🟡🔵 Cuesta: “L’età è solo un numero. Il mio Parma avrà un’identità chiara” | OneFootball

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·26 giugno 2025

🟡🔵 Cuesta: “L’età è solo un numero. Il mio Parma avrà un’identità chiara”

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Oggi il Parma ha presentato il conferenza stampa il nuovo allenatore Carlos Cuesta. In questa occasione ha parlato anche il CEO Luigi Cherubini. Di seguito le loro parole riportate da TMW.

Le dichiarazioni di Luigi Cherubini:


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LA SCELTA – “La presentazione del nostro allenatore ci permette di raccontarvi come è arrivata questa scelta, che ha fatto parlare molto e ci ha fatto piacere. Ci teniamo a chiarire un aspetto: dietro questa scelta non c’è la volontà di stupire nessuno, non cerchiamo effetti speciali dando l’incarico ad un allenatore così giovane. Non c’è nemmeno una correlazione con l’esperienza precedente con Chivu, non è stata quella scelta rischiosa a farci pensare che questa sia la strada da seguire. Quando abbiamo scelto Cristian c’erano ragioni precise per scegliere quel profilo, oggi abbiamo fatto riflessioni approfondite che ci hanno portato ad individuare Carlos Cuesta come profilo giusto”.

IL PROGETTO – “Abbiamo fatto una riflessione ampia di sistema: si parla spesso di progetto, si abusa di questa parola e poi il 50% degli allenatori vengono sollevati rispetto all’incarico, noi siamo stati dai club che hanno alimentato questo trend che non è virtuoso. In Italia la permanenza media è la più bassa dei campionati europei, supera di poco i 300 giorni, affidiamo progetti pluriennali per poi fermarli dopo appena una stagione. Gli allenatori si trovano poi in conflitto con un club, diventa difficile fidarsi di un progetto”.

IL CAMBIAMENTO – “C’era da cambiare qualcosa, scegliere l’allenatore come figura fondamentale per la crescita del club. Per questo ci siamo affidati ad un profilo che ha tante delle caratteristiche che stavamo cercando, per andare oltre al medio termine. Cuesta è un profilo internazionale, giovane ma che ha avuto esperienze in tre paesi, ha lavorato in prima squadra con Arteta ma anche nei settori giovanili. E’ ambizioso, è giovane ma la cosa che mi ha colpito di Carlos è quanto sia strutturato, quanti contenuti abbia rispetto alla giovane età”.

CUESTA – “Crediamo sia la scelta giusta, che possa supportare un progetto di crescita del club che dovrà portare a obiettivi di breve periodo che guidano le nostre valutazioni e son legati a risultati, ma soprattutto chiederemo a lui e al suo staff di essere molto integrato per aiutarci a costruire una cultura di club che vada ad integrare anche il settore giovanile, non solo il circolo chiuso della prima squadra. Questi sono i presupposti che ci hanno portato a scegliere Cuesta, devo fare un ringraziamento all’Arsenal, il direttore Berta e il mister Arteta che hanno dato possibilità a Carlos di affrontare questa avventura. Oggi parte la sua avventura, nei prossimi giorni ufficializzeremo lo staff che lo affiancherà. Ci sono figure che si stanno liberando al club di appartenenza, oggi non daremo nessun tipo di indicazione sui componenti ma nei prossimi giorni annunceremo lo staff completo. Un grandissimo in bocca al lupo a Carlos”.

Le dichiarazioni di Carlos Cuesta:

“Ringrazio tutti per la presenza. Mi scuso se non parlo un italiano perfetto, volevo ringraziare la società, il presidente Krause e l’Arsenal per avermi permesso di esser qua. Ringrazio anche mister Pecchia e mister Chivu per il lavoro svolto che ci dà le basi per costruire il presente e il futuro del Parma Calcio”.

