Cortis: «L’immagine di Gigi che arriva al campo per me è una clessidra coi granelli di sabbia che si fermano» | OneFootball

Daniele Cortis, presidente della scuola calcio Gigi Riva che ha lanciato Barella, ha parlato della storica leggenda rossoblù Rombo di Tuono

Daniele Cortis, presidente della scuola calcio Gigi Riva ha commentato per l’edizione L’Unione Sarda, il rapporto con Rombo di Tuono leggenda della Nazionale e del Cagliari. Le sue parole:

FILOSOFIA DEL MITO: «Era quello che avrebbe voluto lui. Abbiamo ritenuto che, non potendo cambiare il destino, potevamo solo aumentare gli sforzi e portare avanti il suo messaggio: dare il diritto di giocare e divertirsi a tutti i bambini».

RUOLO DIRIGENZIALE: «Era l’8 gennaio 2014, mio padre era appena mancato e Gigi mi chiese con professor Molinas di diventare direttore generale: è il ricordo più emozionante, un orgoglio».

SU RIVA: «L’immagine di Gigi che arriva al campo per me è una clessidra coi granelli di sabbia che si fermano, perché si bloccava il tempo. Non c’era verso di proseguire le attività: ragazzi e genitori vedevano arrivare l’idolo di sempre e volevano tutti passare un momento con lui- Chiunque, quando guarda il telefono e legge “Gigi Riva”, è la persona più felice al mondo. Ma tremavo: se mi chiamava c’era qualcosa che non andava e bisognava tranquillizzarlo. E anche ora, se uno non ha memorizzato il mio numero che è associato alla scuola calcio, sul display compare il suo nome».

OBBIETTIVO: «Quello a cui Riva teneva di più era avere una casa propria, con Nicola, ora presidente onorario, abbiamo cercato di trovare le risorse: siamo fiduciosi, anche con l’aiuto di Regione e Comune, di poter realizzare il sogno di Gigi e di mio papà di avere un campo nostro. Abbiamo in testa tantissime iniziative che così renderemo possibili».

TORNEO IN MEMORIA: «Nacque tre anni fa come Torneo Soro-Cortis, ora nel settore giovanile è diventato Riva-Molinas e nell’attività di base Soro-Cortis. Vediamo se il nome diventerà unico, ci piacerebbe farlo all Unipol Domus. E rigorosamente senza classifiche e vincitori: tutti devono divertirsi».