📝Da 10 a 0, il PAGELLONE della 24ª: Inter e Udinese🔝 Napoli-Juventus👎 | OneFootball

La 24ª giornata di Serie A ha regalato come sempre spunti, emozioni e risultati importanti in ottica classifica.

Ecco qui il nostro pagellone, come sempre da 10 a 0, sul turno appena concluso.

10 – Inter e Udinese, colpi esterni fondamentali

Sotto il diluvio dell’Olimpico i nerazzurri soffrono la vivacità della Roma per un tempo abbondante venendo però fuori alla distanza: una partita che poteva essere benissimo persa alla fine si è trasformata in un nuovo trionfo. L’Inter di Inzaghi dà dunque un nuovo saggio del suo talento, della sua consistenza tecnica e tattica confermando di essere, sino ad ora, la squadra nettamente più forte di questa Serie A.

Un successo quello dell’Inter reso ulteriormente pesante dalla vittoria dell’Udinese, altra promossa col massimo dei voti di questa giornata, contro la Juventus. A Torino la squadra di Cioffi non glorifica certo la componente estetica del calcio ma strappa 3 punti con cinismo, determinazione e compattezza. Doti fondamentali nell’ottica della corsa salvezza che ieri sono valse ai friulani una vittoria fondamentale.

9 – Fiorentina, Bologna ed Empoli: vittorie pesanti e convincenti

Fiorentina e Bologna erano attese da due impegni molto simili: sfida in casa rispettivamente contro Frosinone e Lecce, decisamente le più arrembanti tra le “piccole” di questa Serie A. Entrambe hanno vinto in maniera netta senza mai soffrire conquistando 3 punti fondamentali in vista dello scontro diretto del 14 febbraio (recupero della Supercoppa) che profuma quantomai di Champions League.

Tanti applausi anche per l’Empoli, che nello scontro diretto dell’Arechi contro la Salernitana conquista tre punti pesanti quanto un monolite in ottica salvezza. L’arrivo di Davide Nicola (specialista in salvezze miracolose) sembra aver riquadrato la squadra toscana, in questo momento fuori dalla zona retrocessione dopo un inizio di stagione tribolato. La strada resta lunga ma i segnali sono positivi.

8 – Milan e Atalanta, qualità e continuità

Il Milan batte il Napoli grazie ad una giocata spaziale sul collaudato asse di sinistra Leao-Theo; l’Atalanta espugna Marassi trascinata dai lampi dei suoi talenti CDK e Koopmeiners.

Per rossoneri e orobici sono due vittorie importanti nel segno della qualità ma anche della continuità: la squadra di Pioli è all’ottavo risultato utile consecutivo in A; quella di Gasp al sesto. Entrambe continuano a navigare in Zona Champions: il Milan ha già preso abbondantemente il largo; l’Atalanta con questo ruolino vuole provare a farlo.

7  – Lazio, tre punti preziosi col 200esimo di Re Ciro

Dopo la brutta battuta d’arresto contro l’Atalanta ai biancocelesti serviva una reazione immediata: questa è arrivata nella sfida contro il Cagliari, vinta 3-1 grazie anche al 200esimo gol in Serie A di Ciro Immobile.

Un guizzo storico e al tempo stesso prezioso quello del capitano di una Lazio che spera di poter contare con maggior continuità del suo uomo-simbolo nell’ottica della corsa alla Champions League, che resta quantomai apertissima anche per la squadra di Sarri.

6 – Roma e Genoa, sconfitte sì ma con onore

La serie di vittorie di Daniele De Rossi alla Roma si è fermata contro l’Inter al termine di una partita combattuta in cui i giallorossi hanno messo in difficoltà la capolista e, a tratti, molto più di quanto sono riuscite a fare le altre compagini di Serie A. Una sconfitta fa sempre male, anche quando è onorevole (d’altronde anche lo stesso DDR, citando il suo maestro Spalletti, ha “respinto” i complimenti per la prestazione a fronte del risultato negativo) ma bocciare la Roma sarebbe quantomai ingiusto.

Così come sarebbe ingiusto bocciare il Genoa, che chiude la sua striscia di otto risultati utili consecutivi perdendo contro l’Atalanta. Il severo 1-4 è figlio dello sbilanciamento totale nei minuti finali di una squadra che ha tenuto fieramente testa ad una delle compagini più forti del campionato fino alla fine dimostrando buone qualità e carattere.

5 – Monza-Verona, vince la noia

Il risultato in sé non è disprezzabile per nessuna delle due contendenti, che conquistano un punto nel complesso utile, specie per l’Hellas, impegnato nella complicatissima lotta salvezza.

Va comunque detto che Monza-Verona 0-0 è stata una partita per larghi tratti veramente noiosa, soprattutto in una ripresa avara di emozioni. Sia i brianzoli, per la loro qualità di rosa, che gli scaligeri, per l’urgenza data dalla classifica, avrebbero dovuto fare qualcosa in più.

