📝 Da 10 a 0, il PAGELLONE della 25ª: Bologna al TOP, Gatti-Folorunsho 🫣 | OneFootball

La 25ª giornata di Serie A ha regalato dei risultati importanti e giocate di spicco: l’Inter incrementa la fuga, la Juve non riesce a vincere, il Milan fallisce il sorpasso, Carnesecchi fa i miracoli e Provedel compie un grave errore.

Vediamo il pagellone, come sempre da 10 a 0.

10 Bologna d’Europa e i miracoli di Carnesecchi

Il Bologna non stupisce più ma ogni volta è una piacevolissima conferma: 2-1 in rimonta e un 2° tempo in cui la Lazio è stata annullata. La squadra di Motta ha attaccato in modo chirurgico grazie agli inserimenti e alle capacità di legare il gioco da parte di Zirzkee. Il 5° posto in solitaria è sempre più meritato e se le italiane andranno avanti in Europa, il Bologna può sognare la Champions con questo piazzamento.

Parare un rigore è già una soddisfazione, avere la forza mentale di sventarne due in pochi istanti è per pochi: Carnesecchi nel 3-0 contro il Sassuolo ha evitato 1.23 gol, subito 5 tiri e ne ha parati altrettanti. Dopo l’intervento su Matheus Enrique, la traversa gli ha concesso anche un po’ di fortuna, ma in una partita perfetta serve anche quella.

9 Inter schiacciasassi

L’Inter fa il suo dovere alla perfezione ma un 4-0 del genere non può essere ordinaria amministrazione: 26 tiri fatti, uno solo incassato (tra l’altro dai 35 metri), 3 gol nel primo tempo e formazione quasi al completo, così da non mettere in secondo piano il campionato. I nerazzurri vanno in fuga con la complicità della Juve, di cui parliamo dopo.

8 – Verona affossa la Juve, Monza stoppa il Milan

Il 2-2 tra Hellas Verona e Juventus non è solo l’ulteriore inciampo dei bianconeri ma è anche un risultato importante in zona salvezza per il Verona: 60 minuti di aggressione e possesso palla, il gioco lo ha fatto proprio l’Hellas. A brillare poi è stato ovviamente il super-gol di Folorunsho. Nella seconda parte di ripresa il Verona ha tenuto la reazione dei bianconeri e ha ottenuto un pareggio che a fine stagione potrebbe contare molto.

Una partita pazza quella tra Monza e Milan: un 4-2, la prima vittoria del Monza contro il Milan. Nel primo tempo la squadra di casa ha sfruttato i momenti giusti, svegliando un Milan caotico con 2 gol dopo 7 minuti di gioco interrotto per un infortunio a Di Gregorio.

Pioli nella ripresa è rimasto in 10 uomini ma i colpi dei campioni l’avevano ripresa, il Monza però non si è arreso: Bondo ha infilato l’incrocio e Colombo ha suggellato il 4-2 finale. Per la squadra di Palladino sono 8 punti nelle ultime 4 gare: questo campionato può dare soltanto altre soddisfazioni.

7 – Il Torino non perde più, Roma in scia Champions

Il Torino non perde più: 6 risultati utili di fila con diverse conferme e qualche sbavatura. Il gol di Bellanova segue l’assist fornito contro il Sassuolo e quello fatto a Cagliari a fine gennaio; il gol di Duvan Zapata sta diventando un’abitudine: 3 gol nelle ultime 4 e prestazione inizialmente sufficiente, diventata ottima con la rete del 2-0.

Il 3-0 col Frosinone è diviso nettamente: nel 1° tempo i giallorossi hanno sofferto tanto, Svilar ha fatto un miracolo e Huijsen l’ha risolta con un golazo dopo 18 tiri subiti. De Rossi infuriato ha deciso di cambiare interpreti e i giallorossi sono usciti alla distanza costruendo la prestazione (quella reale) nel 2° tempo. La Roma non ha ceduto il passo e rimane a 4 punti dalla zona Champions.

6 – Genoa, un punto di pregio

L’1-1 di Napoli è un altro risultato di pregio per la squadra di Gilardino che in stagione ha pareggiato due volte proprio col Napoli, una con Inter e Juve, oltre ad aver sconfitto Lazio e Roma. Nel 1° tempo contro i partenopei il Genoa però ha concesso l’iniziativa e il possesso per poi creare delle chances, in particolare con Retegui.

Il gol all’inizio del secondo tempo ha permesso alla squadra di chiudersi ma anche di subire tanti, moltissimi tiri. La rete di Frendrup (la prima della sua stagione) è stata infatti l’unica conclusione dei rossoblù nel 2° tempo, frazione dominata dal Napoli che ha pareggiato colpevolmente in ritardo: al 90′ minuto.

