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·24 dicembre 2024
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Anche la 17ª giornata di Serie A è giunta al termine: tra i risultati nessun pareggio e tutte le big hanno vinto, anche se più di una non senza fatica. Le medio-piccole si sono arrese, alcune non senza lottare.
Di seguito i voti da 10 a 0 nel nostro consueto pagellone.
La Roma è tornata? Presto per dirlo, ma le vittorie casalinghe su Sampdoria - 4-1 in Coppa Italia - e Parma - un netto 5-0 - possono far tirare un gran sospiro di sollievo ai tifosi giallorossi. La sfida contro Man e compagni, tra i più pericolosi in fase di transizione, nascondeva insidie, ma Dybala (doppietta con sorpasso su Higuain come terzo miglior marcatore argentino in Serie A) e soci sono bravi ad indirizzare la gara già nel primo tempo. La Roma ora è decima: può iniziare la missione risalita.
I nerazzurri contro il Como partono decisi sin dal primo tempo: quando Dumfries sciupa e Lautaro è spento, ecco che ci pensa Carlos Augusto a stappare una gara comunque dominata e presa per le corna, come testimonia il 2-0 di Thuram arrivato al 90+2'.
Bene anche l'Atalanta, che contro l'Empoli soffre più del previsto ma che è capace di reagire allo svantaggio, segnare tre reti e portare a casa l'undicesima vittoria di fila mantenendo il primo posto in classifica. Capitolo Venezia: come ha detto Di Francesco, la vittoria nello scontro diretto contro il Cagliari "vale 6 punti". I lagunari non vincevano da ottobre, sudano ma e portano a casa il successo, oro puro per accorciare proprio sui sardi ora a -1 al 18º posto. Gran lavoro anche del Bologna di Italiano, che ottiene il sesto risultato utile vincendo con grande merito in casa del Torino.
Il Napoli mantiene la scia dell'Atalanta ma non senza soffrire a Marassi: la squadra di Conte segna di testa con Anguissa e Rrahmani, ma viene trafitta da Pinamonti e vacilla e nel finale rischiando grosso sul palo di Balotelli e su un paio di situazioni in cui Meret salva il risultato. Faticano anche la Lazio (in undici contro dieci per un tempo) a Lecce - benedetta per i biancocelesti la traversa colpita da Kaba nel finale - e la Juventus a Monza, anche lei cinica e vincente ma non esaltante.
Senza Morata, Pulisic e Leao (fuori al 32esimo), tocca a Reijnders accendere la luce: un lampo a ciel sereno, quanto basta per segnare l'1-0 e portare a casa la vittoria. La partita del Bentegodi recita 0.84 xG per il Milan contro gli 0.80 del Verona: massima resa, minimo sforzo. Il Diavolo torna a vincere dopo lo 0-0 casalingo contro il Genoa, ma le polemiche interne non si placano.
Un bel 7 anche per l'Udinese: nel primo tempo soffre a Firenze, ma nel secondo Runjaic aggiusta le cose e trova l'uno-due micidiale firmato Lucca-Thauvin ribaltando il risultato in appena 8'.
Quando perdi ma non lo meriti. Il weekend lascia ai tifosi di Empoli e Lecce l'amaro in bocca, con i toscani che "guardano negli occhi la prima in classifica" (dal post Instagram di Salvatore Esposito) cedendo solo all'86esimo e con i salentini che tengono botta per 45' in 10 contro 11 contro la Lazio, subiscono lo svantaggio al minuto 88 e colpiscono una traversa al minuto 90+5'. Per D'Aversa e Giampaolo due ko ma una preziosa consapevolezza: la strada intrapresa sembra proprio quella giusta. Stesso discorso per il Como di Fabregas: imbriglia l'Inter per 45', poi deve arrendersi. Ma rimangono il coraggio, il buon primo tempo e la fiducia per il futuro.
Anche per Genoa e Verona si potrebbe fare quasi lo stesso discorso. Quasi. Perché i rossoblù lasciano il primo tempo in mano al Napoli di Conte e si svegliano troppo tardi, mentre gli scaligeri imbrigliano il Milan ma nel complesso fanno una gara da encefalogramma piatto sia prima che dopo il gol dei rossoneri. A volte ci vuole qualcosina in più.
Diceva Ciro Ferrara (probabilmente non solo lui): "La paura è il nemico numero uno di chi gioca a calcio". Il Cagliari visto al Penzo ha avuto paura di perdere uno scontro diretto e lo ha perso, lasciando l'iniziativa agli avversari e reagendo soprattutto nel secondo tempo, quando ormai era troppo tardi. Nicola perde la quarta gara di fila e manca l'occasione di affondare Di Francesco, che ora torna pericolosamente a galla.
Giornata sottotono anche per la Fiorentina, che perde la seconda gara di fila. Contro l'Udinese il rigore di Kean sembrava il preludio ad un bel pomeriggio, ma gli errori sotto porta e soprattutto quelli imperdonabili in difesa condannano ancora la squadra di Palladino.
Dopo Torino-Bologna 0-2 è partita la mega-contestazione dei tifosi granata dentro e fuori dallo stadio, contro Urbano Cairo. Stavolta per tenere in piedi il Torino non bastano neanche i miracoli di Milinkovic-Savic. Un dato dice tutto sul momento dei piemontesi: contro i rossoblù i gol attesi totali sono 0.36. Il Torino in casa non vince da due mesi, la squadra capolista a inizio campionato si è persa. La classifica non è così amara, ma Zanoli deve invertire la rotta finché è in tempo.
Difesa che definire horror è un eufemismo. I palloni non dovrebbero rimbalzare dentro l'area piccola neanche in terza categoria, figuriamoci in Serie A. Figuriamoci contro la Juventus. Figuriamoci se sei ultimo in classifica. "Parma e Cagliari saranno decisive, dobbiamo battere qualche colpo altrimenti è un casino" le parole di Nesta nel post-gara. Il compito non toccherà a lui. Questo Monza (quarto ko di fila) non ha più alibi e il tecnico paga con l'esonero.
Va bene tutto, ma se perdi 5-0 (2-0 dopo appena 13') vuol dire che hai staccato la spina decisamente troppo presto. Il calcio stesso insegna: mai arrendersi prima del triplice fischio, anche (anzi, soprattutto) per rispetto dei tuoi tifosi e del club che ti stipendia. Invece il Parma all'Olimpico crolla a picco sin da subito. I blackout possono capitare: l'importante è ripartire subito, e il Parma deve farlo già dalla prossima e delicata sfida interna contro il Monza.
Il gol annullato a Oristanio per "un tacchetto" in offside ha già fatto il giro del web e rasenta il limite dell'assurdo. È vero che la regola del fuorigioco deve avere per sua natura dei limiti, ma in questo caso i limiti sembrano andare contro il gioco stesso, che così viene danneggiato. Il rigore assegnato a Saelemaekers in Roma-Parma e il fallo di mano di McKennie (più gomito che spalla) in Monza-Juventus altri episodi dubbi. Il VAR indubbiamente riduce gli errori, ma talvolta serve soltanto ad alimentare il dibattito.
📸 Paolo Bruno - 2024 Getty Images