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·29 aprile 2025

CorSport – Conte è davvero un prodigio! È bastato un solo anno per passare dalle macerie al sogno…

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L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si è soffermata sul Napoli, elogiando il tecnico degli azzurri: Antonio Conte.

CorSport – Conte è davvero un prodigio! È bastato un solo anno per passare dalle macerie al sogno…

Il Napoli è la creatura modellata nel laboratorio (campo) dei prodigi (lo scudetto) dallo scienziato (allenatore) che ha rigenerato un pianeta (squadra) senza vita. Otto mesi fa, il paesaggio era lunare: senza anima, senza cuore, la voglia di scappare via lontano. Poi, è arrivato lui: Antonio Conte. E la luna è diventata Marte: lavoro duro, sacrifici, serietà, organizzazione. Menzione speciale per tutti gli staff all’opera: al fianco di un grande tecnico ci sono grandi collaboratori. E così ora c’è una vita pazzesca da queste parti, ma un anno fa regnava il caos e la squadra, nona, inseguiva senza mai crederci sul serio un posto in Conference, con 50 punti in classifica. Oggi è prima con 74 punti, 24 in più, e in otto giorni ha prima agganciato e poi superato l’Inter, una corazzata, schizzando a più tre e regalandosi un privilegio: diventare padrona del proprio destino. Da ieri, intanto, è aritmetico il ritorno in Champions: qualificazione raggiunta.


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Il Napoli ha collezionato 22 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte in 34 giornate. La prima all’esordio, a Verona: 3-0 con l’Hellas, una mazzata tremenda dopo più d’un mese di allenamenti massacranti tra Dimaro, Castel di Sangro e Castel Volturno. La qualità della semina, però, era troppo pregiata per non produrre frutti: tecnicamente, tatticamente e psicologicamente. E dopo il Bentegodi è partita la cavalcata, sfruttando anche l’assenza delle coppe e l’impegno singolo da dicembre. La grande differenza la sta facendo la regolarità: conquistati 30 dei 48 punti disponibili con le prime nove della classifica, contro i 19 su 45 dell’Inter. Il primo atto della resurrezione è stato ricostruire l’anima del gruppo: Conte ha restituito la fiducia e la fame smarrite a giocatori demotivati e pronti a cambiare aria, creando una squadra vera. Senza paura da San Siro al Maradona. Concreta e spietata quando deve. Domenica, contro il Torino, doveva: ha impiegato 7 minuti per dettare legge e 42 per mettere le mani sullo scudetto.

La rinascita, però, è stata in salita: via Osimhen, centravanti straordinario, e poi Zielinski, colpo a zero dell’Inter. De Laurentiis è stato davvero super dopo un anno di errori in serie: ha destinato la gestione assoluta della squadra e del mercato estivo a Conte, assecondando ogni sua richiesta e ogni mossa del ds Manna, bravissimo in estate, anche senza il sostegno della Champions (investiti 150 milioni). D’inverno le strategie sono state sbagliate: la cessione di Kvara e il fallimento di tutti gli obiettivi ha incredibilmente indebolito la capolista, caso più unico che raro a gennaio, ma qui è venuta fuori un’altra caratteristica del Napoli di Conte: la resilienza. Nel senso più scientifico del termine.

Carlo Gioia

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