📝Da 10 a 0, il PAGELLONE della 26ª: Dybala SHOW, Fiore-Empoli👏 Napoli😱 | OneFootball

La 26ª giornata di Serie A si è conclusa ieri sera e ovviamente non sono mancati spunti, emozioni e sorprese.

Ecco qui il nostro pagellone del turno appena concluso, come sempre, da 10 a 0

10 – Dybala d’autore e una Roma on fire

La cura De Rossi conferma di essere efficace: la Roma strappa contro il Torino un successo fondamentale che la rilancia ulteriormente nella corsa alla Champions League.

Una vittoria maturata nel segno di un Paulo Dybala senza mezzi termini sensazionale. La “Joya” mette a segno una tripletta d’autore: il tiro da 25 metri e il sinistro incrociato su assist di Lukaku sono giocate di rara squisitezza tecnica. Con questa condizione ed un Dybala così, essere ambiziosi per la Roma è d’obbligo

9 – Empoli e Fiorentina, vittorie di carattere

Per gli azzurri contro il Sassuolo arriva una vittoria pesantissima con una diretta concorrente che s’inserisce all’interno di un percorso di autentica rinascita calcistica, cominciata con l’avvento in panchina di Davide Nicola. Da quando il tecnico piemontese siede sulla panchina dell’Empoli sono arrivati 12 punti in 6 partite e nessuna sconfitta.

Il club toscano adesso è fuori dalla zona retrocessione con cinque punti di margine. Nicola ha saputo dunque toccare con efficacia le corde giuste: certo il percorso da fare resta ancora lungo ma l’Empoli adesso sembra aver trovato uno slancio diverso per una missione che fino a qualche settimana fa sembrava quasi impossibile.

Molto bene anche la Fiorentina che al Franchi contro la Lazio fa la gara per tutta la partita, va sotto dopo un primo tempo dominato riuscendo poi a rimontare nonostante il secondo errore di fila dal dischetto di Nico Gonzalez, dimostrando voglia e carattere.

Un successo prezioso che consente di tenere ancora vive le speranze Champions (pur restando questa un’impresa complicata) e di guardare con fiducia al prosieguo di una stagione in cui sono ancora aperti i fronti Coppa Italia e Conference League.

8 – Inter, Lautaro e la carica dei 101

Che l’Inter sia un rullo compressore non è una novità: il 4-0 inflitto ad un Lecce che ha comunque provato a tenere testa ai nerazzurri cedendo solamente nella ripresa, resta l’ennesima prestazione di spessore in questo campionato, il ché dimostra la consistenza del collettivo.

Collettivo capitanato da un Lautaro Martinez scatenato: con la doppietta di ieri il “Toro” ha infranto il muro dei 100 gol in Serie A scrivendo una nuova pagina della sua storia e di quella dell’Inter. Il record di Immobile e Higuain resta un sogno ambizioso: 12 le partite rimanenti, 15 le reti da segnare. È però certo che il 10 nerazzurro ci proverà fino alla fine.

7 – Juventus, crisi alle spalle?

Contro il Frosinone i bianconeri (a questo giro in total-black) hanno confermato le difficoltà messe in mostra nell’ultimo periodo ma dopo un finale più di cuore che di tecnica e testa, hanno conquistato al 95′ un successo che chiude l’astinenza da vittorie a 4 partite.

Un risultato importante in proiezione di questo finale di stagione: ormai il sogno scudetto è un’utopia prossima allo svanimento ma all’orizzonte c’è un secondo posto da legittimare e una Coppa Italia. Traguardi che possono dare alla stagione un sapore più dolce.

6 – Monza, Genoa e Cagliari

Monza e Genoa rispettivamente contro Udinese e Salernitana si impongono entrambe per 2-0: successi che consentono a brianzoli e liguri di consolidare la loro posizione in centroclassifica e veleggiare in tranquillità cercando di continuare a crescere.

Il Cagliari invece strappa contro il Napoli un punto prezioso allo scadere al termine di una partita interpretata con personalità e che può considerarsi un segnale positivo nell’ottica di una lotta salvezza complicatissima.

5 – Frosinone, che peccato!

Perdere di misura allo Stadium dopo aver tenuto testa alla Juventus non è di per sé un risultato disonorevole: considerando la storia della partita poi la mediocrità piena suona persino eccessiva e anche un 5.5 alla fine potrebbe sembrare ingeneroso.