4 – Lecce, un piglio arrendevole

Perdere contro questo Bologna è nell’ordine delle cose così come ci può stare perdere anche con uno scarto grosso. Il problema non è tanto il risultato o il punteggio, quanto il piglio messo in mostra dai salentini, parenti lontanissimi di quella squadra che più volte quest’anno ha dimostrato di essere durissima da affrontare quasi per chiunque.

Come sottolineato da D’Aversa son mancate voglia e convinzione: emblematico in tal senso il quarto gol, preso in superiorità numerica. Sia chiaro, non è un brutto incidente di percorso a togliere nulla al percorso compiuto sino ad ora dal Lecce. Resta però il fatto che è ancora troppo presto per poter abbassare l’asticella della tensione agonistica: la salvezza non è così distante ma va comunque costruita.

3 – Napoli e Mazzarri, AAA identità cercasi

Al netto di qualche sprazzo, il Napoli visto a San Siro contro il Milan ha confermato di essere una squadra con grandi difficoltà soprattutto sotto il profilo dell’incisività offensiva.

Il ritorno dalla Coppa d’Africa di Victor Osimhen in tal senso sarà sicuramente importante per i partenopei che però, più in generale, devono trovare un loro spartito. Nel recente periodo Mazzarri ha variato continuamente sui moduli con risultati non certo esaltanti: che sia difesa a 3 o a 4 bisogna trovare delle certezze e una stabilità tecnica che al Napoli serve come l’aria.

2 -Frosinone, difesa colabrodo

Perdere fuori casa a Firenze ci può stare specie contro una “Viola” apparsa in grande spolvero: concedere 5 gol (4 di questi segnati nei primi 53′ di gioco) non è però una cosa da poco. I ciociari con 49 reti subite in questo momento sono la peggiore difesa della Serie A.

Che la forza del Frosinone stia nel gioco corale offensivo e non nel catenaccio è un fatto noto: l’abitudine di concedere così tanto agli avversari (a prescindere da un’identità ammirevole per la sua sfrontatezza) può però diventare un problema anche quando hai dimostrato di avere argomenti e piglio per poter colpire.

1 – Juventus, Scudetto addio?

Se due indizi fanno una prova figuriamoci tre. Dopo il pari di Empoli e la sconfitta contro l’Inter per la Juventus arriva un altro passo falso, il primo stagionale in casa, contro l’Udinese al termine di una partita in cui la squadra di Allegri si è fatta male da sola non riuscendo a cambiare passo dopo lo svantaggio firmato da Lautaro Giannetti. Parlare di crisi non è certo fuori luogo.

Una sconfitta tanto brutta quanto pesante quella rimediata dai bianconeri. L’Inter ha allungato a + 7 con una partita in meno e il Milan si è rifatto sotto ad un solo punto dal secondo posto. Il sogno Scudetto, fino a poche settimane fa tutt’altro che utopistico, adesso sembra quasi svanire.

0 – Salernitana, un altro disastro

In uno scontro diretto fondamentale per la salvezza i granata sono usciti sconfitti dall’Empoli venendo a tratti anche surclassati: la squadra dell’ex Nicola ha certamente meritato la vittoria. A fare le spese di questa battuta d’arresto è stato Pippo Inzaghi, esonerato dopo non essere riuscito a imprimere il cambio di marcia necessario per la permanenza in categoria.

Adesso le redini della Salernitana sono in mano a Fabio Liverani, pretoriano di lungo corso del dg Sabatini che lo ha scoperto calcisticamente ad Arezzo, condividendo con lui anche le esperienze con Perugia, Lazio e Palermo. All’ex tecnico di Lecce e Cagliari il compito di guidare i campani verso una salvezza per cui la strada si è complicata: forse non sarà il 3,5% quantificato da Sabatini proprio in sede di presentazione del nuovo tecnico, ma l’impresa resta comunque ardua.

Note a margine

1) Lo squarcio di CDK; il bolide di Malinovskyi; la pennellata di Koopmeiners. Genoa-Atalanta è stato il trionfo della classe dei mancini e in particolare di quella del talento belga, che sta emergendo in modo scintillante.

2) Il Cagliari con la Lazio ci ha provato con Provedel che a conti fatti è stato decisivo quasi quanto l’attacco biancoceleste. Alla fine però per i rossoblù è arrivata la quarta sconfitta consecutiva, figlia anche di distrazioni che una squadra che si deve salvare non può permettersi. Urge invertire la rotta.

3) Il pari di Sassuolo-Torino conferma due cose: sponda neroverde un’incisività decisamente ridotta rispetto a quella delle stagioni passate; lato granata l’assenza, al momento, di quel quid necessario per rilanciare con convinzione la candidatura per le posizioni europee. Se la squadra di Juric comunque sta facendo il suo, quella di Dionisi deve invece invertire la rotta. La classifica in tal senso parla molto chiaro.