Crac Bari, assolto l'ex arbitro Paparesta: «È la fine di un incubo» | OneFootball

Crac Bari, assolto l'ex arbitro Paparesta: «È la fine di un incubo» | OneFootball

Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·25 aprile 2024

Crac Bari, assolto l'ex arbitro Paparesta: «È la fine di un incubo»

Immagine dell'articolo:Crac Bari, assolto l'ex arbitro Paparesta: «È la fine di un incubo»

Gianluca Paparesta è stato dichiarato innocente in relazione a tutte le accuse mosse contro di lui in merito al caso FC Bari Calcio 1908. L’ex arbitro era finito sotto indagine per via della bancarotta del club biancorosso.

Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, Paparesta era stato accusato dal pm Giuseppe Dentamaro di non aver versato imposte e tasse per un totale di 1,5 milioni di euro e di aver dichiarato un patrimonio netto fittizio di oltre 500mila euro nel bilancio del 30 giugno 2015. Paparesta è stato prosciolto dopo l’udienza in rito abbreviato, con il pm che ha chiesto l’assoluzione.


OneFootball Video


«Non ho parole per descrivere cosa ho passato – ha commentato Paparesta –. Ho vissuto per anni come se fossi un appestato. Ho visto gente che era salita sul carro della società quando c’era l’interesse a farlo scendere con incredibile rapidità. Ma intorno ho avuto sempre la mia famiglia, la mia compagna, gli affetti più cari e gli amici sinceri. Mi hanno aiutato ad affrontare una situazione molto complessa e ora che sono uscito indenne da questo percorso giudiziario, il mio primo pensiero va naturalmente a loro».

«I danni sono notevoli e non è ancora finita – ha aggiunto Paparesta –. Ho perso delle proprietà, lo studio in via Sparano e non solo. E pensare che la gente credeva addirittura che mi fossi messo i soldi in tasca. Ho provato tanto dolore, ho dovuto lasciare Bari per trasferirmi a Milano, dove ha casa la mia compagna, la giornalista sportiva Mikaela Calcagno. In questi anni è nata Mia, il segno evidente di come la vita continui ed è meravigliosa anche quando tutto intorno è buio. Ma le ferite restano e continuano a sanguinare».

Riflettendo sulla sua partecipazione all’asta per l’acquisizione del Bari, Paparesta ha ammesso che, nonostante l’entusiasmo e i progetti ambiziosi per il club della sua città, avrebbe evitato di intraprendere questo percorso: «C’è un errore che non rifarei: partecipare all’asta per l’acquisizione del Bari. Avevo tanto entusiasmo, assieme a tanti progetti per la squadra della mia città. Pensavo al ritorno in A, a costruire un centro sportivo, a strutturare un vivaio florido, alla società come punto di forza del marketing territoriale. Ancora oggi sono convinto che queste idee avrebbero avuto in lungo respiro e forse anche la vita del club sarebbe cambiata».

«Seguo ancora il Bari, ma guardando la televisione – ha concluso l’ex arbitro –. Dopo la mia uscita dal club, non ho più avuto la forza di mettere piede al San Nicola. Seguo a distanza e soffro come un tifoso qualunque per la stagione difficile che la squadra sta vivendo. Per esserci passato, capisco le difficoltà dell’attuale proprietà: sono contestati, ma di sicuro non avrebbero mai voluto una situazione del genere. Lo scorso anno avevano portato il Bari a un passo dalla A, ma il calcio è crudele».

Visualizza l' imprint del creator