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·31 dicembre 2024

Da Bastoni-Duda al mani di Hien: i cinque “flop” arbitrali del 2024

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Il 2024 volge al termine ed è il momento di esaminare anche i più grandi “flop” arbitrali dell’anno, le direzioni che mi sono piaciute di meno.


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I 5 flop arbitrali del 2024

La premessa è che l’arbitro più bravo è sicuramente quello che sbaglia di meno, ma soprattutto una direzione negativa è quella in cui si commettono errori concettuali basilari o quella in cui si perde il controllo della gara.

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Inter-Verona: la gomitata di Bastoni a Duda

Partiamo proprio da un errore concettuale. 7 gennaio, Inter-Verona. Frattesi segna per i nerazzurri, ma nell’azione d’attacco c’è una gomitata di Bastoni a Duda, non rilevata dall’arbitro Fabbri. I video del campo mostrano il direttore di gara che dice, per giustificare il mancato fischio: “Lui (Duda, ndr) va a terra e mi guarda“. Una considerazione come questa non c’entra nulla con la tecnica – l’irregolarità era evidente – e peraltro incentiva i calciatori a rimanere a terra, un comportamento sempre più frequente e che merita di essere stigmatizzato.

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Lazio-Milan: i 3 rossi di Di Bello

Passiamo dunque a un match in cui a essere carente è stata la gestione complessiva: Lazio-Milan, 2 marzo, arbitro Di Bello. Il pugliese chiuderà l’incontro con 3 cartellini rossi, tutti a carico dei biancocelesti: Luca Pellegrini per doppia ammonizione (col laziale che all’inizio si era fermato anche a causa del body language dell’arbitro), Marusic per proteste e Guendouzi per uno spintone a Pulisic (quest’ultimo un provvedimento decisamente esagerato). Un arbitro internazionale, come lo era Di Bello a marzo, non può gestire un big match con tale sufficienza: se si fanno tre espulsioni, devono essere tutte evidenti, non ce ne devono essere alcune “a metà” e altre improbabili. Lazio-Milan è stato un esempio di gestione del tutto sballata, tra le peggiori direzioni dell’anno solare.

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Prima Mina, poi Adopo: i due rossi di Lazio-Cagliari

Discorso analogo a per Lazio-Cagliari: un arbitro comunque esperto come Ayroldi, che si gioca le sue carte per un futuro da internazionale, non può sottovalutare la gestione disciplinare come nel match dell’Olimpico del 4 novembre. Un’espulsione, quella di Mina, del tutto inventata, e un’altra, quella di Adopo, decisamente forzata: una gestione da dimenticare, per un arbitro che sembra aver accantonato le sue doti.

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Monza-Roma: lo step on foot di Kyriakopoulos su Baldanzi

Torniamo indietro di un mese, a Monza-Roma del 6 ottobre. Sul banco degli imputati, qui, ci finiscono l’arbitro La Penna, il VAR Aureliano e il designatore Rocchi. L’episodio è lo step on foot di Kyriakopoulos su Baldanzi nell’area giallorossa, che non porta al rigore. Se si cerca di standardizzare alcuni concetti, per semplificare la vita agli arbitri, allora su episodi simili o quasi uguali (Piccoli-Thiaw in Lecce-Milan dell’anno scorso e, appunto, Kyriakopoulos-Baldanzi) bisogna assumere con coraggio le stesse decisioni. Tralasciamo qui i pareri discordanti di Rocchi e Gervasoni, che hanno aggiunto confusione a quella già esistente.

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Atalanta-Udinese: non sanzionato il mani di Hien

Partita complicata sia per l’arbitro Di Bello che per il VAR La Penna, che non sanzionano un fallo di mano evidente di Hien che avrebbe dovuto portare al rigore in favore degli ospiti. Un errore soprattutto del VAR, come mostrano anche i dialoghi fatti ascoltare a Open Var: non perché non si possa commettere errori, ma perché su una fattispecie tra le più difficili da districare, come il fallo di mano, l’episodio non può essere liquidato senza considerare

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