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·28 maggio 2022
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·28 maggio 2022
La prima metà di stagione del fútbol argentino è giunta ormai al termine, sancita dall’appena conclusa fase a gironi delle coppe continentali (Libertadores e Sudamericana), che hanno seguito di pochi giorni la fine del primo torneo dell’anno, la Copa de la Liga Profesional.
Nella finale tra Boca Juniors e Tigre, sono stati gli Xeneizes ad avere la meglio con un netto 3-0 firmato da Rojo, Fabra e Vázquez, con il Matador che poco ha potuto fare per tentare di sovvertire il pronostico ed avere la meglio sugli uomini di Battaglia, che hanno contestualmente guadagnato già il pass per la Copa Libertadores 2023.
Un torneo divertente e coinvolgente che, nonostante l’atto finale sembri dire ben altro, è stato in discussione fino all’ultimo. Vediamo, sul nostro personalissimo red carpet, a chi assegnare i premi di fine Copa de la Liga Profesional:
Chiamato a sostituire l’infortunato di lungo corso Gabriel Arias, compito per nulla facile, il 12° de La Académia tira fuori un torneo da 9 clean sheet su 16 partite giocate, consentendo ai suoi di arrivare fino alle semifinali, dove si arrendono al Boca Juniors solo ai rigori.
Terzino desto del neopromosso Matador, chiude la Copa de la Liga Profesional con ottimi numeri: 3 gol, difensore con il maggior numero di tiri in porta ma anche 2° miglior recuperatore di palloni dietro al compagno di squadra Sebastián Prediger.
La corsa dei Millonarios si ferma, inaspettatamente, subito ai quarti di finale contro il Tigre, ma il numero 13 della Banda è senza dubbio il migliore nel suo ruolo in tutto il campionato: a 21 anni, mette insieme 14 gol+assist in 17 partite ed attira l’attenzione delle big europee.
Tutti si aspettavano l’ultimo show di Julián Álvarez prima di volare in Inghilterra o il ritorno in grande stile di Darío Benedetto, ma sono stati (parzialmente) delusi. Infatti, sebbene sia la Araña che il Pipa abbiano portato gol e punti a River e Boca, la scena degli attaccanti se l’è presa il 38enne bomber tornato all’Estudiantes: 10 gol e titolo di capocannoniere, nonostante la corsa del Pincha si sia fermata ai quarti di finale.
Mandato in prestito al Tigre dal Boca Juniors per farsi le ossa dopo essere stato la star della Reserva xeneize ed aver esordito in prima squadra, per ironia della sorte è stato tra i trascinatori del Matador fino alla finale contro la sua ex-squadra. Vero uomo-ovunque del centrocampo rossoblù, tra i migliori per recuperi di palla, tempi e velocità di gioco. Tornerà alla base dove lotterà per un posto da titolare.
Il giovane trequartista/esterno del Racing, poco utilizzato nelle passate gestioni al Cilindro, è stato pienamente recuperato e posto al centro del progetto tecnico da Fernando Gago: a 20 anni, Charly ha ripagato con prestazioni convincenti e gol importanti, attirando l’attenzione delle squadre italiane.
Più costante di Fabra, più decisivo di Benedetto: nonostante i suoi mille difetti dentro e fuori dal campo, Sebastián Villa è stato l’arma letale del Boca campione. Ha tenuto spesso a galla gli Xeneizes con gol e assist che hanno consentito di salvare partite negative, ed ha poi indovinato 3 ottime prestazioni nella fase ad eliminazione diretta per vincere il trofeo.
El Ruso ha continuato l’ottimo lavoro già svolto lo scorso anno, aggiungendo ad una base solida degli acquisti intelligenti e portando così il Pincha a vincere la propria Zona in scioltezza e (piccolo off-topic) a passare il turno in Libertadores da primo nel girone. La corsa dell’Estudiantes in Copa de la Liga si è fermata ai quarti di finale: forse i tempi non erano ancora maturi per vincere un trofeo, ma la ricostruzione del León è pienamente conclusa e riuscita.
Il Tiburón ha sorpreso tutti, conducendo un girone brillante sempre tra le prime 4 e guadagnandosi il passaggio alla fase ad eliminazione diretta, dove nulla ha potuto con il superiore Racing. Comunque una campagna degna di nota della squadra allenata da Martín Palermo, bravo a dare un gioco efficace e propositivo ai suoi e a far brillare di nuovo due esperti goleador come Cauteruccio e Tanque Silva.
Nei premi di fine 2021 era stata la Squadra Rivelazione, in questa prima metà di 2022 la tendenza è stata invertita: colpa di una campagna acquisti che si è rivelata poco azzeccata e di un progetto tecnico, quello con Ángel Guillermo Hoyos, naufragato dopo poche giornate. Al suo posto il portoghese Pedro Caixinha che, quantomeno, ha sistemato le cose in Copa Libertadores.