel finale.
La Romania esce a testa altissima e con grandi certezze e speranze per un futuro roseo, pronta a prendersi il suo primo Mondiale del nuovo millennio grazie a una generazione forte come non si vedeva da tempo.