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·18 maggio 2022

Coppa delle Coppe 1972: il trionfo europeo dei Rangers

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I Rangers affronteranno l’Eintracht Frankfurt nella finale di Europa League, un risultato straordinario per un club che, appena 10 anni fa, era in amministrazione controllata, ovvero la procedura prevista dalla legge fallimentare per i club che si trovino in una situazione di temporanea difficoltà ad adempiere alle proprie obbligazioni e che presentino però serie possibilità di ripresa. Ritornando ai giorni nostri, questa possibilità per i Gers è notevole, visto che in tutta la loro storia il club di Ibrox ha vinto appena un trofeo europeo. E dire che quella contro l’Eintracht sarà la quinta finale nella storia dei Light Blues: purtroppo finora è andata bene solo una volta. Vedremo se questa finale di Europa League cambierà, a distanza di 50 anni, la storia dei Rangers.

Un trionfo datato 1972

Nel 1972, i Rangers avevano sofferto un’astinenza da trofei che durava da anni, con i loro nostri grandi rivali, il Celtic, allenato da Jock Stein, che stava monopolizzando l’argenteria del calcio scozzese. Quell’anno però l’Europa ha offerto un’ancora di salvezza e quella stagione la squadra, guidata da Willie Waddell, ha iniziato un viaggio drammatico, ma allo stesso tempo emozionante, attraverso il continente, anche se su un percorso clamorosamente non usuale. Dopo aver eliminato il Rennes al primo turno, i Rangers hanno battuto lo Sporting Lisbona 3-2 ad Ibrox ma perso con lo stesso punteggio in Portogallo. Nei tempi supplementari le due squadre hanno segnato un altro gol a testa. I Rangers avrebbero dovuto passare al turno successivo, visto che i gol in trasferta, in caso di pareggio nel doppio confronto, contano doppio, ma è una regola che è stata stranamente ignorata dall’arbitro olandese Laurens van Ravens, che ha ordinato i calci di rigore, che hanno visto trionfare i portoghesi. Un Waddell dalla faccia viola dalla rabbia ha protestato e gli ufficiali della Uefa hanno fatto marcia indietro e hanno assegnato il passaggio del turno ai Rangers. Nei quarti di finale il Torino è stato poi eliminato grazie ad un pareggio per 1-1 in Italia ed una vittoria per 1-0 a Glasgow, mentre in semifinale è stato il turno del Bayern Monaco, pareggiando 1-1 in Germania prima di vincere 2-0 in casa ad Ibrox davanti ad 80.000 spettatori contro un squadra che includeva Gerd Müller e Franz Beckenbauer. Quella sera proprio il Kaiser affermò che “i Rangers vinceranno questa coppa: non ho alcun dubbio”.


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Una finale alquanto movimentata

E così, in finale della Coppa delle Coppe a Barcellona, i Rangers trovarono i sovietici della Dinamo Mosca. Le due squadre si erano già affrontate nel 1945, quando i russi, all’epoca campioni dell’Unione Sovietica, avevano suscitato grande entusiasmo con una tournée in Gran Bretagna. Tornando al 1972, in una problematica missione di osservazione degli avversari a Mosca, il manager Willie Waddell dovette fare la fila per acquistare i biglietti di una partita della Dinamo. Le cose migliorarono il secondo giorno della sua visita, con Lev Yashin, famoso portiere russo, che spiegò che era la prima volta che una squadra sovietica raggiungeva una finale europea e che i giocatori avrebbero potuto essere insigniti dell’ambito titolo di Master of Sport, qualora fossero tornati da Barcellona da vincitori. I preparativi dei Rangers per la finale furono migliori di quelli della Dinamo. I russi alloggiarono in un hotel in una zona rumorosa della città e divennero una sorta di attrazione turistica; nel frattempo Waddell sistemò i suoi uomini in un tranquillo hotel a 20 chilometri dallo stadio. La stessa Barcellona ha visto un’invasione di tifosi dei Rangers: 110 voli charter, 203 autobus e molti altri viaggi hanno portato i tifosi dei Rangers a circa 16.000 persone, a fronte di appena 400 tifosi sovietici. Per quanto riguarda i giocatori, Colin Jackson si era infortunato in allenamento, con la caviglia che non era in grado di sopportare ulteriori sforzi, ma il capitano John Greig aveva recuperato ed era pronto a fare il suo al ritorno dall’infortunio. Dave Smith ha disputato una partita favolosa, sbagliando pochissimi passaggi. Colin Stein aprì le danze per i Rangers, realizzando la rete dell’1-0 mentre Willie Johnstone realizzò, a cavallo dei due tempi, due reti. 3-0. Tutto facile? Macchè. L’entusiasmo tra i tifosi dei Rangers andò scemando quando i russi iniziarono una favolosa rimonta. Eschtrekov, entrato in campo da soli due minuti, segnò la rete del 3-1. Quando sembrava che la vittoria fosse veramente vicina, Smith respinse respinse un pallone dalla linea e Jardine sfiorò l’autogol. I Rangers vennero messi sotto e a tre minuti dalla fine la Dinamo segnò la rete del 3-2 con Mahovikov, ma gli scozzesi sugli spalti erano ormai certi del trionfo: ad un minuto dalla fine, migliaia di tifosi hanno invaso il campo pensando che la partita fosse finita. Ancora una volta è stato necessario sgomberare il terreno di gioco prima di poter riprendere la partita. Alla fine, il fischio finale arrivò ed il sogno europeo dei Rangers si era avverato. I tifosi dei Rangers, esultanti, corsero ancora una volta in campo e iniziò una terribile battaglia tra la polizia spagnola, che fino a quel momento sembrava relativamente indifferente alle invasioni dei tifosi, e i tifosi dei Rangers. A seguito di tutto questo, il capitano John Greig dovette alzare il trofeo in spogliatoio anziché sul campo.

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