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·22 settembre 2024

Cosa aspettarsi da Frosinone-Bari

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La vittoria contro il Mantova è arrivata come una manna dal cielo per il Bari di Moreno Longo. I 2 punti conquistati nelle prime 4 giornate avevano gettato nello sconforto un ambiente ancora depresso dopo un mercato non all’altezza delle ambizioni professate, ma la buona prestazione dello scorso weekend ha riportato un minimo di serenità. Adesso per il Bari arriva il difficile: confermarsi e farlo a Frosinone, in un campo ostico, contro una squadra in difficoltà ma con valori tecnici elevatissimi.

Il Frosinone è ancora a caccia del primo successo stagionale. Le scorie della retrocessione maturata all’ultimo secondo dell’ultima giornata di campionato non sono state ancora smaltite e l’adattamento della squadra ai principi di Vivarini è distante dal completarsi. Nell’ultima gara di campionato i ciociari hanno rimediato una pesante sconfitta a Brescia che potrebbe portare ad una rivoluzione tattica in vista del match di oggi pomeriggio. In settimana si è parlato di un ipotetico passaggio alla difesa a 4, su cui Longo si è espresso dichiarando di aver preparato la squadra a questa evenienza, ma il piano di Vivarini verrà svelato soltanto ad un’ora dal fischio di inizio con l’uscita delle formazioni ufficiali. Intanto, cerchiamo di capire quali sono caratteristiche, principi di gioco e punti deboli del Frosinone a prescindere dal sistema adottato.


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Il Frosinone di Vivarini

Partiamo dalle note dolenti. Il match contro il Brescia ha evidenziato una grossa lacuna nella fase di non possesso del Frosinone: la gestione delle transizioni negative. Le posizioni di Olzer, e soprattutto di Galazzi, hanno mandato in crisi il sistema difensivo del Frosinone. Darboe e Gelli, oltre a soffrire l’inferiorità numerica in mezzo al campo, non sono mai riusciti a garantire il giusto equilibrio alla scaduta. Una tendenza, questa, palesata anche in altre uscite e forse connaturata alle caratteristiche dei giocatori. La squalifica di Darboe costringerà Vivarini a varare altre soluzioni, anche se proprio la mediana è la zona di campo in cui il Frosinone è maggiormente scoperto.

In fase offensiva l’obbiettivo è quello di attaccare occupando i cinque corridoi verticali. Se le fasce sono appannaggio degli esterni, le ali – Distefano e Partipilo – galleggiano nei mezzi spazi. Il loro stile di gioco piuttosto diretto e verticale ben si sposa con le caratteristiche di Tsadjout, attaccante poco prolifico sotto porta ma eccellente nell’abbassarsi e lavorare di sponda. Dopo Mensah, Vicari dovrà fronteggiare un avversario con caratteristiche simili ma più pericoloso. La marcatura delle due mezze punte sarà invece demandata ai laterali della difesa a 3, che però necessiteranno di un supporto continuo da parte dei centrocampisti. Sia Partipilo che Di Stefano sono calciatori elettrici, sempre proiettati verso la porta e molto difficili da arginare nei duelli individuali.

Sarà interessante vedere in che modo il Bari interpreterà la gara. Contro il Mantova abbiamo visto un pressing asfissiante sulla prima costruzione avversaria, strategia che potrebbe essere replicata anche nella gara di oggi. Il Frosinone è ancora poco fluido e pulito nella gestione del possesso e l’assenza di Darboe potrebbe ulteriormente sclerotizzare l’uscita palla della squadra di Vivarini. I primi minuti ci sveleranno il piano gara adottato da Moreno Longo.

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