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·22 maggio 2024

Da Calafiori a Frattesi: gli errori da non ripetere

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Pagine Romaniste (E.Papi) – Il settore giovanile sarà uno dei pilastri fondamentali per il futuro della Roma, come dichiarato da Daniele De Rossi nella conferenza stampa post Roma-Genoa: “Dobbiamo fare attenzione al nostro settore giovanile. Non mi va giù aver perso Frattesi e Calafiori“.

Questa affermazione segna un chiaro cambio di visione rispetto al primo progetto sportivo dei Friedkin. Insieme a Mourinho, l’obiettivo iniziale era quello di creare un gruppo competitivo fin da subito, ma il successo si è raggiunto solo parzialmente. Negli ultimi tre anni, infatti, il focus è stato far esordire giovani con l’intento di venderli per generare plusvalenze. Reinvestendo poi in giocatori già pronti che spesso hanno deluso le aspettative.


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Nella passata stagione, tra i “sacrificati” figurano Tahirovic, Volpato, Missori, Afena-Gyan e Calafiori. Cessioni in gran parte valide, ma che hanno reso la rosa meno futuribile.

Con il rinnovo di De Rossi e l’arrivo di Florian Ghisolfi come nuova figura al vertice della guida sportiva, la programmazione del club di Trigoria sembra pronta a una svolta. Non si cercheranno più campioni a parametro zero o in prestito senza la giusta fame. Ma profili che possano garantire un ritorno economico importante in futuro.

Un approccio rinnovato verso il settore giovanile sarà cruciale. Il vivaio della Roma, secondo i dati CIES, ha prodotto un valore di mercato complessivo di 189 milioni di euro. Di cui 86 milioni sono rimasti in rosa. Finora non c’è stata la volontà di creare una squadra B, che avrebbe permesso di far crescere i giovani non ancora pronti per il passaggio con i grandi. Sotto la gestione Pinto, l’idea di una seconda squadra è stata scartata per la difficoltà di liberarsi degli esuberi, rischiando di creare complicanze piuttosto che benefici.

Tuttavia, con la nuova dirigenza potrebbe cambiare la mentalità su tale questione. È evidente quanto sia necessario per i giovani fare esperienze nei campionati professionistici. Calafiori è l’ultimo esempio in ordine cronologico: ritenuto non all’altezza della Roma, dopo un solo anno di continuità al Basilea era conteso da Bologna e Milan. La sua crescita esponenziale non era prevedibile, ma lasciar partire il ragazzo perdendo completamente il controllo sul suo cartellino si è rivelata una scelta sbagliata. Come del resto con Frattesi, che è stato vicino al ritorno nella Capitale ma per cui non si aveva una recompra a prezzi favorevoli.

Attualmente, alla ribalta ci sono i ragazzi che stanno lottando per il campionato Primavera 1 come Cherubini, Pisilli, Pagano, Mannini, Marin e molti altri. Il lavoro di Bruno Conti e Alberto De Rossi continua a essere una garanzia, come dimostrano gli ottimi percorsi dei campionati U16 e U15.

La strada da percorrere sarà complessa e lunga, ma il futuro della Roma non può non prescindere dai tanti giovani che, come Bove e Zalewski, sognano di rappresentare la lupa sui campi da calcio di tutta Europa.

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