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·27 febbraio 2020
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·27 febbraio 2020
Con il diffondersi del coronavirus nei paesi dell’est asiatico, sono stati momentaneamente sospesi i tre grandi campionati dell’Asia Orientale in Giappone, Corea del Sud e naturalmente Cina, ma anche l’AFC Champions League subisce delle pesanti ripercussioni.
Se in Cina la situazione coronavirus si sta andando lentamente a stabilizzare con un netto rallentamento nel numero dei contagi ed un aumento esponenziale nel numero dei guariti, nei paesi vicini la situazione deve arrivare ancora al picco di criticità: in Corea del Sud il numero dei contagi ha quasi raggiunto le 1500 unità, mentre in Giappone siamo a 172 casi accertati. Il virus è arrivato anche nell’area Mediorientale, con una rapida crescita del numero dei casi in Iran, per un totale di 139, oltre ai vari stati del Golfo quali Bahrain e Kuwait, rispettivamente con 33 e 26 casi accertati.
La crisi globale ovviamente ha anche delle ripercussioni nel calcio, e come abbiamo visto nel nostro paese, in Serie A, alcune partite, quali l’attesissimo posticipo fra Juventus e Inter, dovrà giocarsi a porte chiuse, così come il ritorno di Europa League di questa sera fra i nerazzurri e il Ludogorets. Ma se in Italia, ed in Europa, il calcio per ora va avanti senza interruzioni, lo stesso non lo si può dire per l’Asia.
CINA: SI POTREBBE COMINCIARE LA STAGIONE IL 12 APRILE
In Cina le autorità all’inizio del mese di febbraio, nel periodo di massima crisi, hanno predisposto la sospensione di tutte le attività sportive. Ora il paese del Dragone sta ripartendo, con fabbriche e uffici che nell’ultima settimana sono riaperti (ma non le scuole), ma per quel che riguarda il calcio, per l’inizio della Chinese Super League 2020 dovremo aspettare probabilmente il 12 aprile, anche se, i primi tre turni di campionato, potrebbero essere giocati a porte chiuse.
Per quel che riguarda l’AFC Champions League, delle quattro squadre cinesi nella fase a gironi, solo il Beijing Guoan è sceso in campo nella seconda giornata nel match vinto in Thailandia, ma per il resto, i primi tre turni che coinvolgono compagini della Chinese Super League verranno recuperati nel mese di aprile.
La Nazionale cinese inoltre, allenata da Li Tie, non giocherà fra le mura amiche il match di marzo contro le Maldive valido per le qualificazioni a Qatar 2022. Sia il match con le Maldive, che contro Guam (territorio degli USA, lo stato americano ha emanato un divieto di ingresso a tutti gli individui che si trovano in Cina 14 giorni prima del previsto transito) si svolgeranno in Thailandia.
I campionati sono sospesi anche ad Hong Kong con l’ultima partita che si è disputata lo scorso 19 gennaio. La Federazione di Hong Kong è attualmente in attesa di una risposta del governo per far ripartire la lega a porte chiuse. La questione è spinosa anche in ambito Nazionale per le qualificazioni a Qatar 2022, con Hong Kong che dovrebbe viaggiare verso l’Iran, paese nel quale il numero di contagi sta crescendo a ritmi sostenuti, e successivamente ospitare l’Iraq.
COREA DEL SUD E GIAPPONE
A causa dell’esponenziale numero di casi da coronavirus, le autorità della Corea del Sud hanno predisposto il rinvio della K-League 2020 a data da definirsi. Nonostante tutto, la Federazione Coreana ha chiesto alla AFC, di poter giocare i match di Champions League previsti per la prossima settimana, a porte chiuse, ma le avversarie, i thailandesi del Chiangrai United e gli australiani del Perth Glory si sono opposti.
Il Chiangrai ha ottenuto il rinvio del match che si sarebbe dovuto, mentre per il Perth Glory la questione è stata più critica in mattinata, quando il Chief Executive Tony Pignata che ha dichiarato: “Per la sicurezza di calciatori e staff non vogliamo viaggiare in Corea del Sud. Cosa succederebbe se uno dei nostri giocatori venisse infettato? L’intera squadra dovrebbe sottostare ad un periodo di quarantena”. Si era palesata l’ipotesi, che, in caso di rifiuto di viaggiare in Corea del Sud, il Perth Glory sarebbe stato estromesso dalla Coppa e squalificato per tre anni. Infine ha prevalso il buon senso, ma a differenza del Chiangrai United, gli australiani hanno ottenuto l’inversione di campo e dunque la partita che si sarebbe dovuta giocare ad Ulsan, in Corea, verrà disputata a Perth.
Il Giappone invece, con l’intenzione di contenere l’estendersi dei contagi da coronavirus, anche in vista delle Olimpiadi di Tokyo, ha deciso di sospendere il campionato di J-League (iniziato la scorsa settimana) e la Coppa Nazionale fino al 15 marzo. I club giapponesi non scenderanno in campo la prossima settimana nella AFC Champions League.
COMPETIZIONI INTERNAZIONALI
I match fra squadre iraniane e saudite nella AFC Champions League, per motivi politici vengono sempre giocati in campo neutro. La prossima settimana, per la terza giornata del gruppo D, gli iraniani del Sepahan dovrebbero giocare contro i sauditi dell’Al Nassr in Kuwait, ma proprio il paese Mediorientale ha registrato i primi casi di coronavirus e predisposto la sospensione di tutte le attività sportive.
Per quel che riguarda invece l’AFC Cup, la seconda manifestazione continentale, siamo arrivati alla seconda giornata, ma non per l’unico girone dell’Asia Orientale, che ancora deve determinare la sua composizione con il preliminare fra i mongoli dell’Ulaanbaatar ed i taiwanesi del Tai power che che è stato posticipato il 7 aprile. Nel girone della East Zone troviamo club di Taiwan, Macau ed Hong Kong.
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