📝 Da 10 a 0, il pagellone della 2ª: Hellas 🔟, Roma-Lazio 👎! Di Bello... | OneFootball

Due giornate sono andate in archivio e la classifica presenta già alcune sorprese. Le romane non sfruttano un calendario agevole e si trovano già con un ritardo di cinque e sei punti dalla vetta, mentre la Juve viene sorpresa da un ottimo Bologna e si fa fermare in casa sull’1-1.

Benissimo Milan e Napoli, mentre dietro alla lavagna ci finisce la direzione di gara dello Stadium, con un errore inconcepibile che ha mandato su tutte le furie gli ospiti.

Vediamo il pagellone del 2º turno di questa Serie A.

10 – Frosinone ed Hellas, che colpi!

Chi l’avrebbe mai detto? Già alla seconda giornata cadono le prime big e lo fanno sul campo di due piccole. Grandissima prova del Frosinone, che sfrutta un primo tempo orribile dell’Atalanta e piazza un uno-due da cui la Dea non riesce a riprendersi.

Benissimo anche il Verona, che ringrazia la sempre allegra difesa della Roma e si porta sul 2-0 all’intervallo. Il gol di Aouar sembra riaprire tutto, ma la verità è che, traversa su punizione di Pellegrini a parte, i gialloblù non corrono grossi rischi. Grande prova della banda di Baroni, che resta a punteggio pieno: l’ultima volta che successe (sul campo) fu Scudetto.

9 – Osimhen, Giroud e Lautaro nel segno del tre

Tre partite, tre convincenti vittorie e rispettivi bomber a quota tre. Napoli, Milan e Inter chiudono al meglio la seconda giornata, staccando già qualche rivale. Gli azzurri riprendono da dove avevano lasciato, dalle giocate di Kvaratskhelia e dai gol di Osimhen.

Il Milan, invece, scopre i nuovi volti. Ancora in gol Pulisic (che impatto!), di nuovo bene Loftus Cheek e Reijnders. Nel finale spazio anche a Musah, Okafor e Chukwueze, giocatori che daranno ulteriori opzioni a Pioli. E l’eterno Giroud ne fa due. Se poi dovesse arrivare anche Taremi…

Chiude l’Inter, che nel posticipo del lunedì mette in mostra una prova di forza non da poco, giocando una partita attenta, senza mai rischiare. Secondo 2-0 consecutivo, altro clean sheet e Lautaro ancora in gol. Le belle notizie, insomma, non mancano nemmeno qui.

8 – Monza e Genoa, buona la seconda

Non avevano brillato al debutto, tutt’altro, ma si son fatte trovare pronte al secondo appuntamento. Monza e Genoa trovano i primi tre punti della loro Serie A e lo fanno in grande.

I brianzoli battono 2-0 una diretta concorrente per la salvezza e lo fanno dominando un Empoli troppo brutto per essere vero. Golazo di Colpani, poi buone trame e un ottimo Gagliardini: Palladino torna a casa con il sorriso.

Anche meglio va al Genoa, che espugna l’Olimpico grazie al primo gol nel nostro campionato di Mateo Retegui. Un successo raggiunto in virtù di una grande difesa e dell’organizzazione di Alberto Gilardino, che batte Sarri e si regala il primo successo da allenatore nella massima serie. Mica male.

7 – I punti di Lecce e Bologna

Una settimana dopo aver ribaltato la Lazio in una manciata di minuti, il Lecce si ripete e risale dallo 0-2 fino al 2-2 in un campo difficile come il Franchi. Un risultato che a un certo punto era insperato e che, invece, è arrivato grazie ai gol di Rafia e Krstović. Non c’è che dire, la squadra di D’Aversa non muore mai.

Grande prestazione anche del Bologna, che (probabilmente) non torna in Emilia con tre punti solamente in virtù di un grave errore arbitrale. Dopo il brutto ko interno contro il Milan, però, Thiago Motta registra la reazione dei suoi, che all’Allianz Stadium giocano alla grande, passano in vantaggio e resistono poi al ritorno della Juve.

6- Dia e Samardzić

Erano probabilmente gli uomini più attesi del match tra Salernitana e Udinese: da una parte Boulaye Dia, dall’altra Lazar Samardzić. Per motivi simili, entrambi hanno avuto la valigia in mano per tutta l’estate, ma alla fine sono rimasti.

