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·29 ottobre 2024
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Il mister partenopeo Antonio Conte ha concesso un’intervista a Dazn dopo Milan Napoli. Queste le parole del tecnico degli azzurri.
NAPOLI DA SCUDETTO – «Qua nessuno si nasconde, nessuno fa il gioco del nascondino. Noi viviamo realisticamente e dobbiamo vedere quello che stiamo facendo quest’anno. Dopo 10 giornate ha qualcosa di incredibile e inaspettato, neanche il più folle poteva pensare qualcosa del genere. Restiamo molto umili, coi piedi per terra, cercando di andare di partita. Non si tratta di nascondersi, ho le spalle larghe. Le responsabilità me le hanno sempre date a prescindere perché comunque ho un nome e una carriera, qualcosa penso di aver fatto. Nessuno si nasconde, non ci nascondiamo. Cerchiamo di fare più punti possibile ogni partita. Ogni club che inizia la stagione sa benissimo qual è il proprio obiettivo e noi sappiamo qual è il nostro obiettivo che era quello di tornare in Europa perché il Napoli dopo 14 anni non gioca le coppe. Poi se riusciamo a entrare dalla porta principale è tanto di guadagnato, ma sappiamo che 5-6 squadre hanno la stessa idea. Oggi sappiamo benissimo quanto conta giocare la Champions. Noi partiamo di rincorsa. Non dimenticate che stiamo parlando di una squadra che è finita 41 putni dietro alla prima. Vogliamo che i nostri tifosi sognino, cerchiamo di dargli queste prestazioni per alimentare i loro sogni. Poi manteniamo i piedi per terra perché Napoli è un ambiente bello caldo e bisogna manterere equilibrio»
COSA LO RENDE PIU’ ORGOGLIOSO DEL NAPOLI – «E’ che nel giro di 4 mesi siamo riusciti a creare un gruppo molto unito e solido dove si pensa con il noi e non con l’io. Questo è uno dei migliori gruppi che ho avuto in carriera. Quando c’è unità di intenti, quando tutti quanti vedono lo stesso obiettivo, c’è uan visione tra me e il club questo si percepisce in tutto l’ambiente. Quello che mi piace è l’ambiente creato a Castel Volturno con tutti quanti. Respiro aria veramente pulita, bella, la passione, l’entusiasmo. Quando mi capita di trovare questo tipo di situazioni la vivo con passione soffrendo. Io soffro perché vorrei vincerle tutte. Ogni prepartita c’è comunque l’ansia di prepararla e dire ai ragazzi tutte le cose. Questa partita l’abbiamo preparata con un solo allenamento lunedì perché abbiamo giocato sabato. Ringrazio lo staff e tutte le persone che vengono stressate continuamente, io chiedo tanto a me stesso e agli altri. Questa disponibilità è la cosa che mi piace di più, questa unità di intenti. La passione che ha Napoli è una responsabilità. Non vorrei mai non vincere proprio per vivere bene la settimana o i 2-3 giorni in modo che sono tutti contenti, la piazza è umorale. Dico ai tifosi che oggi ci hanno seguito in maniera incredibile che è giusto che loro sognino perché abbiamo fatto tanti punti .Al tempo stesso dobbiamo essere preparati quando ci sarà qualche battuta d’arresto. Da parte nostra c’è la volontà di rendere orgogliosi la tifoseria napoletana della propria squadra. Oggi si sono accorti della voglia, della determinazione, di chi è entrato anche 5 minuti. Sono tutti sul pezzo, questa cosa mi piace. Mi entusiasma lavorare con questo gruppo perché sono aperti e credono in quello che facciamo».
IL CORO ANTONIO CAPITANO ALLA JUVE – «Ciro lo conosce questo coro, eravamo insieme quando giocavamo e qualcosina l’abbiamo vinta insieme».
TOTTENHAM – «Tutti devono capire uno dove va. Capisco che c’è tanta aspettativa, però se vai in un posto dove c’è difficoltà… Al Tottenham ho fatto benissimo. Dal nono posto siamo andati in Champions. Sono due anni che non entra in Champions. Sono andato via per scelta mia, erano in zona Champions e sono finiti ottavi. Penso di aver fatto la differenza anche lì. Se mi chiedono i miracoli grandi… Io posso dare un’accelerata e portare la squadra a fare il massimo. Però il massimo a volte non vuole dire vincere. Al Tottenham quello era il massimo».
VINCERE A NAPOLI – «La vittoria a Napoli sarebbe qualcosa di incredibile. Ci siamo dati 3 anni di tempo. Siamo partiti di rincorsa, nessuno deve dimenticare l’anno scorso. 2 anni fa ha vinto il Napoli? 3 anni fa il Milan e 4 la Juve. Una base ce l’hanno tutti. La differenza è che l’anno dopo le altre squadre sono arrivate in Champions, noi decimi perdendo giocatori importanti. Stiamo ricostruendo qualcosa. C’è bisogno di tempo. Chi fa il nostro sport a certi livelli non può eliminare il percorso. I miracoli possono accadere una volta, c’è sempre da fare un percorso. Sono convinto che quest’anno sarà molto dura. Riuscire a centare l’obiettivo ceh ci siamo prefissi sarebbe importante, vorrebbe dire che qualche altra squadra sta fuori. Al tempo stesso non ci poniamo limiti ma dobbiamo rimanere umili»
RAPPORTO CON LUKAKU – «C’è grande empatia con Romelu, ha voluto venire a tutti i costi a Npaoli, l’ha dimostrato a livello contrattuale, ad aspettare, a rinunciare a squadre inglese. Voleva che lavorassimo ancora insieme. E’ un ragazzo appost, posso parlare benissimo di lui come tutti. Ho avuto la fortuna di avere un gruppo di ragazzi tra chi è rimasto e quelli che sono arrivati quest’anno che sono eccezionali. Quando hai ragzzi pronti a “morire” per la maglia per cui giocano, puoi chiedere di tutto».