Nella prestazione dei ciociari resta però la macchia del gol preso all’ultimo respiro quando il punticino prezioso sembrava ormai in cascina: un episodio che non può che aumentare i rimpianti e che in un qualche modo conferma la teoria secondo cui non bisogna mai fare sostituzioni prima di un calcio piazzato. Peccato.

4 – Udinese e Lazio, prestazioni opache

A Marassi contro il Genoa il piglio dei friulani era stato anche buono ma è bastato poco per sciogliersi e perdere la trebisonda, con il doppio vantaggio rossoblù nel finale di primo tempo e l’ingenuità di Kristensen, la partita si è incrinata. Un passo all’indietro che va lasciato subito alle spalle perché la classifica ormai lascia pochi margini d’errore.

Altrettanto opaca anche la prova della Lazio che al Franchi sblocca la partita grazie al guizzo confezionato da Guendouzi e Luis Alberto: unico spunto biancoceleste prima della rimonta meritata della Fiorentina. La squadra di Sarri perde così l’occasione di riavvicinarsi alla zona Champions confermando una forte tendenza alla discontinuità.

3 – Napoli, altri punti persi

A conti fatti la partita è decisa dalla disattenzione di Juan Jesus ma l’errore del brasiliano nell’economia della prestazione è solamente la punta dell’iceberg.

Contro il Cagliari il Napoli non ha brillato e a tratti ha persino sofferto, con il guizzo di Osimhen come unica nota intonata. Calzona, arrivato da poco, in fretta e furia non ha certo la bacchetta magica ma la reazione attesa e necessaria da parte dei Campioni d’Italia continua a non arrivare. E questo è un problema non da poco: servono risposte, a partire dai giocatori.

2 – Sassuolo, ora si fa dura

Una sconfitta pesantissima in uno scontro diretto, culmine di una striscia da un solo punto in 6 partite: il Sassuolo si conferma squadra in crisi e la sua iscrizione alla bagarre per non retrocedere è ormai fattuale. L’assenza di Berardi certamente pesa ma da sola non basta a giustificare un percorso stagionale sino ad ora fallimentare.

Era da almeno sei anni che i neroverdi non si ritrovavano a questo punto così pericolanti. A farne le spese è Alessio Dionisi, per due anni condottiero a tratti anche illuminato che però non ha mai trovato la rotta giusta. Per il momento la squadra è affidata a Emiliano Bigica, promosso dalla Primavera. Adesso urge cambiare marcia.

1 – Salernitana, un altro disastro

Ok, il Monza non è certo il miglior cliente possibile, essendo squadra di buono spessore tecnico. Resta però il fatto che la prestazione dei granata tra le mura amiche dell’Arechi contro i brianzoli non è stata per nulla quella che ci si aspetta da una squadra che deve salvarsi, al di là del risultato finale.

Al netto della doppia occasione di Tchaouna nella quale Di Gregorio si è esaltato due volte, la Salernitana è stata in balìa di un Monza che, nella parte finale ha conquistato i 3 punti con merito. La classifica dice sempre ultimo posto a quota 13 e 7 lunghezze da recuperare per salvarsi: la missione, seppur complicata, non è impossibile ma se il piglio resta questo non c’è speranza di scalare la montagna.

0 – Giroud-Holm, dal rigore “moderno” alla sceneggiata

L’ennesimo episodio arbitrale che fa discutere arriva da Milan-Atalanta e dall’intervento di Giroud su Holm che alla fine è stato punito col calcio di rigore dopo un check. Un rigore “moderno” come ben definito da Gianpiero Gasperini, figlio dei protocolli necessari in epoca VAR ma comunque fin troppo vessatori nei confronti dei calciatori e dell’essenza del gioco.

Così come non è stata certamente esaltante la “sceneggiata” di Holm. Un conto è l’accentuare gli effetti del contatto in area di rigore (che comunque già non è propriamente una cosa graziosa) un altro è simulare un colpo che non c’è stato.

Note a margine: il Bologna contro il Verona fa cinque vittorie di fila e si conferma la realtà più bella di questa stagione di Serie A. Lo scontro contro l’Atalanta di domenica pomeriggio adesso assume i contorni di uno spareggio.

Applausi per Leao e Retegui, autori di due gol d’autore diversi tra loro ma comunque splendidi