5 – Luce spenta per la Lazio, Fiorentina senza spunti

La scia della Champions League è durata 45 minuti. Il vantaggio di Isaksen (uno degli MVP con il Bayern) e due grosse occasioni nel primo tempo non hanno avuto prosecuzione: nel secondo tempo si è spente la luce, pochi passaggi riusciti e un solo tiro da dentro l’area. Il demerito è tanto quanto lo è il merito del Bologna, ma il 2° tempo e il risultato finale restano nettamente insufficienti per la Lazio.

La Fiorentina invece ha pareggiato 1-1 contro l’Empoli nonostante un primo tempo in cui i viola non hanno rischiato nulla e Beltran ha trovato un bel gol. La ripresa è stata statica, troppo, senza spunti o nervo. Nel finale il rigore di Niang ha poi decretato il pareggio e la Fiorentina in questo momento si ritrova con 4 punti nelle ultime 5 gare, per questo i 4000 tifosi al Castellani hanno fischiato la squadra, ora a 7 punti (con una partita in più) dal 4° posto.

4 – Napoli a 9 punti dal 4° posto

Piena insufficienza per il Napoli che ha perso altri punti e ha concretizzato poco nonostante la mole di gioco elevata: dominio nel possesso palla e nel palleggio sulla trequarti avversaria, ma solo 2 tiri nello specchio su 9 fatti.

Il gol preso a inizio secondo tempo è stato imperdonabile così come lo scarso cinismo: nei secondi 45 minuti i partenopei hanno calciato 16 volte in porta e hanno pareggiato solo all’ultimo. Il Napoli ora è al 9° posto, a 9 punti dal 4° posto.

3 – Sassuolo a rischio retrocessione

Il 3-0 contro l’Atalanta è diventato sempre più evidente col passare dei minuti: la traversa di Matheus Enrique e il rigore sbagliato (due volte) da Pinamonti hanno compromesso la sfida che nel 2° tempo è stata dominata nelle intenzioni dalla Dea.

La squadra di Dionisi paradossalmente è stata più pericolosa quando ha avuto per meno tempo il pallone, mentre nella seconda frazione non si è quasi mai avvicinata alla porta di Carnesecchi, tirando soltanto due volte nel finale di gara. Il Sassuolo ora ha 20 punti, gli stessi del Verona. Il quartultimo posto in classifica però è dato solo dalla partita in meno da recuperare col Napoli.

2 – Juventus crisi e folate, Milan caotico

La Juventus non doveva cambiare “per 3 risultati negativi” secondo Massimiliano Allegri, il risultato è stato un altro pareggio e ora i punti conquistati sono 2 nelle ultime 4 gare. A preoccupare però è l’iniziativa lasciata nei primi 60 minuti all’Hellas Verona, che di fatto ha imposto il suo ritmo.

I bianconeri nella ripresa hanno aggiustato il modulo, hanno tirato più in porta e trovato delle note positive nelle prestazione del subentrato Alcaraz. Le folate della Juventus comunque sono state troppo poco, insufficienti per vincere la partita.

Chi non sorpassa i bianconeri è proprio il Milan, sconfitto 4-2 dal Monza: Pioli ha cambiato tanto nell’undici iniziale e Thiaw ha fatto un ritorno da titolare difficile, molto negativo. Il fallo da rigore è stato ingenuo e la deviazione sul tiro di Mota sfortunata.

Grave anche l’espulsione di Jovic a inizio ripresa: senza senso. Dopo sono entrati i titolari e in 10 contro 11 il Milan ha rimontato con Giroud e Pulisic, a lungo andare il Monza ha trovato un gran gol di Bondo (il 1° in Serie A) e Colombo ha chiuso i giochi: occasione sprecata per i rossoneri che sono tornati a perdere in Serie A dopo 9 giornate.

1 – La papera di Provedel

Il miglior portiere dello scorso campionato in questa stagione ha performato peggio rispetto alla scorsa annata ma l’errore contro il Bologna di sicuro non rispecchia le sue qualità tra i pali.

Provedel sbaglia in impostazione su un suggerimento non semplicissimo di Luis Alberto e regala palla a Fabbian. Da quel momento è cominciata la rimonta nel punteggio che ha portato a una sconfitta pesante in ottica Champions League.

0 – La sceneggiata Gatti-Folorunsho e il gesto di Huijsen

All’interno di Juventus-Verona si è visto un brutto episodio: nelle intenzioni e anche nella messa in scena. Folorunsho taglia davanti a Gatti che alza il braccio e carica leggermente la gomitata toccando l’avversario. Il gesto è brutto a prescindere dato che la palla è lontana, dall’altra parte è decisamente esagerato il tonfo (in ritardo) di Folorunsho. Meno scorrettezze e meno sceneggiate, da parte di tutti.

Il gol di Huijsen è da 10 ma l’esultanza è da zero: il pubblico lo ha fischiato per tutto il primo tempo visto il suo rifiuto al trasferimento dopo aver trovato l’accordo a gennaio. Lui poi ha segnato un super-gol ma ha zittito il pubblico. Di Francesco e De Rossi lo hanno ripreso ma d’altronde “È un 2005 e imparerà” per usare le parole del tecnico giallorosso.