Conferenza stampa Tudor pre Juve Udinese: «Quando sono arrivato la squadra era in un buco profondo. Ombra di Conte? Non mi sento inferiore a nessuno» | OneFootball

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·16 maggio 2025

Conferenza stampa Tudor pre Juve Udinese: «Quando sono arrivato la squadra era in un buco profondo. Ombra di Conte? Non mi sento inferiore a nessuno»

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Conferenza stampa Tudor pre Juve Udinese: le sue dichiarazioni a due giorni dal match della 37ª giornata di Serie A 2024/25

(inviato all’Allianz Stadium) – Dopo il pareggio all’Olimpico contro la Lazio, la Juventus è pronta a scendere nuovamente in campo allo Stadium contro l’Udinese.

Nella giornata di oggi, venerdì 16 maggio, Igor Tudor è intervenuto in conferenza stampa alle 14.00 per presentare il match davanti ai media. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


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COME HA VISTO LA SQUADRA – «La squadra sta bene, si è allenata bene, abbiamo avuto tempo di lavorare bene, li ho visti lavorare bene stamattina e si va».

INFORTUNATI – «Al massimo Gatti può fare quanto fatto l’ultima partita. Vediamo Kelly, poi su queste domande tattiche e su chi gioca non rispondo per non aiutare l’avversario».

COSA HA PORTATO ALLA SQUADRA – «Difficile parlare del mio operato. Per me si è sempre fatto un buon lavoro, al di là di tutte le problematiche perché non c’è mai stato Koopmeiners, Gatti, Yildiz non c’è stato in queste due partite, Cambiaso e Kelly anche. Nel complesso si è fatto un bel lavoro, abbiamo vinto 3 partite in casa, due pareggi e la sconfitta a Parma in cui non si è meritato di perdere. Quelle fuori con Roma abbiamo fatto meglio, con il Bologna alla pari e con la Lazio finché eravamo in 11 abbiamo fatto meglio noi. Bisogna sempre essere esigenti, la Juve deve andare ovunque a vincere e sono il primo dispiaciuto. Questa sensazione che ho dentro è che in queste partite la squadra ha dato il meglio con tutte le problematiche, perché quando sono arrivato la squadra era in buco profondo. Ora siamo più consapevoli, con il gioco che è migliorato, bisogna capire i momenti, sapere cosa la squadra può fare in ogni momento. Faccio i complimenti ai ragazzi che han dato tutto quello che possono».

VLAHOVIC – «È sempre una grande occasione per tutti. Ha avuto problemi fisici, ora è tornato e ci darà una grande mano fino alla fine».

HA FATTO PIU’ DA PSICOLOGO – «Abbiamo fatto 3 gare in casa e vinto tutte e tre, poi non ci sono gare facili nel calcio. L’allenatore è sempre uno psicologo, sia individuale sia di squadra. Sapere di cosa parlare e poi avere un approccio psicologico alle gare sempre diverso. Si guarda chi hai davanti: quando hai davanti Chiellini, Buffon, Bonucci o gente di 35 anni con Scudetti alle spalle parli di un modo e li motivi in un modo, quando hai squadra diversa la motivi in modo diverso. Essere psicologo è una cosa importante per un allenatore».

UDINESE SQUADRA FISICA – «Sono una squadra fisica che corre tanto, durante l’anno han fatto cose pazzesche. Udinese-Napoli ti fa rendere conto di che partita han fatto. Non si può sbagliare niente, bisogna stare attenti a tutti quelli che partono e chi entra».

COSA POTEVA DARE DI PIU’ – «Tanto. Io dico che le cose perché è giusto che uno dica: io non leggo niente e quindi è giusto che un allenatore venga e dica le cose come stanno. Una squadra con Gatti, Vlahovic, Bremer, Koopmeiners è in un modo, senza è in un altro. Io posso ripetere quello che ho detto al primo giorno: la squadra al completo è forte e allenata forte può combattere contro tutti, anche in questo anno qua. È mia opinione».

IN CHE SENSO LA SQUADRA ERA IN UN BUCO – «Non devo dire io questa cosa, e non ho detto niente di nuovo. Era in un momento in cui era, poi grazie al lavoro fatto è uscita da quel buco, anche in un tempo abbastanza corto».

SI SENTE DI MERITARE LA CONFERMA E L’OMBRA DI CONTE – «Vivo alla giornata, me la godo, soffro, non pensando al futuro. Penso all’Udinese, mi metto nei panni dei giocatori, mi nutro della loro fiducia. Poi se mi sento inferiore a qualcuno le dico di no, non mi sento inferiore a nessuno».

YILDIZ – «Ha sofferto tanto, ha avuto questa roba che abbiamo già commentato. È stato dispiaciuto, è stato fondamentale nella nostra rosa. Ha saltato quasi 4 gare, gli ho detto ora di non sentire la responsabilità di farsi perdonare e andare oltre dal punto di vista psicologico, deve andare dentro la gara e fare ciò che sa fare. Deve fare quello in cui è bravo di fare. Nelle zone di campo solo quelli con qualità possono fare e stare bene».

AVERE IL DESTINO NELLE PROPRIE MANI – «Quello ti dà qualcosa ma bisogna lasciarsi nel fare, senza pensieri. Un input che do sempre ai ragazzi, senza pensare. Andare e giocare a calcio come piace ai ragazzi, provare gusto nel soffrire, nel difendere, nelle robe che alleniamo».

RICONFERMEREBBE LA SQUADRA – «Posso rispondere uguale al suo collega, quello che penso della squadra».

PORTARE QUALCUNO DELLA NEXT GEN – «Vediamo, siccome siamo pochi vediamo di portare uno o due giocatori».

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