Dopo un debutto stagionale vissuto da comprimari, alla prima occasione utile i due gioiellini non hanno tradito. Vantaggio di Samardzić, risposta di Dia. E tanti saluti al mercato.

5 – Juve e Fiorentina, brutti stop!

Rallentano bianconeri e viola, fermati in casa a sorpresa da Bologna e Lecce. La Juve vive un pomeriggio grigio, raccogliendo i fischi dello Stadium e facendo più di un passo indietro dal punto di vista del gioco. Male Locatelli, lento e prevedibile, e Chiesa, fuori dal gioco e sostituito. Per Allegri le uniche note positive arrivano da Vlahović, che dopo Udine segna ancora e si carica la squadra sulle spalle.

A Firenze, invece, le cose si erano messe molto bene, con il doppio vantaggio siglato da Nico Gonzalez e Duncan che sembrava aver chiuso ogni discorsi. Poi? Beh, poi sono arrivati i soliti grandi problemi in fase difensiva, con un blackout durato metà tempo che costa due punti. Non il modo migliore di arrivare al match da dentro o fuori negli spareggi di Conference League contro il Rapid Vienna.

4 – Dionisi e Zanetti, dov’è il gioco?

La prima era andata male, con due sconfitte contro Atalanta e Verona. Se possibile, la seconda è andata ancora peggio. Al Sassuolo le scusanti non mancano, quanto meno visto il valore dell’avversario, ma resta una prestazione ben lontana da quanto visto in passato.

Malissimo l’Empoli, che a Monza sparisce presto dal campo senza più tornare, fatta eccezione per una manciata di minuti in cui i toscani hanno sfiorato il pari. La sensazione è che a questo Empoli manchi qualcosa all’interno della rosa e il tempo ormai è agli sgoccioli. A Zanetti il compito di trovare la cura, ma il calendario recita Juve, Roma e Inter…

3 – La vecchia Atalanta

Siamo di fronte alla solita vecchia Atalanta, a sprazzi bellissima e vincente, ma piccola con le piccole? La speranza dei tifosi bergamaschi è che si tratti solamente di un episodio isolato, ma il campanello d’allarme c’è.

A Frosinone la Dea si dimentica di entrare in campo, concede ai padroni di casa occasioni in serie e chiude sotto di due gol all’intervallo. La reazione arriva, ma non porta a nulla, se non al gol della bandiera di Zapata. Brutto stop, inatteso. Dopo l’importante campagna acquisti portata a termine dai nerazzurri, ora ci si aspetta il salto in avanti.

2 – Il cuore del Torino

Dov’è la grinta di Jurić, la tenacia dei granata e, questa volta, anche la solidità della difesa? A Milano non si vede nulla di tutto ciò, con i padroni di casa che passeggiano su un Torino che neanche dopo il gol del pari riesce a entrare in partita.

Gli episodi non aiutano (i due rigori rossoneri sono quanto meno discutibili), ma non basta a spiegare una prestazione senza acuti. E infatti a fine gara Jurić è una furia.

1 – Roma e Lazio, ahia!

Per una Roma che sogna sul mercato, ce n’è una che fatica tremendamente sul campo. A Verona arriva la seconda sconfitta in altrettante partite per José Mourinho, che a questo punto attende l’arrivo di Lukaku per rivoluzionare l’assetto tattico. Al Bentegodi sbagliano in troppi: male Rui Patricio, irriconoscibile (ancora) Smalling, bocciato Paredes. I punti di distacco sono già 5…

Non stanno certo meglio dall’altra parte della città. Anzi. La Lazio perde anche con il Genoa di Retegui, dimostrandosi sfortunata e fragile. Così non va, non nell’anno della Champions. Come per la Roma, inaccettabile un inizio di campionato del genere, soprattutto guardando il calendario.

0 – L’errore/orrore di Di Bello

Francamente è abbastanza incomprensibile il calcio di rigore non fischiato a favore del Bologna, quando il risultato era di 1 a 0 per i rossoblù in casa della Juventus. Un errore gravissimo, che ha mandato su tutte le furie Thiago Motta, che per la verità in conferenza stampa è parso quasi incredulo.

In epoca di Var non è accettabile una svista del genere, un episodio chiarissimo che avrebbe cambiato le sorti del match (sarebbe stato rigore per il Bologna ed espulsione di Iling Jr.). Ora ci si aspetta un lungo stop per il direttore di gara.