Calcio e Finanza
·14 luglio 2025
Curva Nord: «Dall'Inter abuso senza precedenti. Pronti alle vie legali»

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·14 luglio 2025
La campagna abbonamenti dell’Inter per la stagione 2025/26 è appena iniziata e rischia di far scoppiare un grosso caso con la tifoseria organizzata nerazzurra. Infatti, come fatto anche dal Milan, la società ha deciso di non rinnovare alcuni abbonamenti a membri della Curva Nord, che ora minaccia azioni legali contro questa scelta.
In attesa dei prossimi sviluppi, e anche di un possibile confronto fra società e i vertici del tifo organizzato, questa mattina la Curva Nord ha pubblicato un comunicato congiunto fra i vari gruppi che costituiscono la parte più calda dei tifosi. Qui il testo integrale:
«A poche ore dalla chiusura della prelazione per gli abbonati, ci troviamo davanti a una situazione surreale: numerosi ragazzi dei gruppi di curva non riescono a rinnovare il proprio abbonamento. La motivazione? Nessuna. La stragrande maggioranza di loro è incensurata e completamente estranea a qualsiasi indagine. La loro unica “colpa”? Aver seguito la squadra ovunque, in casa e in trasferta, dedicando tempo, energie e sacrifici alla propria passione.
Eppure, l’Inter si arroga il diritto di selezionare a proprio piacimento il pubblico, escludendo chi, per anni, ha dato voce, colore e anima alla squadra, anche nei momenti più difficili. A centinaia di persone viene impedito l’ingresso allo stadio, pur senza alcun daspo né una sola denuncia penale a loro carico. Una mossa inquietante, degna di un regime, che non può lasciarci indifferenti. Prendiamo atto di questa deriva e siamo pronti a reagire per vie legali, visto che la società continua a nascondersi dietro silenzi, scarica barile e burocrazia.
Siamo di fronte a un abuso senza precedenti, figlio di una strategia repressiva in atto ormai da mesi. Il Meazza si sta trasformando nella nuova frontiera della repressione: le curve milanesi sono diventate le cavie perfette per sperimentare un controllo cieco e sproporzionato. Un nuovo Alcatraz del calcio italiano. Uno stadio di polizia a tutti gli effetti. Quello a cui stiamo assistendo è spaventoso. E ci auguriamo che anche il resto del pubblico interista inizi ad aprire gli occhi.
Biglietti a prezzi fuori controllo, codici elargiti senza criterio, abbonamenti modello pay TV, divieti arbitrari sul materiale da tifo. Una società che, giorno dopo giorno, sta trasformando lo stadio in un modello di business freddo e selettivo, emarginando chi ha sempre vissuto il calcio con passione, per poi spianare la strada a uno stadio-teatro: tanti clienti, pochi tifosi. Forse, quando tutti se ne renderanno conto, sarà già troppo tardi. Chiudiamo con una frase impressa su una coreografia del 2014, oggi più attuale e significativa che mai: “Senza la passione, il calcio è morto: solo 22 uomini che corrono su un prato e danno calci a una palla. È la tifoseria che fa diventare il calcio una cosa importante”. I VOSTRI ABUSI NON CI FERMERANNO. L’INTER E’ DEI SUOI TIFOSI».