LE PRIME EMOZIONI – “Mi sento onorato di far parte della storia di un grande club in Italia e all’estero. E’ stato naturale, ho sentito grande fiducia da quando ci son stati i primi contatti. L’età può destare sorpresa, ma è sempre stato così nel mio percorso, per me è solo un numero. Non voglio avere questo come alibi o scusa, voglio esser valutato da allenatore del Parma e voglio fare del mio meglio come ho sempre cercato di fare nella mia vita”.

LO SPOGLIATOIO – “Come dicevo prima l’ho già vissuto in passato, ho iniziato a 24 anni all’Arsenal e c’erano giocatori più grandi di me. Per me è fondamentale far capire che sono una buona persona e trovare quel feeling che può dar valore ai ragazzi, così si crea un rapporto che permette di esprimere il loro valore, è il mio obiettivo”.

UN MODELLO – “Non ho un modello, voglio imparare da tutti. Ho avuto tanti punti di riferimento, lavorare in Spagna in Italia e in Inghilterra con Arteta mi ha aiutato tanto a sviluppare certe idee. Io cerco di imparare da tutti e non solo da chi lavora nel calcio, voglio dare la possibilità ai giocatori di crescere”.

COSA CAMBIA DA VICE ALLENATORE A TECNICO – “Le responsabilità sono diverse, io ho cercato di aggiungere valore aiutando i ragazzi ad esprimersi al massimo del potenziale. Ora cambio ruolo, sicuramente la scelta non la influenzo ma la faccio adesso”.

GLI OBIETTIVI E LE IDEE – “Non penso sia giusto porre aspettative perché non portano risultati. Il risultato lo porta lo standard quotidiano, il nostro focus è su quello. Ora dobbiamo conoscere bene l’ambiente e i giocatori, sicuramente porteremo certi aspetti di organizzazione, vorremo essere attenti in entrambe le fasi. Avremo principi chiari, le nostre idee saranno mirate sull’obiettivo di sfruttare al massimo le risorse che abbiamo a disposizione e fare del nostro meglio per trasmettere un’identità di squadra”.

LA ROSA – “Le valutazioni interne le farò con la società. La squadra ha le potenzialità per lavorare molto bene”.

DIFFERENZE TRA CALCIO ITALIANO E QUELLO ESTERO – “Il calcio è globalizzato, non posso fare valutazioni specifiche sui Paesi. Io cerco di imparare da tutti, porto con me le esperienze vissute nei vari Paesi e prendere il meglio che può aiutarmi per il mio compito. Secondo me la differenza è nel contesto e nelle persone con cui ragioni, l’obiettivo è provare a tirare fuori la migliore versione possibile di me”.

IL LAVORO A PARMA – “Dal primo giorno c’è stata grande chiarezza con il club sui compiti, il progetto del club non è riguardante solo la prima squadra maschile. Vogliamo creare una cultura che si fa portando atteggiamenti giusti ogni giorni, proveremo ad essere un tutt’uno, la mentalità e la filosofia dovrà ispirare e aiutare. Tutti avremo una linea guida andando avanti con quella filosofia”.

I GIOCATORI CHE SERVONO – “Il punto di partenza è il giocatore che ho, non come voglio giocare. In relazione alla rosa si creano poi i mezzi per sfruttare al massimo quanto si ha a disposizione”.

LA SERIE A – “La Serie A è un campionato con tanti giocatori bravi, tanti allenatori bravi. E’ una sfida veramente bella. Noi avremo un’identità chiara, una linea guida, ma nel calcio devi essere versatile e avere soluzioni per i diversi contesti. Gli avversari ci creeranno problemi e situazioni da affrontare, noi dovremo trovare le soluzioni giuste per imporre il nostro calcio”.

LA SQUADRA – “Non credo ci sia un solo reparto, c’è potenziale e nel calcio di oggi devi esser completo. Devi saper difendere in blocco basso, saper pressare alto e giocare quando ci sono gli spazi o quando non ci sono. Vogliamo avere più soluzioni per adattarci ai contesti e sfruttare al massimo il nostro potenziali. Si attacca in undici e si difende in undici, tutti con la stessa linea ma con diversi compiti e ruoli. Nel calcio di oggi sei una squadra quando attacchi o quando difendi”.

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